Fare Ambiente di Pepe:”valorizzare Trentova”
Trovatemi il nome di chi è per il nucleare, mantenere , ai tempi, il poeta Bondi al ministero della cultura, contro l’acqua pubblica, e via a scendere per arrivare nel Cilento, per “valorizzare” Trentova ad Agropoli contro l’imbalsamazione degli ambientalisti e dei sostenitori dei bei ed arcadici tempi andati, ed ha messo carte bollate e scienza giuridica non a favore ma contro l’area marina protetta di Santa Maria di Castellabate con con un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, il ministero dell’Ambiente, il Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, ente gestore, e il comune di Castellabate. “Sono stato sollecitato da diverse associazioni di categoria— spiega il suo presidente nazionale — dai pescatori, dai diportisti, da semplici cittadini, ma anche da amministratori locali che mi hanno chiesto di intervenire”. Pensate che basti? No, questo gruppo è anche a favore della caccia. Federica Ricci, Responsabile Nazionale Giovani, ha dichiarato: “per troppi anni le leggi proibizioniste hanno limitato le tradizioni dell’arte venatoria. Non possiamo permettere che le future generazioni si privino della tradizione della cultura rurale italiana”. “E’ necessario – ha aggiunto Ricci – rilanciare una seria politica ambientale, a partire da un rafforzamento delle norme a tutela degli animali selvatici e della biodiversità e questo lo si potrà fare solo attraverso l’ottimismo della ragione ed il realismo del fare. La caccia contribuisce a garantire e a tutelare le biodiversità. Pensiamo alle specie in eccesso che in alcune aree proprio per aver detto spesso no alla caccia, hanno creato non pochi danni sia all’ambiente che all’agricoltura”. Ancora non basta? Eccoli in campo in difesa di Sandro Bondi, il dimissionario ministro della cultura: “Auspico che Sandro Bondi non si dimetta e porti a termine il buon lavoro, che tra mille difficoltà, ha svolto nel corso degli ultimi 3 anni”.
Ora è il momento di mettere le carte in tavola e di finirla con la convenzione non scritta che su questa storia va osservato il doveroso silenzio. L’associazione della quale abbiamo riportato le posizioni si definisce ecologista. Si chiama “Fare Ambiente”, con sottotitolo “Movimento Ecologista Europeo”. Difesa dell’acqua pubblica? “Acqua sempre pubblica: reti idrica tra sprechi e inefficienze”. Questione sepolta. I referendum sul tema? Sono demagogici. Nucleare? “Sono contentissimo che Umberto Veronesi condivida pienamente le nostre posizioni e le nostre battaglie culturali”. Lo dichiara Vincenzo Pepe. E siamo così al nome del conductor di questo gruppo. E’ un personaggio noto da tempo, soprattutto dall’estate del 1988, quando da assessore al turismo socialdemocratico decise di far diventare Agropoli… capitale italiana della trasgressione. Le belle turiste, questo era il suo progetto, dovevano girare a seno scoperto lungo il corso cittadino. I giornali dell’epoca lo presero sul serio. Pepe ebbe paginate su paginate. Giulio Cantarelli, un militante repubblicano che amministrava Agropoli quando l’assessore Pepe non era ancora nato però ebbe da dire: «Se uno dice una cosa dev’essere in grado di farla. Ha promesso meraviglie, pieno di boria, ma non s’è visto niente, e allora io sono contrario». Contro fu anche il sindaco socialista Paolo Caputo, non irretito dai seni in libertà: «Pepe doveva trovare sistemi più decorosi per attirare l’attenzione della gente», dice Caputo. Quell’estate Pepe aveva solo 28 anni, avvocato di belle speranze, ed era sposato da soli due mesi. Ventitrè anni dopo è docente di Diritto costituzionale comparato presso la II^ Università degli Studi di Napoli, nonché presidente della Fondazione Giambattista Vico. “ Con la sua attività – leggiamo dalla motivazione con la quale il comune di Perdifumo gli ha dato la cittadinanza onoraria – ha promosso a livello nazionale ed internazionale non solo il pensiero filosofico di Giambattista Vico ma ha magnificato l’identità culturale del territorio di Perdifumo, del Cilento, del Mezzogiorno d’Europa”. Dichiara su tutto lo scibile, Pepe, ma non ho trovato sue censure verso lo stile di un presidente locale di Fare Ambiente che, all’inaugurazione della “sezione” di una cittadina del sud Italia, avvenuta non molti mesi fa all’interno del circolo cacciatori della stessa città, si è presentato con una cintura di pitone. “Può esistere – dice – anche un ambientalismo alternativo lontano dalle politiche dei ciechi e spesso incoerenti No”. Caspiterina, se può. Ma inquieta se pronuncia tutta pure tutta questa caterva di sì. E tutti sulla “mission” di chi dice di essere ecologista. Interessante sarebbe leggere “i risultati raggiunti con la redazione del rapporto sulle frodi alimentari ed agroalimentari redatto dal Movimento nel 2010”. Una chiave di lettura nel frattempo la fornisce la sponsorizzazione della mostra personale del Maestro Ugo Nespolo
“PARTENOPE L’ANGELO DEL CONTRASTO”, si presenta Pepe. Corsi e ricorsi storici questo tema dei contrasti. Come quel convegno sul “Nucleare. Energia pulita, economica e sicura” e la partecipazione dei comitati per il sì al nucleare promossi da quel Chicco Testa, il fondatore di Legambiente, una di quelle personalità dell’inutile e pernicioso ambientalismo radical chic che “Fare ambiente” dice di voler combattere. Poi è arrivato il terremoto del Giappone e qualche esplosione. Quisquilie ci dirà Pepe. La verità è che al fantasioso e capace costituzionalista di Agropoli stava riuscendo il colpo di far diventare Fare Ambiente, quello che già è un associazione di partito camuffata da ambientalista che, dopo aver definito “sfaccendati” coloro che si oppongono all’energia nucleare, ora torna con i comitati anti radical chic. Accompagnandosi al più radical chic di essi: Chicco Testa, oggi consigliere di amministrazione della Banca Rothschild. A proposito di veri poteri forti.
Oreste Mottola [email protected]