Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), in quanto sistema nazionale di seconda accoglienza, è composto da una rete strutturale di Enti locali che, accedendo al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (FNPSA) nei limiti delle risorse disponibili, realizzano progetti di accoglienza integrata destinati a richiedenti protezione internazionale, rifugiati, titolari di protezione sussidiaria e umanitaria, e minori stranieri non accompagnati (SPRAR, 2015 e 2018). Essendo composto dagli Enti Locali italiani (in primis Comuni, ma anche aggregazioni di Comuni di diversa natura e Province), lo SPRAR cerca di valorizzare le specificità di ogni singolo territorio in modo da renderle centrali nei percorsi di integrazione dei richiedenti asilo e rifugiati.
Un ruolo particolare lo giocano le aree interne, per le quali è stata sviluppata, ed è tutt’ora in corso, la Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) per il periodo 2014-2020. La SNAI ha come obiettivo finale quello di invertire la tendenza demografica attualmente negativa (sia in termini di numero di residenti che di struttura della popolazione), in quanto condizione essenziale per trasformare tali aree da marginali a centri produttivi ed attrattivi, attraverso cinque obiettivi intermedi, due dei quali potenzialmente intrecciati all’esperienza SPRAR sul territorio: aumento della domanda locale di lavoro e aumento del grado di utilizzo del capitale territoriale.
Al centro della strategia nazionale per le Aree interne è la qualità della vita delle persone: uno sviluppo intensivo, con l’aumento del benessere e dell’inclusione sociale di chi vive in quelle aree; uno sviluppo estensivo, con l’aumento della domanda di lavoro e dell’utilizzo del capitale territoriale. Crescita e inclusione sociale. La stella polare della strategia è l’inversione e il miglioramento delle tendenze demografiche (riduzione dell’emigrazione da queste aree; attrazione di nuovi residenti; ripresa delle nascite). Questi risultati e segnatamente la ripresa demografica e di utilizzo del territorio sono anche la condizione, assieme a specifici progetti mirati, per arginare e invertire nelle Aree interne il dissesto idro-geologico e il degrado del capitale culturale e paesaggistico.
Pertanto, la presenza del Sistema SPRAR nelle aree interne italiane dà soluzioni pratiche e relativamente “immediate” alla principale problematica che attanaglia la desertificazione demografica delle “aree interne”!