Scuola sicura? Covid19 a parte, una su due non ha il certificato di agibilità
Corsa al Green pass, una garanzia della tutela Covid19. Intanto la scuola, purtroppo, resta anche fuori emergenza, contesto insicuro. Il quadro d’insieme è inquietante . A dire della Fondazione Agnelli che ha recensito i 40mila plessi scolastici italiani, le scuole cadono a pezzi e occorrono 200 miliardi in 20 anni per ammodernarle, ma anche renderle strutturalmente efficienti.
Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, propaganda da un bel pò la scuola sicura. Per consentire l’ingresso in presenza e scudato a difesa della variante Delta, sin dalla scorsa conclusione dell’attività didattica, ha finanche costruito un “ponte” di congiunzione per consentire il ritorno in classe, un buon inizio in presenza e sicuro. Mentre il Ministro Bianchi si svela con qualità sul piano intenzionale e operativo a questo fine, un dato desta diffusa preoccupazione. Trattasi di un recente allarme lanciato dal Censis: una scuola su due è senza certificato di agibilità. Un problema atavico e notorio. Mai è stato risolto, malgrado la scuola sia sempre in cima alle promesse e ai buoni propositi di ogni nuovo Governo. Di sicurezza, fino in fondo, nelle nostre scuole, non si è potuto, non si può parlare. Fuori emergenza, per milioni di operatori scolastici e alunni la grave criticità c’era e resta. Di significativo interesse risulta l’intervento del direttore generale del Censis, Giorgio De Rita, al Meeting di Rimini sugli investimenti scolastici e l’alleanza scuola-lavoro. “Una scuola italiana su due, ha rivelato De Rita, non ha il certificato di agibilità: anche la scuola come luogo ha uno spirito che deve essere restituito, la scuola deve essere in grado di trasferire il senso del futuro e costruire un luogo rende il senso dello sviluppo. Il Pnrr è una straordinaria occasione di investimento sul futuro, ma non basta: serve una capacità di immaginare il futuro. Serve uno sforzo individuale e collettivo per mettere in moto queste risorse“. Se qualche pezzo di intonaco o altro ancora cade in testa a qualcuno è cosa da niente, l’importante è che abbia il green pass. La vaccinazione di massa è l’unico e solo obiettivo del governo di turno. Il sottosegretario alla salute Sileri, minaccia sin d’ora all’obbligatorietà del vaccino. “Se entro il 15 settembre l’80% della popolazione non sarà vaccinato valuteremo l’obbligo”. Per Sileri si tratta dell’ultima chiamata alle vaccinazioni. Tutta la popolazione dovrà avviarsi al percorso d’immunizzazione. “Vediamo nelle prossime settimane, ha risposto Sileri nel corso di una intervista alla Stampa, quale soglia di vaccinazioni riusciremo a raggiungere, ma dai dati delle ospedalizzazioni, si potrebbero andare a toccare solo le fasce d’età che rischiano di più. Qualcuno ha parlato di over 50, ma io andrei a proteggere chi ha più di 40 anni. Non possiamo continuare a rallentare il lavoro ordinario degli ospedali. È assurdo pensare di dover lasciare ancora indietro tutti quei malati che non hanno il Covid, ma aspettano delle cure”. Intanto la scuola, purtroppo, resta anche fuori emergenza, contesto insicuro. Il quadro d’ insieme è inquietante. A dire della Fondazione Agnelli che ha recensito i 40mila plessi scolastici italiani, le scuole cadono a pezzi e occorrono 200 miliardi in 20anni per ammodernarle, ma anche renderle strutturalmente efficienti. Un segnale positivo, malgrado tutto, arriva dal Ministero dell’Istruzione. In prossimità della riapertura delle scuole sono state assegnate agli Enti locali le risorse per l’edilizia leggera e l’affitto di spazi. Proprio oggi sono state pubblicate le graduatorie. E’ stata riservata priorità agli interventi dove ci sono classi più affollate. Sono state pubblicate precisamente sul sito del Ministero dell’Istruzione le graduatorie relative all’Avviso pubblico da 270 milioni di euro destinati agli Enti locali per lavori di edilizia leggera (200 mln) e affitti di spazi per la didattica (70 mln). La misura fa parte degli interventi previsti per l’avvio dell’anno scolastico 2021/2022 in presenza e in sicurezza. I fondi, su precisa indicazione del Ministro Patrizio Bianchi, sono stati distribuiti tenendo conto, in via prioritaria, della quantità di alunni presenti sui territori e, per la prima volta, delle classi numerose. Le candidature sono state aperte dal 6 al 13 agosto e sono state divise secondo tre diverse tipologie di intervento: per gli affitti e relative spese di conduzione; per i noleggi di strutture modulari e relative spese di conduzione; per i lavori di messa in sicurezza e adeguamento degli spazi e delle aule. Nello specifico per gli affitti, sono 269 gli Enti ammessi al finanziamento per un totale di 26.645.919,66 euro. Per i noleggi sono 247 gli Enti finanziati, per un totale di 43.190.380,54 euro. Per i lavori di messa in sicurezza e adeguamento risultano ammessi al finanziamento 1.299 Enti, per un totale di 175.112.377,39 euro. Con le risorse stanziate, secondo i dati forniti dagli stessi Enti locali, si interviene su una popolazione scolastica di 806.233 studentesse e studenti, che corrispondono a circa 38.000 classi.
Emilio La Greca Romano