Il Castello di Sicignano degli Alburni, una struttura che si aggiunge al vastissimo patrimonio culturale della terra cilentana, noto come Castello Giusso, ha origini che partono dai primi decenni dell’anno 1000. Il Castello è di origini longobarde ed è stato costruito su commissione dei Principi di Salerno. Nel 1086 un atto di donazione evinse che il castello passò poi sotto il dominio dei Normanni. Nel documento, infatti, si fa riferimento proprio al normanno Asclettino, conte di Sicignano degli Alburni.
Il castello poi, tra il 1300 e il 1400 venne totalmente ricostruito e, dal punto di vista architettonico, oggi presenta una pianta poligonale irregolare dalla planimetria semicircolare nella parte che affaccia su Galdo, un sistema di tre torri quadrate con beccatelli in sequenza ravvicinata che avevano sia una funzione di difese “piombante” che di decoro. Tutto il borgo e il castello erano circondati da una cinta muraria che rimase integra fino alla fine del ‘600. La muraria aveva annesse sei porte, cinque delle quali denominate della Croce, di San Nicola, del Castello, della Terra e Porta Nova.
Il castello subì successivamente all’invasione di Sicignano delle truppe francesi, nel 1806, molti danni e venne ricostruito da Ferdinando IV.
Nel 1851, poi, il conte Luigi Giusso acquistò tutti i beni siti a Sicignano, Galdo e Castelluccio dalla famiglia Falletti, compreso dunque anche il castello. Da quel momento in poi il castello rimarrà anche noto come Castello Giusso .
Di fronte al Castello sono collocati i primi due ordini di una torre campanaria, nondimeno tutto ciò che resta della Chiesa parrocchiale di San Matteo , eretta nel 1181. In essa erano conservata molte opere rinascimentali, tra cui un antico coro ligneo e un reliquario in argento contenente il dito dell’apostolo che furono trasferiti nella collegiata di Santa Margherita che divenne, in seguito, la Chiesa di San Matteo e Santa Margherita . Il coro fu successivamente smembrato e venduto per una raccolta fondi e solo alcuni decori sono ancora visibili in aggiunta nel portale dell’odierna chiesa.
Il Castello è, ancora oggi, parte integrante della cultura e dell’economia del paese di Sicignano degli Alburni e, in questo quadro, abbiamo posto qualche domanda al co-responsabile delle guide turistiche del centro storico di Sicignano, Antonio Saporito :
Chi ebbe l’idea di acquisire, ristrutturare e destinare l’immobile a una sede di un polo culturale?
“Il castello apparteneva al conte Giusso che poi lo donò al comune di Sicignano che si impegnò a fare dei lavori nel corso del tempo, mettendolo in sicurezza per far sì che la struttura diventa accessibile per le visite turistiche e svariate attività di stampo culturale con vari investimenti, fondi e aiuti anche dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni”.
Quali erano le attività avviate nella struttura?
“Tra le tante attività che hanno trovato spazio nel castello, sicuramente le principali sono state concerti di musica classica, presentazione di libri e, inoltre, in occasione del “Sicinius Music Festival”, aperitivi musicali con dj set e rappresentazioni teatrali”.
Quanti eventi sono stati organizzati nel tempo e quali sono quelli che ancora sono in essere e con che cadenza?
“Gli eventi che sono ancora attivi sono i concerti di musica classica spesso che succede a cadenza annuale, così come gli aperitivi e le rappresentazioni teatrali anche se, in questo caso, ci sono delle eccezioni; in questo quadro di la pandemia di Covid non ha aiutato l’organizzazione di tutti gli eventi”.
Quali progetti sono in cantiere per rilanciare l’attività con lo scopo di rivitalizzare l’idea originale aggiornandola ai tempi post pandemia?
“Oltre a questo tipo di eventi vengono, naturalmente, organizzate visite guidate nel castello, disponibili e possibili tutto l’anno e su questo tipo di attività il comune di Sicignano punta per il rilancio post-pandemia per poi riprendere, pian piano, con tutte le attività di punta del castello citate precedentemente”.