Di Oreste Mottola ALTAVILLA. Hanno fatto un 48!, dal numero dei candidati, e dal frastuono che ne è derivato, con quattro aspiranti sindaci, tre dei quali oggettivamente si sentono vicini al traguardo. Quattro liste, 6200 elettori, 516 a testa, è lotta dura. Fuori Enzo Giardullo e dentro Carlo Rufo. Così come non c’è stato verso di far rientrare Enzo Baione o di trovare un posto per Francesco Di Feo. Gerardo Di Verniere, si è autocandidato a sindaco con un post sul social network, assai dettagliato e articolato. Sì, l’avvio della campagna elettorale 2016 di Altavilla Silentina è stato caratterizzato dagli uomini che non molto tempo fa, la gran parte nell’ultimo quinquennio, hanno fatto riferimento all’ex sindaco Antonio Di Feo, oggi transitato tra i dirigenti della Provincia e ogni tanto riaffiora ai più come custode tecnico delle disastrate strade degli Alburni. Rosario Gallo, protagonista di una clamorosa rentrèe non ha avuto il coraggio di osare, dal titolo del suo libro, includere Giardullo che bussava alla sua porta e ha evocato una rivolta degli uomini e delle donne della sua lista, Altavilla con il Cuore, per dire no al commercialista di Carillia chiamato a far da assessore nella lontana Orta di Atella. Con Gallo è anche Carlo Rufo, ex capo settore dei servizi demografici comunali. “Carletto” per gli amici è il primo dipendente comunale altavillese, in pensione, a osare candidarsi alle elezioni e puntare ad occupare una delle stanze più panoramiche – sarebbe destinato alla carica di vicesindaco – in caso di vittoria di Gallo. GLI ALTRI. Torna a sorridere Michele Gallo e la sua “Altavilla Aperta” che, rispetto a cinque anni or sono, ha notevolmente rafforzato la sua compagine, soprattutto grazie al contributo femminile. Dalla direttrice di un call center alla farmacista (di Cerrelli) il gruppo “rosa” si fa notare e fanno sperare all’avvocato Gallo e a Franco Amoroso (i due leader del gruppo) in un risultato migliore. MARRA. Chi ha governato, si sa, parte avvantaggiato. Antonio Marra, sindaco uscente, però ha dovuto rivoluzionare la sua lista- Un ex assessore, Ivano Cembalo – direttore dell’ufficio postale di Cerrelli – è finito nella lista di Rosario Gallo. E poi, come in una margherita da sfogliare, sono andati via Pasqualino Perillo – neanche a metà mandato – e poi out sono diventati anche Enzo Giardullo e Giuseppe Polito. Non è riuscito il tentativo di far candidare il popolare Enzo Baione che ha deciso di darsi una pausa nella sua esperienza politica. Stessa decisione ha preso il capogruppo Angelo Reina. Sommandoli tutti con i non eletti della scorsa tornata, tutti involatisi, e con le “quote rosa” che la legge impone, il sindaco Marra si è trovato di fronte a un bel problema. La soluzione finale appare – a detta di molti osservatori – convincente avendo completato la lista rialzando il livello culturale con il coinvolgimento di alcuune giovani professioniste. GRILLINI. In silenzio, e facendo il loro iter di assemblee e confronti, la loro lista l’hanno presentata. Il candidato sindaco è Luigi Belmonte – laureato in scienze politiche e titolare dell’agenzia turistica “Tuffatore” di Capaccio -, dotato di notevole vis polemica, e sicuramente vivacizzerà la campagna elettorale e il consiglio comunale. Quasi tutti sconosciuti i singoli candidati, a eccezione di Katia Sacco che ha animato finora una coraggiosa battaglia sui criteri di assegnazione degli appalti comunali. ROCCADASPIDE. IN GARA UNA LISTA E MEZZA ROCCADASPIDE. “In gara sono presenti una lista e mezza”, è la considerazione che più frequentemente ti fanno. Poi a seconda delle sue simpatie, poco sportivamente, ognuno di loro ritiene che la lista menomata sia quella “di quelli là che si sentono chissàchì e faranno una brutta fine”. Denigrazioni a parte, rimane il dato allarmante di un comune medio, con ambizioni da capofila della zona degli Alburni e della Valle del Calore, che dimostra di avere una dialettica politica ripiegata su se stessa e anchilosata. Non sono riusciti a essere presenti in lizza i grillini del consigliere regionale Michele Cammarano schiacciati anche dalle eccessive ambizioni e considerazione di sè, ma che alla prima prova dei fatti si sono squagliati come neve al sole. Un vero peccato, poichè questo paese – più di altri – aveva bisogno di rivitalizzare la sua rappresentanza politica. Oggettivamente il M5s ha mancato l’appuntamento con la storia. IL SOLITO GIROLAMO. Auricchio, presente nella lista che presenta come sindaco l’avvocato Gabriele Iuliano, è uomo che si esalta nella lotta, e come tutti i generali vincitori non trascura nessun particolare. Così “radiopiazza” ti racconta di una spedizione alle tre di notte a casa di una futura candidata che “doveva assolutamente essere presente”, e molte altre cose simili. Auricchio ha cercato anche di preparare il campo di battaglia più conveniente, che doveva evitare lo schema del confronto diretto, dove Girolamo ha sempre perso. Certo, ora il front man è Gabriele, ma quella paura resta. GLI ALTRI. Alla fine ci sono riusciti, i gruppi raccolti intorno all’avvocato Paolo Antico e al cardiologo e medico di base Francesco Mauro, non solo sono riusciti a trovare un’intesa ma hanno conglobato l’ingegnere Vito Brenca, il commercialista Pignataro e l’avvocato Tonino Miano. La squadra promette bene. LA NOVITA’. In questa campagna elettorale nelle liste non c’è il nome di Mario Miano. Nell’agone politico locale lui c’è fin dal maggio 1978, quando ancora liceale, è eletto per la prima volta, e poi lo sarà sempre. Ora passa il testimone a Vito Brenca, e con i maldicenti che gli attribuiscono il “patronage” di indicazione e sostegno su almeno un paio di candidati della lista Iuliano. Cari rocchesi, di “Mariuccio” (come lo chiamano gli amici) non vi libererete neanche questa volta. CASTEL SAN LORENZO. Come a Roccadaspide le liste sono solo due, quella dell’uscente Gennaro Capo contrapposta all’avvocato Giuseppe Scorza, con quest’ultimo che ha coalizzato tutte le opposizioni. Non è in lizza il medico D’Amato transitato dall’opposizione al sostegno di fatto di Capo durante la consiliatura. Con Capo c’è, a sorpresa, Domenico Cavallo, nato a Roscigno e residente a Capaccio, con all’attivo numerose attività: tra i fondatori dell’Agrioil, dipendente del Museo di Capaccio, operatore del turismo, videomaker e blogger di lungo corso. ALBURNI. Due comuni su dodici, del territorio alburnino, sono chiamati alle urne per le Amministrative 2016: Controne e Corleto Monforte. A Controne, nelle ultime ore, si parlava di tre possibili candidati sindaci ma notizia dell’ultimo minuto è DUE. Guglielmo Storti, non ci sarà. Non farà come altri suoi “simili” (il pensiero va all’altavillese Rosario Gallo e Carmine Cennamo da POstiglione) che si sono fatti tentare dall’idea di una rivincita. E due sono i nomi in corsa: Mario Poti ed Ettore Poti. Scontro all’ultimo voto tra cugini?. In un paese così piccolo ma vivace politicamente e culturalmente non è facile ridurre anche i cugini a un pensiero unico. Si mette di lato Nicola Pastore, il sindaco uscente ultimamente spesso su giornali e sui siti Internet, e anche Storti lascia il posto in prima fila. A capeggiare la lista che sfiderà l’amministrazione uscente è Mario Poti, ex capogruppo di Minoranza, con la lista Viviamo Controne. Nel 2011 aveva sfidato Nicola Pastore, sindaco uscente, nella lista Uniti per Controne con capolista Storti il quale, una volta insediata l’Amministrazione, si dimise facendo subentrare Mario Poti. Tra i candidati, ma della compagine d’opposizione, spunta anche quello di Angela Gammaldi, notaio e professionista prestigiosa, che all’impegno civile e culturale non si è mai negata. CORLETO MONFORTE. Di una terza candidatura come capolista si parla anche per Antonio Sicilia, sindaco uscente di Corleto Monforte. Un volto nuovo invece si prepara alla sfida con il sindaco uscente. Raffaele Fasano che, alla sua prima esperienza di politica attiva, scende in campo per misurarsi con il “passato politico” di Corleto. Con Fasano infatti ci sono nomi di storici candidati che hanno militato in passato nella politica corletana. Le “sfide” di Corleto e Controne sono importanti per gli equilibri della comunità Montana degli Alburni con presidenze che si reggono da tempo sull’uomo in più. L’ex sindaco di Aquara, Franco Martino, e Pino Palmieri, primo cittadino in carica a Roscigno, non fanno mistero di guardare con interesse alle campagne elettorali di Corleto e Controne che potrebbero dare la presidenza dell’ente all’uno o all’altro.
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