L’intervento di Rosario Francia, dell’associazione “Per Capaccio Scalo il Centro”, costituita per la maggior parte da commercianti. Di seguito la nota stampa integrale pervenuta alla redazione di Voce di strada:
“La vicenda delle “palle” di Paestum ha molte facce. Mi occuperò solo di una, lasciando a chi vuole l’esame dei profili di illegittimità, che pure sono grandi come una casa. Lo riconosco, la caparbia volontà del sindaco è stata premiata. Le palle, già gravate, in quanto ritenute abusive, da un ordine di rimozione del Ministro Franceschini, saranno ricollocate accanto al Tempio di Cerere. In questo modo, però, anche la Borsa Mediterranea e gli altri eventi programmati nelle palle non saranno, come promessoci, tenuti a Capaccio scalo, ma ancora una volta a Paestum. Nella sua Paestum, già baciata dall’arrivo, ogni anno, del mezzo milione di turisti in visita alle antiche rovine (e i turisti si sa hanno le tasche piene di soldi). Ma a Paestum si tengono anche altri spettacoli teatrali e musicali di grande importanza, mostre d’arte e cultura, manifestazioni sportive, conferenze e raduni. Solo per le mongolfiere, nei giorni scorsi, si sono riempiti in modo inverosimile le strade e i locali di Paestum. E allora perché, di fronte a tanta abbondanza, si vuol tenere anche la Borsa mediterranea a Paestum? Caro sindaco, la gente mormora “ma questi non si abbottano mai..” . A Capaccio scalo ci sono circa 250 esercizi commerciali e i titolari, pur colpiti dalla crisi e oberati dalle tasse, continuano a tenere duro e ad occupare centinaia di addetti. Il bello (e il grottesco) dell’intera vicenda è che a pagare il milione di euro per il mutuo di acquisto delle sfere saranno ancora loro, i tartassanti di Capaccio scalo. Perché ci avete ingannato? A voce e con delibera di giunta: la n. 30 del 23 gennaio 2015. Nella delibera vi è riportato, a chiare lettere, che le palle verranno a Capaccio scalo! E’ triste pensare che già allora tenevate la serpe nel manicone. E ora qualcuno cerca di salvarsi l’anima con un po’ di belletto sulla pubblica via; qua e là un cestino, nuove panchine di marmo costoso. Le nuove panchine sono scomode e così fredde che d’inverno mi permetto un consiglio: portatevi un plaid o una stufa! Forse, noi cittadini dello Scalo siamo considerati un popolo di serie B. Un popolino, tanto per intenderci, cui basta un po’ di fumo negli occhi. Presumiamo di essere qualcosa di più!”.