“Davanti alla scuola, tanta gente. Otto e venti, prima campana, e spegni quella sigaretta. E migliaia di gambe e di occhiali di corsa sulle scale. Le otto e mezza, tutti in piedi. Il presidente, la croce e il professore che ti legge sempre la stessa storia sullo stesso libro, nello stesso modo, con le stesse parole da quarant’anni di onesta professione”. È l’inizio di “Compagno di scuola”, canzone famosissima di Antonello Venditti. Care ragazze, cari ragazzi, oggi apro questo mio articolo, a voi dedicato, con le prime parole usate dal cantautore romano, perché a mio avviso la scuola è sì istruzione, ma raccoglie anche tanta esperienza di vita.
Nell’ambito della scuola tutti gli anni ci sono tante problematiche da affrontare che spesso colgono di sorpresa studenti, famiglie e insegnanti. L’inizio delle scuole è ormai dietro l’angolo ma i calendari appena pubblicati dalle regioni stanno già creando enormi polemiche per festività e ponti che si accumulerebbero e che potrebbero creare lunghi periodi di chiusura scolastica: col calendario attuale il 25 aprile si aggiungerebbe alle vacanze pasquali e alla festa del 1° maggio. Per far fronte al pericolo di una chiusura che potrebbe arrivare a ben tre settimane, alcune regioni sono corse ai ripari mettendo dei paletti per impedire questa eventualità. Anche la Regione Campania sta affrontando questa problematica e di conseguenza si dovranno adeguare tutti gli istituti scolastici.
Intanto, scrutando a fondo, mi accorgo che ci sono tante altre problematiche che interessano il mondo della scuola. Dalle elaborazioni del motore di ricerca Indeed, secondo cui il bisogno di persone dal calcolo facile è in costante aumento, si percepisce che studiando Matematica si può avere la certezza di lavorare. Infatti, studiare Matematica permette di trovare velocemente e facilmente lavoro. Negli ultimi 2 anni, al riguardo, il numero degli annunci dedicati ai matematici è cresciuto in Italia del 95,3%. “In futuro ci sarà sempre più bisogno di persone capaci di elaborare dati e trasformarli in informazioni utili per i propri clienti”, spiega Wired Paul D’Arcy, vicepresidente senior marketing di Indeed. Negli ultimi anni le figure tecniche/matematiche sono state quelle più ricercate e le imprese fanno un’enorme fatica a trovarle. Il problema è che non sono molti coloro che scelgono di studiare tali discipline. I motivi sono sostanzialmente 3: 1) La maggiore propensione (in alcuni casi forse indotta dal sistema scolastico) verso discipline umanistiche ed economiche, 2) E’ meno impegnativo affrontare altri percorsi di studio, 3) Solitamente per iscriversi a Matematica è necessaria la “scintilla”, poiché in rari casi si tratta di scelte ragionate. E’ questo uno dei casi più eclatanti in cui diventa fondamentale il ruolo della Scuola (con la s maiuscola) in termini di orientamento, indirizzamento delle scelte future legate al percorso di studi che parte dalla terza media e si conclude con la specializzazione universitaria per poi concatenarsi con il mondo del lavoro.
Seguendo lo stesso binario ed andando a spulciare qualche informazione dal sito internet dell’Ansa, www.ansa.it, trovo un vero e proprio “Sos medici”, in quanto nei prossimi cinque anni è prevista una carenza di circa 11.800 medici in Italia. Ad oggi, abbiamo ancora più medici degli altri Paesi Ue con sistemi sanitari simili, ma da qui al 2022 mancheranno 11.803 dottori, anche se si andasse ad un totale sblocco del turn over. Questo anche a causa del fatto che il 35% lascia il lavoro prima dei limiti di età, perché si prepensiona o per andare nel privato. A lanciare l’allarme è la Federazione delle aziende sanitarie pubbliche (Fiaso). Un problema è anche rappresentato dal fatto che, in entrata, uno specializzando su quattro non opta per il servizio pubblico. È questo il quadro del fabbisogno medico in Asl e ospedali tracciato dal Laboratorio Fiaso sulle politiche del personale. Lo studio è stato presentato in occasione dell’Assemblea annuale della Federazione delle aziende sanitarie pubbliche ed è svolto su un campione rappresentativo di 91 aziende sanitarie e ospedaliere, pari al 44% dell’intero universo sanitario pubblico. Dall’indagine emerge che un medico su tre lascia dunque per motivi diversi dal raggiunto limite di età. Le uscite anticipate dei medici dal servizio pubblico, spiega il presidente Fiaso Francesco Ripa di Meana, “hanno varie ragioni, come la paura dell’innovazione organizzativa e tecnologica e di veder cambiare in peggio le regole del pensionamento, oppure il dimezzamento necessario dei posti di primario, che ha finito per demotivare tanti medici a proseguire una carriera oramai senza più sbocchi”. Le carenze maggiori si registrano per igienisti, patologi clinici, internisti, chirurghi, psichiatri, nefrologi e riabilitatori. Dalla Fiaso giungono però delle proposte per trasformare l’emergenza in “opportunità di miglioramento dei servizi”: ciò, spiega Ripa di Meana, attraverso “una maggiore valorizzazione delle professioni non mediche, maggiore integrazione tra medici di base, pediatri di libera scelta e medici ospedalieri”. Altra proposta, afferma, è impiegare i “medici neo laureati per la gestione dei pazienti post acuzie dopo un affiancamento con tutor esperti”. Innovazioni, rileva, “già in atto in molte nostre Aziende e che possono trasformare in opportunità di miglioramento dei servizi la criticità del fabbisogno di medici nel nostro Paese”.
Da quest’altro esempio, quello dei medici, si capisce quanto può essere determinante il ruolo della scuola per la nostra vita futura. Basta saper coprire bene oggi quel delicato ruolo che spetta alla Scuola (con la s maiuscola) di educare, orientare ed indirizzare gli studenti di oggi a trovare i migliori sbocchi occupazionali domani. Si avvicina la riapertura delle scuole