Si conclude l’anno scolastico. Settembre 2022 veramente proporrà l’identico scenario del 2020?!
Termina un nuovo anno scolastico e si conclude l’ulteriore bando da 70 mln per gli asili nido. Lunedì 6 giugno il Ministro Patrizio Bianchi, a Bergamo, per la chiusura dell’anno scolastico 2021/2022. Settembre 2022 proporrà, in base all’analisi dei dati oggettivi, molto probabilmente, l’identico scenario del 2020. Facciamo ovviamente tutte le preghiere e gli scongiuri per allontanare ogni malefico influsso! Le certezze che la scienza detiene intorno al Covid19, comunque, nonostante l’euforia degli animi, non garantiscono affatto una condizione di serenità. Assistiamo a un bailamme che, per sua natura, non segue utili schemi costruttivi, mentre la scuola in gran parte serra le sue porte avanti alla prossima stagione estiva e il novello anno scolastico è pronto ad arrivare con tutte le sue incognite.
Termina un nuovo anno scolastico e si conclude l’ulteriore bando da 70 mln per gli asili nido. “Siamo riusciti a utilizzare per intero le risorse del PNRR per gli asili nido, dichiara il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi . Un lavoro di squadra che ci rende orgogliosi, condotto con l’Agenzia per la coesione, le Prefetture, l’ANCI, la struttura ministeriale per il PNRR. Un’azione che ha permesso anche di rinsaldare e ricucire rapporti istituzionali con il territorio, con il costante supporto fornito ai Comuni per poter partecipare ai bandi. Ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutato a conseguire questo importante risultato”. E’ passato un altro anno scolastico. Infervorano i preparativi della chiusura ufficiale. La «la città dei Mille», così per il cospicuo numero di volontari bergamaschi che presero parte alla spedizione dei Mille, guidata da Giuseppe Garibaldi, sarà sede della manifestazione di fine anno scolastico. Si, Bergamo per l’appunto partecipò con attivo coinvolgimento all’episodio cruciale del Risorgimento! La città il 6 giugno ospiterà il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, presso l’Istituto “Giulio Natta”, per la chiusura dell’anno scolastico 2021/2022. L’occasione di fine anno sarà colta anche per siglare un Patto tra scuole, realtà territoriali e mondo accademico per la creazione di un curricolo specifico sulla chimica al servizio della sostenibilità e della green technology. Il Ministro, dettagliano dal Ministero dell’Istruzione, arriverà a Bergamo alle ore 10.30, presso l’Auditorium Sestini, in via Europa 15. Alle ore 10.45 seguirà il saluto alle comunità scolastiche. Poi incontrerà gli studenti a lezione nei laboratori di analisi e strumentazione chimica e consegnerà 6 diplomi ITS ai diplomati del X corso “Nuove Tecnologie per la Vita”. Guardando indietro, purtroppo, anche il 2021/22, in gran parte, s’identifica come annus horribilis. La prima parte dell’anno scolastico 2021/22, infatti, è stata vissuta con paura ed incertezza. Nonostante il conforto del Governo, tante famiglie e alunni hanno temuto a causa della crescente curva dei contagi. Tanto il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, quanto il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, comunque, malgrado tutto, videro la scuola in presenza e le attività in classe come da preservare. Annunciarono: “Saranno le ultime ad essere toccate da eventuali provvedimenti”. Intanto, tutti ricorderanno, in occasione delle scorse imminenti festività natalizie, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, lanciò questo appello: “Spero che durante queste festività i genitori, seguendo le indicazioni dei pediatri, portino i bambini ai centri vaccinali. È importante metterli al sicuro dal rischio del Covid. La ripresa della scuola è imminente ed è bene che i piccoli possano tornare sui banchi bene equipaggiati anche contro il virus”. Con riferimento alla fine dello stato di emergenza da Covid-19, seguì l’emanazione da parte del Ministero dell’Istruzione del Decreto che adottava il Piano per la continuazione, nell’anno scolastico 2021/2022, delle attività scolastiche, educative e formative nelle istituzioni del Sistema nazionale di istruzione. Il nuovo documento, la scorsa primavera, sostituiva il Piano scuola adottato con decreto ministeriale 6 agosto 2021, n. 257 e richiamava i contenuti del DL 24 del 24 marzo 2022. Occorre riconoscere, comunque, che si trattava di un piano che non esplicitava i punti più controversi della fase post emergenziale e non sosteneva le istituzioni scolastiche nella identificazione delle soluzioni alla complessa gestione giornaliera (contratti covid, sostituzione non vaccinati, utilizzo lavoratori fragili ecc). Malgrado tutto, nel bene e nel male, siamo arrivati alla conclusione dell’anno scolastico e possiamo cominciare ad avere la prospettiva di un nuovo inizio. In prossimità dell’estate 2022 tutti, o quasi, partecipiamo una condizione liberatoria e di sempre più percepita normalità. Insomma stiamo, nella diffusa convinzione illusoria, fuori dal tunnel, possiamo mettere in comunicazione la vecchia con la nuova normalità. Ahimè il prossimo anno scolastico, a dire di qualcuno, non sarà un annus mirabilis. Settembre 2022 proporrà, in base all’analisi dei dati oggettivi, molto probabilmente, l’identico scenario del 2020. Facciamo ovviamente tutte le preghiere e gli scongiuri per allontanare ogni malefico influsso! Le certezze che la scienza detiene intorno al Covid19, comunque, nonostante l’euforia degli animi, non garantiscono affatto una condizione di serenità. E’ la vicepresidentessa di IdeaScuola, Stefania Sambataro che fa questa dichiarazione. Questi i dati certi, intorno al Covid19, indicati anche da Orizzonte Scuola: il Sars Cov 2 è un virus a trasmissione aerea, contenuto sia nei droplets (goccioline di saliva che si depositano entro i 2 m dal soggetto che le emette) che nell’ aerosol (che copre distanze fino a 10mt e rimane in sospensione nell’aria anche per tempi prolungati) dal soggetto infetto ad ogni atto respiratorio; l’ampia diffusione del contagio favorisce lo sviluppo di varianti che non sono automaticamente meno pericolose, come ad esempio le nuove Omicron B4 e B5 che, dalle prime indicazioni internazionali, sembrano eludere sia l’immunità vaccinale che naturale; i vaccini, nostri grandi alleati nei mesi scorsi,non sono sterilizzanti e, soprattutto perdono di efficacia nel tempo;la terza dose nei ragazzi over 12 (se è stata fatta), risale ai mesi di Dicembre 2021/ Gennaio 2020. La campagna vaccinale dei piccoli non ha decollato come si sperava, la copertura vaccinale nella fascia 5-10 anni è molto bassa, ferma al 30%, la seconda dose risale a Gennaio 2022 e non ci sono indicazioni per un eventuale richiamo; l’immunità data da infezione naturale con Omicron ha vita brevissima, come dimostra il crescente numero di reinfezioni; il vaccino per i bambini sotto i 5 anni è in attesa di approvazione, quindi al momento questa fascia d’età è del tutto scoperta. Trattasi di dati provati, non discutibili, trattasi di elementi assolutamente concreti e non opinabili. “Alla luce di questi elementi oggettivi ed inconfutabili, se anche questa estate non si prendono provvedimenti sull’aerazione nelle scuole per migliorare la qualità dell’aria nelle aule ed abbassare il rischio contagio, ci troveremo a Settembre 2022 inermi davanti al Sars Covid2 come a Settembre 2020″, lascia intendere con esplicita determinazione Sambataro “perchè avendo già eliminato di fatto il distanziamento (oggi è solo consigliato), fermato il programma di Test-Trace-Isolate (da Febbraio 2022), ridotto all’osso le quarantene e mettendo in forse l’uso delle mascherine, inizieremmo il prossimo anno scolastico con varianti del virus più infettanti, con protezione vaccina le nulla o troppo debole perchè fatta 9 mesi prima e senza misure di mitigazione. (…) Settembre è alle porte, aggiunge Sambataro, crediamo che la salute dei nostri bambini e dei nostri insegnati meriti assoluta priorità.” E mentre si fanno serie le preoccupazioni per il prossimo futuro la scuola è in agitazione. Fra le tante ragioni contestabili si sono alzate le voci contro il DL 36 sin dalla sua conversione in legge; un Decreto che interessa reclutamento e formazione del personale. Le grida contro non partono soltanto dal mondo sindacale e scolastico, ma anche da una buona fetta della politica attualmente rappresentativa al Governo. Si tratta della voce grossa del primo partito e dell’ex Ministro Conte. Giuseppe Conte, infatti, nel napoletano ha recentemente dichiarato espressamente che il suo partito non permetterà “che si operino tagli nella scuola”, perché si è “investito tanto nella scuola” durante il suo doppio mandato a Palazzo Chigi. Nelle aule dei nostri figli, ha aggiunto, c’erano arredi dei quali avevano usufruito i nostri nonni. Ora c’è un decreto che vorrebbe tagliare, ma noi non lo consentiremo”. Assistiamo a un bailamme che, per sua natura, non segue utili schemi costruttivi, mentre la scuola in gran parte serra le sue porte avanti alla prossima stagione estiva e il novello anno scolastico è pronto ad arrivare con tutte le sue incognite.
Emilio La Greca Romano