Tutto bloccato, anzi no. Non manca di riservare continue sorprese il concorso della Regione Campania, per circa 3mila inserimenti, tra diplomati e laureati. Dopo aver fatto tribolare giovani e meno giovani, nel 2019, a causa della tanto attesa pubblicazione del bando, più volte annunciata e puntualmente posticipata, la procedura concorsuale ha prodotto costanti colpi di scena, accompagnati qua e là da sospetti, congetture, lamentele e polemiche.
L’ultimo sorprendente atto è stato rappresentato dalla sospensione del concorso, fino al prossimo ottobre, da parte del Tar. Il Tribunale ha, infatti, accolto il ricorso di diversi candidati esclusi dalla prova preselettiva. Alla base della decisione la presunta violazione dell’anonimato. La sentenza aveva bloccato la procedura, mentre erano in corso le prove scritte per la categoria laureati che precedono quelle per i diplomati.
Tanto da indurre il Formez, l’ente che cura l’organizzazione del concorso, a comunicare formalmente il blocco delle procedure. A stretto giro è arrivato il commento del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che ha annunciato il pronto ricorso, della Regione e dello stesso Formez, al Consiglio di Stato, in modo da far continuare le prove.
Consiglio che, appena 2 giorni dopo, ha accolto il ricorso contro l’ordinanza del Tar che aveva sospeso il maxi-concorso, fissando la Camera di Consiglio al 5 marzo e ammettendo con riserva i candidati/ricorsisti esclusi.
Procedure, quindi, riprese, con relativo aggiornamento del calendario.
“Corsi e ricorsi” che puntualmente spiazzano e fanno riflettere chi le prove iniziali le hanno superate e coloro che, invece, sono rimasti fuori.
Si tratta, infatti, solo dell’ultimo “colpo di teatro”. Dopo l’infinita attesa del bando, infatti, a far rumore sono state le modalità con cui si svolte le preselettive che non hanno convinto molti dei partecipanti. E successivamente la seconda lunga attesa (quasi 3 mesi) per conoscere i risultati. E, per finire, la non proporzione, secondo alcuni, tra i punteggi conseguiti nelle diverse sessioni.
Con conseguente insofferenza manifestata, tra gli altri, dal governatore De Luca. Interessato, ovviamente, alla migliore e più celere definizione possibile della procedura, anche in vista delle elezioni regionali della prossima primavera.
Il corso-concorso, nonostante tutto, dovrebbe arrivare serenamente a conclusione. La nuova incognita in vista, tuttavia, è legata al numero di persone che, una volta superati gli scritti ed effettuato il tirocinio presso gli enti aderenti, effettivamente saranno poi assunti dagli stessi.
Ma questa è un’altra storia.