Accontentarsi di quello che siamo, soddisfa sicuramente la nostra normalità, ma accettare nuove sfide, con l’obiettivo di misurare le nostre capacità, è veramente affascinante. Nella vita le sfide non bisogna respingerle ma accettarle, perché sono uno stimolo importante per sentirsi più vivi e più attivi, mentre il loro rifiuto significa arrendersi e consegnarsi alla noia e all’apatia, che sono aspetti molto negativi per la nostra quotidianità. Fatta questa premessa, devo evidenziare che quando ho iniziato a scrivere sul giornale “UNICO”(era l’otto di ottobre del 2020), per me è stata un’autentica avventura, perché fino ad allora non avevo mai pensato di poter fare il giornalista, anche solo per puro diletto. In quel preciso momento ho accettato una sfida con me stesso ed ho pensato che ogni sfida ha il potere di inebriare la nostra esistenza e ha la possibilità di dare un nuovo smalto alla nostra immagine. Oggi sono molto soddisfatto, perché ho pubblicato il mio duecentesimo articolo nell’arco di un anno ed ancora non ci credo, perché mi sembra davvero stupefacente quello che ho realizzato. Pubblicare 200 articoli, in così poco tempo, è una cosa bella e gratificante, perché è come scalare da subito una montagna, senza avere mai avuto nessuna precedente esperienza da scalatore. Vincere una sfida con sé stessi è una gioia senza confini e solo chi riesce a provarla può dare una tangibile testimonianza del suo immenso piacere ed io oggi lo posso felicemente ed ampiamente testimoniare. Grazie a tutte le persone che durante questo lungo periodo mi hanno letto, grazie a Bartolo Scandizzo, direttore di “UNICO,” grazie a Gina Chiacchiaro e a tutta la redazione, con una menzione veramente speciale per Francesca Schiavo Rappo, la mia diretta, insostituibile e preziosa interlocutrice del giornale.
SONO DUECENTO ARTICOLI SUL GIORNALE “UNICO” E ANCORA NON CI CREDO
