di Bartolo Scandizzo A Capaccio Paestum, via vince Emiliano, a Vallo della Lucania e ad Agropoli Renzi fa il pieno come nel resto dell’area Parco del Cilento Diano e Alburni. Chi perde è il “grande vecchio” della politica Cilentana, Antonio Valiante trascinato da Simone, il figlio, nell’avventura “innaturale”, per la loro storia politica, al seguito di Emiliano verso la sinistra. Si tratta di capire se Simone ha messo di fronte al fatto compiuto Antonio avventurandosi sullo stretto sentiero della “scalata” al partito del presidente della regione Puglia, oppure la scelta è stata concordata tra i due che si sono sentiti accerchiati dall’accoppiata Franco Alfieri, sulla costa, e Pellegrino, nel Vallo di Diano e aree interne. Nel primo caso, vorrebbe dire che Simone ha preso in mano le redini della “carrozza” su cui è stata seduta stabilmente buona parte della “classe” politica cilentana nell’ultimo cinquantennio e ha tentato di salvare il salvabile accasandola nella ridotta di una minoranza nel PD che fa capo a Michele Emiliano. Questo permetterà a Simone di garantirsi un minimo di spazio politico nel partito e una candidatura in buona posizione alle prossime elezioni e, forse, un posto nella direzione nazionale. Nel secondo caso, vorrebbe dire che Antonio sta tentando di capire su chi potrà ancora contare nel prossimo futuro nel territorio che lo ha elevato ad ogni sorta di incarico politico amministrativo della Repubblica, consentendogli, grazie al “porcellum” di elevare Simone ad un ruolo politico nazionale e continuare, così, a tenere in mano lui le redini del sistema. Tra le tante realtà, piccole e grandi, sembra che solo a Capaccio Paestum sia riuscito il colpo di mettere in minoranza la mozione di Renzi. Infatti, con la scelta di candidare Enzo Sica come capolista dell’area Piana del Sele, Simone ha ottenuto un successo nella Città dei Templi che va oltre ogni aspettativa. La sensazione è che ci sia stata un’anteprima della elezioni amministrative tra Voza, che ha appoggiato Renzi, e Sica, che ha votato Emiliano. Se così è, possiamo dire che Sica batte Voza per 537 a 484 (Orlando ne ha presi 168 … Ovviamente non è il caso di trarre conclusioni affrettate. Ma fa un certo effetto che, al di là delle liste “variopinte” il sindaco in carica e 16 candidati che hanno chiesto, combattuto e ottenuto di posizionarsi sotto il simbolo del PD sono riusciti a portare al voto meno di quante preferenze tre soli consiglieri della lista, scelti a caso, sono accreditati di ricevere alle comunali di giugno. Per quel che riguarda, invece, Simone Valiante, coordinatore della mozione di Michele Emiliano nella regione che suo padre a governato come vice di Bassolino per un decennio, rivendica il “successo” ottenuto in Campania con il 16%. Se, però, può vantare il successo a Capaccio, deve registrale la sconfitta subita a Vallo della Lucania con Renzi a 560 voti, Emiliano 383 e Orlando 26. Simone dovrà ora portare all”’incasso” la cedola (candidatura o latro incarico) che gli spetta per aver seguito la corrente pugliese sulla quale ha puntato il “patrimonio” di Antonio e quello che è riuscito a rastrellare in 5 anni di presenza a Montecitorio. Molto dipenderà dalla legge elettorale con cui si andrà a votare.
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