Nel pomeriggio di domenica 16 febbraio la condotta Slow Food Cilento ha affrontato un momento importante per il suo cammino: l’assemblea congressuale dei soci. Infatti presso il Palazzo Civico delle Arti, ospiti della Città di Agropoli, l’associazione territoriale di Slow Food ha designato le attività e il direttivo che guiderà la condotta per il prossimo quadriennio.
Il Congresso ha avuto come tema “Essere Comunità” …ovvero la presenza del nostro agire (concreto ed utopistico) per stare qui ed altrove, con valori che possano abbracciare e ri-connettere l’umanità e la natura.
Il Comitato di condotta alla guida dell’associazione vede, accanto ad alcuni dirigenti già presenti nel direttivo uscente, tre nuove entrate che fanno ben sperare sulle prossime attività. Tra queste Elisa Pettinati è stata proposta alla guida dell’associazione, proposta poi ratificata dalla prima riunione di Comitato di Condotta (CdC). Elisa, agropolese di nascita, ha vissuto per diversi anni in Toscana e in giro per il mondo lavorando nell’ambito della cooperazione internazionale, questa esperienza risulterà utile per il nuovo assetto associativo e per gli obiettivi che Slow Food Cilento si prefigge.
I temi che saranno al centro delle attività sono quelli individuati dal Consiglio Nazionale di SF Italia che chiama le condotte ad esprimersi attraverso i documenti congressuali e fattivamente con le proposte di attività: Advocacy, Biodiversità, Contenuti & Progetti. Attorno a questi HUB è stato costruito il programma quadriennale (disponibile a breve sul sito www.slowfoodcilento.it) che avrà la possibilità di arricchirsi strada facendo se ci saranno nuove suggestioni o attività da realizzare.
Le sfide organizzative – Dopo Chengdu l’organizzazione dell’intera associazione è in completa trasformazione. La stagione congressuale di quest’anno si concluderà con il congresso internazionale a Torino che darà nuove regole.
In questi due anni sono state introdotte nel lessico operativo nuove suggestioni: la liquidità, la moltitudine, la democrazia vegetale…
Un nuovo approccio (o, più verosimilmente, una decisa spallata) alla classica democrazia rappresentativa ha preso il via da due anni a questa parte. Non solo soci, non solo le canoniche strutture definite e piramidali (dalla condotta all’associazione regionale a quella nazionale e quindi all’internazionale) ma attivisti e simpatizzanti, che possono dar vita a comunità di progetto che in modi creativi e autonomi costruiscono reti territoriali per condividere i valori di Slow Food.
Aspettiamo quindi persone che si avvicinano alla nostra associazione per diventare insieme Comunità di affetti e di cura per costruire insieme un movimento universale che abbia alla base la capacità di dare cibo buono, pulito e giusto per tutti.