Sono 914.860 (l’11,2% del totale) gli alunni con cittadinanza non italiana relativi all’anno scolastico 2022/23, con un incremento di ben 42.500 unità (+4,9%) rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dalla pubblicazione del Notiziario “Gli alunni con cittadinanza non italiana – a.s. 2022/23” da parte del ministero dell’Istruzione e del Merito. Nell’anno scolastico 2021/2022, si sono registrati quasi 888.880 studenti stranieri, un dato che evidenzia un cambiamento demografico e sociale iniziato negli anni Ottanta, culminato nel primo decennio del Duemila (+357%) e ormai consolidato nel paese (+23,4%). Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato oggi, il decreto che stanzia 12,8 milioni di euro a favore delle scuole con classi in cui la presenza di studenti stranieri che entrano per la prima volta nel sistema scolastico italiano supera il 20%. Le risorse sono destinate, precisa il comunicato del MIM, previo avviso pubblico di adesione, alle scuole per percorsi formativi di potenziamento della lingua italiana per gli studenti stranieri entrati per la prima volta nel sistema scolastico, a seguito di accertamento del livello di conoscenza della lingua italiana. L’iniziativa si inserisce in una visione di scuola che sappia rispondere alle esigenze di ogni studente e che contribuisca alla coesione sociale del Paese e alla valorizzazione dei talenti di ognuno. “Il decreto è un passo concreto e significativo verso un sistema educativo capace di includere realmente i ragazzi stranieri, non solo a parole, ha dichiarato Valditara. Come Ministero e Governo, siamo fermamente impegnati a garantire a tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro provenienza, uguali opportunità di successo scolastico e sociale. Per contrastare la dispersione scolastica, che tra gli studenti stranieri ha raggiunto livelli preoccupanti superiori al 30%, a fronte del 9,8% degli italiani, offriamo misure concrete e risorse adeguate. Vogliamo che questi giovani abbiano accesso a percorsi formativi mirati per acquisire una solida conoscenza della lingua italiana, che è condizione essenziale per una effettiva integrazione. Anche questa promessa è stata mantenuta”.
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