La situazione politica in Venezuela si aggrava ogni giorno. L’incertezza politica che aleggiava durante le elezioni aveva preannunciato le rivolte e il caos che, dopo il voto del 28 luglio, stanno sconvolgendo il Paese. Ad oggi gli scontri in piazza hanno coinvolto anche italo-venezuelani, giornalisti italiani sono stati respinti e le forze armate esprimono fedeltà a Maduro. Gli scontri non si placano, cresce in Italia la preoccupazione per i tanti italiani che vivono in Venezuela, moltissimi di origini cilentane…
Dal secondo dopoguerra, sono migliaia gli italiani che vivono in Venezuela. “Oggi sono circa 160.000 i connazionali registrati nei due Consolati italiani in Venezuela (Caracas e Maracaibo), la maggior parte dei quali in possesso anche della cittadinanza venezuelana; inoltre si stima che siano più di un milione e mezzo i venezuelani con ascendenza italiana. I flussi più significativi d’immigrazione provengono dall’Italia centrale e meridionale (Campania, Sicilia, Abruzzo e Puglia)”, riporta il sito dell’Ambasciata d’Italia a Caracas.
Molti di quegli italiani che, valigia di cartone sotto il braccio e nostalgia di casa nel cuore, partirono per il Venezuela in cerca di fortuna erano nati nel nostro territorio. Moio della Civitella, Sicignano degli Alburni e Camerota sono i paesi del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni da cui nel secondo dopoguerra emigrarono moltissimi abitanti. I loro discendenti hanno mantenuto stretti rapporti con il Cilento. Soprattutto d’estate, i venezuelani di ascendenza italiana tornano nella terra delle loro radici, e sono spesso italo-venezuelani con doppio passaporto. E anche quest’estate nelle vie di molti paesi dell’entroterra cilentano si sente parlare spagnolo.
In questi giorni di caos giungono notizie ANSA circa gli stravolgimenti politici e sociali che partono dal Venezuela e che hanno ripercussioni a livello mondiale. Le controverse elezioni presidenziali hanno confermato Maduro, in carica dal 2013. Le proteste dell’ opposizione sono state sedate con la repressione da parte dei militari, fedeli a Maduro. Dal giorno delle elezioni, risultano accertati almeno almeno 24 morti. A rischio anche la libertà di stampa: giornalisti RAI sono stati respinti dal Paese. Coinvolti e arrestati anche italo-venezuelani. In una nota della Farnesina si legge: “Al proposito, Tajani ha espresso ferma condanna per le misure detentive adottate nei confronti di cittadini venezuelani, tra cui anche italo-venezuelani, e forte preoccupazione anche per le limitazioni alla libertà di stampa in corso in Venezuela: “rivendichiamo il diritto all’informazione per i giornalisti locali, italiani ed internazionali attualmente nel Paese”. Tutti gli uffici diplomatico-consolari italiani in Venezuela, coordinati dall’Ambasciata di Caracas, sono pienamente operativi per fornire assistenza ai connazionali, in una situazione che rimane fluida e in costante evoluzione
Mentre la preoccupazione sale per i disordini e per le repressioni da parte delle forze militari, che respingono la richiesta di sostegno dell’opposizione, un ultimo aggiornamento ANSA informa che, consegnati i verbali delle elezioni, restano top secret gli atti che dovrebbero provare la vittoria di Maduro e che “Il candidato dell’opposizione venezuelana, Edmundo Gonzales Urrutia, ha confermato che oggi non parteciperà alla prevista convocazione davanti al Tribunale supremo di giustizia (tsj). Nicola Maduro si era rivolto alla corte per convalidare la sua contestata rielezione”.
Il mondo segue con apprensione le vicende che vedono vittime i venezuelani e i loro diritti, diritti tutelati anche dalla libertà di stampa. Nel Cilento, le comunità di Moio della Civitella, Sicignano degli Alburni e Camerota vivono con partecipazione le vicende che coinvolgono parenti, amici e conoscenti che si trovano in Venezuela.