Un altro anno liturgico è trascorso. Ci hanno fatto compagnia i passi del Vangelo di Matteo con cui
abbiamo ripercorso le tappe fondamentali della vita di Gesù, ricavando il senso della vita di un vero
cristiano, una vita caratterizzata da gesti semplici e non eclatanti, soprattutto, dall’amore per il
nostro prossimo.
Siamo stati invitati a riconoscere Gesù presente tra di noi, a mettere a frutto i talenti ricevuti, per il
servizio degli altri, di coloro che sono elencati oggi proprio dall’Evangelista Matteo: gli affamati,
gli assetati, gli stranieri, coloro che non hanno da vestirsi, i malati e i carcerati. Con tutti questi
poveri Gesù si identifica. Di fronte alle tante miserie umane che ci circondato ricordiamoci di ciò e
non scoraggiamoci perché molti sono i bisognosi. Sicuramente ognuno di noi può fare qualcosa.
“Anche noi siamo molti|!” lo ripeteva spesso a noi alunni il mio caro professore di religione del
ginnasio, Padre Casolaro, un Gesuita del Gesù Nuovo a Napoli.
La festa solenne di oggi ci invita a contemplare la regalità di Gesù ribaltando però l’idea di regalità
a cui siamo abituati. Non potenza, non dominio, non sfarzo. Gesù è un Re che non usa le armi e
condanna la violenza. E’ un Re povero, umile, venuto a servire con misericordia e amore. Il suo
trono è la Croce, la sua corona un fascio di spine. E’ un Re che ha lavato i piedi ai suoi discepoli, ha
amato e perdonato i suoi carnefici.
La festa odierna ci esorta inoltre a guardare al futuro, quando il cammino della nostra vita arriverà
alla meta, all’incontro con il Signore che verrà nella gloria. Dobbiamo farci trovare vigili e preparati
per non lasciarci cogliere di sorpresa dalla sua venuta quando la nostra vita si concluderà con il
giudizio divino.
Tutti noi saremo riuniti attorno a Dio. Si farà allora una separazione proprio come il pastore separa
le pecore dalle capre. Salvezza e condanna in base al servizio prestato verso i fratelli bisognosi o al
nostro passare oltre ignorando il loro grido di aiuto.
Interroghiamoci oggi sul nostro stile di vita per trovarci, quando sarà il momento, dalla parte giusta
rispetto al Signore come è descritto nella scena odierna del Vangelo.
Santa domenica in famiglia.
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