Settembre a scuola. Secondo ANIEF: “Sarà un ritorno insicuro in presenza”. Il Green Pass? Un rimedio attenuante.
Anief non ha firmato il protocollo sulla sicurezza per il ritorno a scuola e ha indetto lo sciopero. Non sarà possibile tornare a scuola in sicurezza, secondo il Sindacato ANIEF. Occorrono più spazi, bisogna incrementare il numero degli organici. Garantire lezioni in presenza sicure e nel rispetto delle norme anticovid richiede ulteriori interventi tempestivi. Ben 4 milioni sono i ragazzi dai 12 ai 19 anni da immunizzare entro la metà di settembre.
“Siamo convinti, ha dichiarato Marcello Pacifico, Presidente ANIEF, che oggi non vi sono le condizioni per aprire le scuole in sicurezza: l’obbligo del Green Pass non risolve il problema della DaD ed anche per questo abbiamo deciso di indire lo sciopero per tutto il personale in occasione del primo giorno di scuola del nuovo anno scolastico. Il ministero dell’Istruzione ha dichiarato Marcello Pacifico – dice addirittura che se in classe sono tutti vaccinati si può togliere la mascherina. Noi non siamo d’accordo, perché il virus c’è ancora e imperversa. La verità è che se da settembre vi sarà un caso di Covid19, subito dopo in quella classe scatterà la didattica a distanza. Anche per questo Anief non ha firmato il protocollo sulla sicurezza per il ritorno a scuola e ha indetto lo sciopero. Noi al Governo abbiamo chiesto risposte immediate. Che però non arrivano. In Francia si fanno 600mila test salivari a settimana, mentre da noi c’è nulla. Anzi, i tamponi salivari per il Green Pass non valgono. Per noi invece servirebbe un tracciamento periodico, aperto a tutti. In secondo luogo, vanno destinati 10 miliardi del Pnrr su dei temi che vanno a ricostruire insieme la scuola del domani. Per farlo serve però il dialogo, invece il Governo è andato per la sua strada, senza ascoltarci; l’ha fatto con il Decreto Sostegni Bis ed ora con il Decreto Legge 111”. Non sarà possibile tornare a scuola in sicurezza, secondo il Sindacato ANIEF. Occorrono più spazi, bisogna incrementare il numero degli organici. Garantire lezioni in presenza sicure e nel rispetto delle norme anticovid richiede ulteriori interventi tempestivi. Ben 4 milioni sono i ragazzi dai 12 ai 19 anni da immunizzare entro la metà di settembre. Lombardia, Sicilia e Campania stanno accelerando, Piemonte Toscana e Puglia per ora soffrono” e, inoltre, per centrare l’obiettivo indicato da Figliuolo entro il 10 settembre servono circa 75mila dosi quotidiane nella fascia 12-19 anni: il ritmo attuale è di 43mila”. In che modo sarà possibile il ritorno a scuola? Come si potrà far fronte nelle istituzioni scolastiche all’emergenza Covid19? Questa preoccupazione mostrava l’ANIEF all’inizio dell’estate quando il numero degli alunni era di modesta entità e il vento delle varianti già intensamente soffiava. L’Istituto Superiore di Sanità dava le sue risposte richiamando ai rilevatori di anidride carbonica, all’areazione, ai microfoni per gli insegnanti, allo screening periodico su studenti e personale scolastico con priorità a chi non era stato vaccinato. Oltre a tutto quanto veniva consigliato di mantenute mascherine e distanziamento. Non trascurabile ovviamente la campagna vaccinale. Tutte risposte condivise dal sindacato. “L’areazione dei locali scolastici e gli screening continui necessitano di una programmazione accurata e di finanziamenti adeguati – spiegava Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – quindi vanno disposte ora, se vogliamo arrivare pronti per l’inizio del prossimo anno scolastico. Come sindacato, è da tempo che chiediamo, inascoltati, di attuare tamponi periodici. Come pure di incrementare i locali in tutti quei casi, purtroppo frequenti, in cui l’alto numero di alunni è incompatibile con il distanziamento imposto dal Cts. Anche la campagna vaccinale ci trova d’accordo, ma senza arrivare ad obbligare nessuno andando pure a ledere il diritto alla privacy. L’assegnazione dei microfoni ai docenti potrebbe essere una forma di aiuto, a patto che si tratti di strumenti sostenuti da una adeguata tecnologia informatica a supporto, quindi con annessi computer e casse acustiche. A questo scopo è indispensabile un’assistenza adeguata, quindi con tecnici presenti in tutti gli istituti, a differenza di quello che accade oggi ad esempio nella primaria, dove non è ancora stata prevista questa figura professionale a regime. Chiediamo quindi – conclude Pacifico – che ci si orienti quanto prima a rendere effettive le disposizioni, adeguando l’impianto delle regole sulla sicurezza, e fare in modo che vengano realizzate poi durante l’anno”. All’inizio dell’estate appariva trovata originale e unica novità significativa l’utilizzo eventuale di microfoni per gli insegnanti. Un bisogno dettato dal fatto che con la Delta il 60% più trasmissibile rispetto Alfa, bastano meno particelle per il contagio. Ai docenti che a scuola dovranno utilizzare un tono di voce alto nella spiegazione veniva sin da allora consigliato l’uso frequente dei microfoni. Strumentazione che consente l’uso vocale basso ed una più ridotta emissione di aerosol. Scarseggiano poi le scuole con dotazione d’impianti con ventilazione meccanica, strumenti utili a garantire in aula il necessario ricambio d’aria. I rilevatori di anidride carbonica che monitorano costantemente la qualità dell’aria potrebbe eventualmente rappresentarsi utile sostegno. “I sensori di anidride carbonica, assicura ANIEF, funzionano come i semafori: luce verde, gialla e rossa in base alla concentrazione di CO2 nell’aria con valori tarati ad hoc per ogni ambiente. In questo modo l’insegnante può intervenire spalancando le finestre quando scatta il rosso fino al ritorno a valori accettabili. Utili potrebbero anche essere i purificatori d’aria filtri HEPA (High Efficienty Particulate Air filter) che sostituiscono l’areazione naturale e gli screening periodici sugli studenti e sul personale scolastico come suggerito anche dalle autorità europee. Ultima, ma non meno importante, è l’arma dei vaccini: in questo momento, però, valida solo per gli over 12. Pfizer, come è noto, ha annunciato che chiederà l’autorizzazione per l’uso in emergenza del suo vaccino per i bambini tra i 5 e gli 11 anni per il prossimo autunno”.
Emilio La Greca Romano