Il rilancio del comune di Stelvio, in provincia di Bolzano, passa attraverso la realizzazione di diversi progetti socio-culturali e socio-economici: la ristrutturazione ecologica delle case più antiche, per scopi abitativi e per la realizzazione di un albergo diffuso; la progettazione di un negozio di paese multifunzionale; il coinvolgimento dell’agricoltura con la coltivazione di terreni abbandonati e lo sviluppo di prodotti a Km zero; la promozione di iniziative culturali; la realizzazione di residenze per artisti e di spazi di coworking; residenze per anziani; una biblioteca; la creazione di un Museo diffuso; il rafforzamento delle attività artigianali attraverso i mercati e il supporto nello sviluppo dei prodotti. Verrà realizzato un impianto di irrigazione per le coltivazioni circostanti e il restauro di due sentieri campestri e di un ponte di legno per rendere coltivabili i terreni agricoli soprastanti il borgo.
Storia
Poco frequentato perché troppo pericoloso, il suo territorio fu attraversato comunque da eserciti stranieri nei secoli XV e XVI, assumendo una limitata importanza durante le guerre della Valtellina.
Lo sviluppo ci fu, poi, nella prima metà dell’Ottocento quando, tra il 1820 e il 1825, per decreto di Francesco I d’Austria fu costruita la strada dello Stelvio, con evidenti fini militari.
L’importanza strategica del territorio doveva confermarsi anche nel 1848, quando una colonna di volontari della Valtellina tenne il Passo per oltre quattro mesi, e fatti d’arme si ripeterono anche durante la prima guerra mondiale.
Nell’aprile del 1935 fu istituito il Parco nazionale dello Stelvio (Stilfserjoch Nationalpark).
L’architettura di valore storico o artistico è quasi tutta di carattere religioso, fatta prevalentemente di chiesette nelle varie località, come quella costruita sul valico nel 1938, in prossimità del monumento eretto in occasione del centenario della costruzione della strada.
Una chiesa neoromanica si trova a Solda, mentre risale all’epoca del barocco la cappella in fondo alla valle di Trafoi, dove sorge l’antico santuario che probabilmente ha preso il posto di un luogo di culto pre-cristiano. «Di nero, al disco d’oro, caricato di una stella a sei foglie alternate di rosso, azzurro e verde.» |
La stella è un antico simbolo legato al culto solare molto diffuso nell’area alpina detto “fiore della vita” e altrove chiamato “stella delle Alpi” o “rosa celtica” perché forse associato a riti druidici. Si usava durante la celebrazione del Klosn, una tradizione invernale di antichissime origini, che ha luogo nelle ore notturne, come sta ad indicare lo sfondo nero dello stemma. Lo stemma è stato adottato nel 1969.
Il progetto
Stelvio, Cultura e ambiente
Sono ben 25 gli interventi previsti e riguardano le aree tematiche della cultura e comunità, dell’agricoltura e ambiente, dell’abitare, dell’artigianato, del turismo, fino alla mobilità e alle infrastrutture. Al centro delle strategie c’è l’idea che la cultura sia il quadro nel quale si possano discutere, creare e promuovere processi di trasformazione sociale. Le preoccupazioni concrete includono il miglioramento della qualità di vita, il rafforzamento dei cicli economici locali e l’approvvigionamento locale, l’attuazione di progetti di conservazione della natura e di misure preventive di protezione del clima. Per cultura non intendiamo solo un luogo specifico come può essere un museo o il teatro, ma un approccio, un pensare al futuro, allo stile di vita e al fare comunità. Un altro elemento fondamentale è la sostenibilità ecologica ed economica, per cui non verranno realizzate grandi opere, progetti o interventi tali da generare costi futuri per il Comune. Due sono gli interventi infrastrutturali previsti:
Il primo è la creazione di un centro multifunzionale per la comunità, che offrirà diversi servizi come la biblioteca, gli spazi per il coworking, gli alloggi per anziani, il negozio di vicinato, spazi per gli artigiani e i produttori locali. Ma anche quei piccoli grandi servizi che occorrono a chi abita in paese, come ad esempio il parrucchiere … Tutte misure per rafforzare la comunità e contrastare lo spopolamento.
Il secondo investimento riguarda la creazione di un centro per la mobilità, che va a toccare un punto non secondario, quello della raggiungibilità del paese; è già stato avviato uno studio sulla mobilità … Il nuovo centro intende incentivare l’uso degli autobus e dei veicoli elettrici per rafforzare la mobilità sostenibile.
Per quanto riguarda l’agricoltura e l’ambiente si lavora alla creazione di un impianto di irrigazione e alla rigenerazione del bosco di protezione, oltre che alla realizzazione di opere di drenaggio. Il gruppo di lavoro si sta inoltre occupando di sviluppo di prodotti a km 0 e all’elaborazione di un marchio Stelvio, che verrà presentato a Basis Venosta il prossimo 11 maggio.
È c’è un percorso attraverso Stelvio per raccontare il passato, il presente e il futuro del paese; laboratori e residenze d’artista e lo Stelvio Festival, che si terrà per la prima volta alla fine dell’estate del 2024, mentre già a settembre di quest’anno è in programma un mercato dell’artigianato locale. Iniziative che sicuramente attireranno anche i turisti ma non saranno costruiti nuovi alberghi, bastano quelli che ci sono. È, invece, previsto il risanamento di alcuni edifici esistenti per creare alloggi per giovani e anziani e solo in misura minore per un albergo diffuso.
Insomma, un programma ambizioso quello di “Stilfs, raccontare la resilienza”. Stelvio è un paese speciale con una architettura e struttura fisica molto particolari, da sempre ha avuto una vocazione allo scambio e alla creatività.