Settembre, la scuola riparte. Le misure anti-contagio stabilite dal Ministero per tentare una sicura ripresa in presenza.
Prossima la riapertura della scuola in presenza al 100%. Ci si muove col fine di una ripartenza seria dell’anno scolastico. Si valuta e si adotta ogni strumento utile alla salvaguardia e al controllo per scongiurare la diffusione del virus, il facile disseminarsi dei contagi che, abitualmente, indurrebbero nuovamente alla DAD.
Il Covid resta e continua a provocare diffusa fobia. Rispetto al virus tradizionale la variante Delta è ben sette volte più contagiosa. Si rappresenta quindi con un margine di elevata probabilità di contagio. In ascesa i dati dei positivi, dei decessi giornalieri, dei ricoveri ordinari e in terapia intensiva. Prossima la riapertura della scuola in presenza al 100%. Ci si muove col fine di una ripartenza seria dell’anno scolastico. Si valuta e si adotta ogni strumento utile alla salvaguardia e al controllo per scongiurare la diffusione del virus, il facile disseminarsi dei contagi che, abitualmente, indurrebbero nuovamente alla didattica a distanza. Seguono alcune indicazioni da non sottovalutare per il rientro a scuola a settembre. Si tratta di misure anticontagio stabilito dal Ministero necessarie per una sana ripartenza in sicurezza. l’ euforia agostana, nella prima decade del mese, ha portato a preannunciare un settembre smascherato. A settembre via le mascherine titolava qualche testata nazionale soltanto se tutti saranno vaccinati o guariti. A settembre ci siamo. Le mascherine tornano in uso a scuola dai sei anni in su. Resta l’obbligo di indossare le mascherine chirurgiche anche al banco. Mascherate staranno soltanto le maestre nelle scuole materne. Nelle classi in cui ci sono studenti non udenti si useranno mascherine trasparenti. Le scuole anche quest’anno distribuiranno mascherine chirurgiche per gli studenti e per il personale. “I coronavirus hanno dimensioni di 100-150 nanometri di diametro (600 volte più piccoli di un capello) e si trasmettono mediante goccioline (droplets) delle secrezioni di naso e bocca che vengono emanate durante la normale quando si parla, e in quantità in caso di tosse e starnuti. In particolare, lo starnuto può spingere queste goccioline ad una distanza fino a 4 metri. Queste goccioline possono raggiungere anche dimensioni di pochi micron nel caso di formazione di aerosol, come accade in alcune manovre sanitarie”. Le raccomandazioni di Ministero, Istituto Superiore Sanità, Aifa e Inail per contrastare le varianti del Sars-Cov2 la scorsa primavera sollecitavano a undistanziamento di almeno due metri. La misura si rappresentò conseguenza inevitabile, imposta dal dilagare delle varianti del virus Sars-CoV-2, quella inglese divenuta dominante con oltre il 50% dei casi di infezione a livello nazionale. Oggi, sotto la minaccia Delta, a scuola, la distanza di un metro non è più obbligatoria, ma soltanto raccomandata. Dove non ci sia sufficiente spazio, si può derogare purché si mantenga le altre misure sanitarie. Tra banco e cattedra è previsto un distanziamento di due metri ove possibile. In merito poi al ricambio d’aria in aula bisogna riconoscere che pochissime, su scala nazionale, sono le scuole fornite di ventilazione meccanica. A mali estremi, rimediare! Il ministero consiglia di tenere le finestre aperte. Alcune scuole sono dotate di apparecchi filtranti, ma l’iniziativa è lasciata ai singoli istituti. Il governo ha stanziato dei fondi. L’esperienza delle Marche a questo riguardo è apripista in Italia. Ben 170 scuole delle Marche offriranno la possibilità agli alunni di rientrare in classe in presenza del sistema di ventilazione meccanica. Francesco Baldelli, assessore con delega all’Edilizia Scolastica sostiene che “La didattica a distanza ha penalizzato moltissimo i nostri studenti nel corso degli ultimi due anni. Al di là dei vaccini, occorre usare bene tutte le possibilità che la tecnologia ci offre per permettere lo svolgimento delle lezioni in presenza, anche quando la stagione invernale ci riporterà al chiuso dei nostri edifici”. Gli ingressi in entrata e in uscita, un altro aspetto importante ad evitare assembramenti. Sono previsti turni differenziati di entrata e uscita negli istituti e sui mezzi pubblici. La temperatura corporea non sarà misurata all’ingresso, ma a casa prima di recarsi a scuola. Un solo genitore può accompagnare il figlio davanti alla scuola. Gli ingressi devono essere ridotti al minimo.Gli orari scaglionati e la gestione in ingresso e in uscita dagli edifici scolastici sarà autonomamente gestita dalle singole scuole. Ogni istituto dovrà disciplinare le modalità che regolano questi momenti, in modo da integrare il regolamento , con l’eventuale previsione, ove lo si ritenga opportuno, di ed uscite ad orari scaglionati, anche utilizzando accessi alternativi. Il Passo Verde. Dal primo settembre è reso obbligatorio. In tutta Italia sarà necessario per entrare a scuola e per viaggiare. Il certificato verde è obbligatorio per il personale scolastico (docenti, assistenti, amministrativi) e per tutti coloro che entreranno nelle scuole. Chi non è vaccinato o non è guarito dal Covid o non ha l’esenzione dal vaccino deve sottoporsi a tampone, a sue spese, ogni 48 ore. La certificazione potrà essere scaricata, sia in formato cartaceo che digitale, dal sito predisposto dal Governo. Si potrà scaricare a mezzo il fascicolo sanitario elettronico, attraverso le app Immuni ed Io. Quanti non hanno familiarità con i mezzi digitali possono ottenere la certificazione verde tramite il proprio medico di fiducia. Chi controllerà il Green pass? inizialmente i Dirigenti scolastici rischiavano l’investitura di controllori. Più saggiamente poi è stato corretto il tiro. Il tutto è stato affidato a una piattaforma digitale. Un semplice incrocio di informazioni svela i “match” mancati tra le banche dati. Da una parte c’è il foglio presenze; dall’altra c’è l’elenco dei Green pass abilitati; un controllo semplice incrociato può richiedere il “semaforo rosso” su docenti o lavoratori della scuola che non vedano soddisfatto il requisito della certificazione. E che ne sarà dei docenti senza green pass? Dal primo di settembre al 31 dicembre ai malcapitati non sarà data la possibilità di accedere a scuola. Avranno soltanto 4 giorni di tempo per sottoporsi al vaccino e procurarsi la certificazione. Diversamente verranno sospesi dall’incarico e resteranno senza prima. Un supplente potrà essere chiamato soltanto a partire dal quinto giorno di assenza del docente titolare. Per le mense occorrerà organizzare dei turni per tenere il distanziamento degli studenti. Le palestre potranno essere utilizzate, ma bisognerà preferire sport individual e cercare di tenere il distanziamento. Se potrebbe scatte un caso Covid in classe la quarantena: 7 per i vaccinati, per i non vaccinati. L’interessato per il rientro dovrà comunque sottoporsi al tampone. Sarà invece la Asl a predisporre la procedura per la classe. In caso di focolaio, si potrà decidere di chiudere la scuola. In caso di contagio classe, si riattive Dad per gli studenti preventivo che essere messi in isolamento.
Emilio La Greca Romano