Sostegno, percorso facilitato affidato a INDIRE
Marcello Pacifico, presidente ANIEF, nel prendere atto della inadeguata gestione dei corsi universitari, afferma: “i corsi abbreviati su sostegno partiranno per colpa della mancata volontà degli Atenei di adeguare il numero programmato del Tfa alle effettive esigenze. Il vero scandalo sono i 108 mila posti in deroga, la metà dell’organico, per l’80% assegnato a docenti non specializzati”. Valditara, al coro di voci contrarie ai nuovi corsi INDIRE, assai persuaso dichiara: “La soluzione che coinvolge Indire non è una sanatoria. Prevediamo un percorso ulteriore; semmai risolviamo un problema”.
L’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (Indire) festeggia quasi cent’anni. Si rappresenta il punto di riferimento per la ricerca educativa in Italia. L’Istituto venne alla luce nel 1925. Nel corso della sua lunga vita ha accompagnato l’evoluzione del sistema scolastico italiano, investendo in formazione e innovazione e sostenendo i processi di miglioramento della scuola. I nuclei territoriali INDIRE in Italia sono tre: Torino, Roma e Napoli. L’Istituto sviluppa nuovi modelli didattici, sperimenta l’utilizzo delle nuove tecnologie nei percorsi formativi, promuove la ridefinizione del rapporto fra spazi e tempi dell’apprendimento e dell’insegnamento. L’Indire vanta una consolidata esperienza nella formazione in servizio del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario e dei dirigenti scolastici ed è stato protagonista di alcune delle più importanti esperienze di elearning a livello europeo. Insieme all’Invalsi e al corpo ispettivo del Ministero dell’Istruzione, l’Indire è parte del Sistema Nazionale di Valutazione in materia di istruzione e formazione. In questo ambito, l’Istituto sviluppa azioni di sostegno ai processi di miglioramento della didattica per l’innalzamento dei livelli di apprendimento e il buon funzionamento del contesto scolastico. A breve inizierà il percorso di specializzazione sul sostegno, previsto dal MIM. Il percorso contempla un doppio canale di accesso per consentire a migliaia di docenti specializzati di ingrossare le fila degli specializzati sul sostegno, purtroppo già in esubero nelle diverse province italiane. Si tratterà, in buona sostanza, di un percorso facilitato. Valditara vuole così affidare la formazione dei docenti di sostegno, in possesso di tre anni di supplenza o con titolo estero, all’INDIRE con un percorso semplice, leggero e tempestivo. Così verrà articolata la nuova specializzazione sostegno: da un lato si schiereranno le Università italiane con un percorso offerto a quanti hanno l’idoneità all’insegnamento; la modalità di svolgimento si caratterizzerà come per i precedenti cicli, con frequenza in presenza, dall’altro lato, invece, il percorso di specializzazione sul sostegno sarà gestito da Indire. In quest’ultimo caso è prevista la frequenza esclusivamente on line. La seconda opzione per diventare prof di sostegno è riservata esclusivamente ai docenti triennalisti di sostegno sia nella scuola statale che nella scuola paritaria. Bisognerà raggiungere, come accennato, in modalità telematica, 30 crediti, con una parte di tirocinio indiretto. Col recente Decreto-Legge 31 maggio 2024, n. 71, Disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca, INDIRE è stato incaricato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, di attivare percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità. L’operatività piena degli innovativi percorsi dovrà attendere la definizione dei provvedimenti attuativi. Attualmente i lavori preparatori sono stati già avviati. Sono, ad oggi, in corso interlocuzioni da parte di INDIRE con il MIM affinché si possa passare alla fase operativa del Decreto. Nel mentre Valditara annuncia: “Cambieremo sistema, quello universitario si è rivelato inadeguato. I corsi 30 CFU con Indire partiranno nel 2025. Saranno interessati circa 85mila precari”, facendo onesta riflessione sulla questione, anche per molti osservatori, la strada indicata dal MIM con INDIRE, si rappresenta una vera scorciatoia che crea disparità tra i precari. “La creazione di un percorso semplificato, dichiarò, nel corso della rovente estate, l’on. Irene Manzi, capogruppo Pd alla Camera, rappresenta un cambiamento storico in senso negativo perché genera disparità nei confronti di coloro che hanno seguito i percorsi ordinari, superando selezioni e dedicando sforzi e risorse personali. Ma anche un atto di grande sfiducia per le università. Per accedere ai nuovi corsi di specializzazione, è necessario avere almeno tre anni di servizio alle spalle o una specializzazione sul sostegno ottenuta all’estero. Emergono, tuttavia, critiche circa la gestione dei titoli di studio stranieri e la richiesta di procedure più efficienti per il loro riconoscimento”. Marcello Pacifico, presidente ANIEF, nel prendere atto della gestione problematica degli atenei, afferma: “i corsi abbreviati su sostegno partiranno per colpa della mancata volontà degli Atenei di adeguare il numero programmato del Tfa alle effettive esigenze. Il vero scandalo sono i 108 mila posti in deroga, la metà dell’organico, per l’80% assegnato a docenti non specializzati”. Valditara, al coro di voci contrarie, assai persuaso dichiara: “La soluzione che coinvolge Indire non è una sanatoria. Prevediamo un percorso ulteriore; semmai risolviamo un problema”.