Scuola, quarantena e didattica a distanza
“ Il rischio zero a scuola non esiste, servi un approccio multisistema ”, sostiene Nino Cartabellotta. Torna la didattica a distanza anche in Campania. A Salerno una trentina di alunni sono stati costretti a sottoporsi a quarantena in seguito del contagio. I ragazzi interessati sono alunni del “Tasso”, del “Da Vinci”, del comprensivo “San Tommaso d’Aquino” di Fratte e Matierno e del Convitto “Trani”. Sottotono la valutazione di De Luca a fine estate, in relazione alla situazione emergenziale. A qualche giorno dall’inizio dell’attività didattica in presenza nelle aule ritiene non vi siano, malgrado episodi conclamati, gravi e diffuse criticità in Campania. Vincenzo De Luca, Governatore della regione Campania, osserva con occhio benevolo, con indulgenza misurata. Rimanda a un’analisi prossima e sicuramente più attenta a metà ottobre.
La verità è che dati complessivi non ve ne sono, al momento. In diversi territori regionali però, in ordine sparso, vanno diffondendosi chiusure e la quarantena è un dato di fatto. L’arma per gestire la quarantena è il proprio protocollo. Fondazione Gimbe ha lo scopo di favorire la sostenibilità e l’applicazione delle migliori risorse scientifiche con attività indipendenti di ricerca, formazione e informazione scientifica, al fine di migliorare la salute delle persone e di contribuire alla sostenibilità di un servizio sanitario pubblico, equo e universale . Dal 1996 Gimbe divulga il proprio know-how con iniziative di formazione, editoria e ricerca che raccolgono le sfide della sanità italiana e ne soddisfano le esigenze. La Fondazione mostra dubbi intorno alla scuola sicura tanto dichiarata. Il Ministro dell’Istruzione in carica, Patrizio Bianchi e l’intero Governo sono orientati a scongiurare la non amata didattica a distanza. Gimbe mostra seri dubbi però intorno alla conferma della tutela e ritiene che l’obiettivo del Governo “rischia di essere fortemente disatteso come dimostra il numero di classi e studenti già in quarantena. È una strategia molto rischiosa puntare esclusivamente sulla vaccinazione senza screening sistematici e interventi di sistema su aerazione, ventilazione e gestione trasporti“. Fino ad oggi, a pochi giorni dall’apertura della scuola in presenza, si calcolano circa 15 mila studenti obbligati alla DAD. Il Covid ancora piega alla paura. I territori regionali camminano con prontuari normativi differenziati, i genitori formazione e norme univoche. Ogni regione fa valere il suo protocollo e la risposta al disagio si rappresenta divergente. I casi d’infezione si diffondono tra gli istituti scolastici, con una gestione eterogenea dei casi, ne sono convinti i papà e le mamme, la scuola in presenza non tiene. Diffusi i casi in DAD in Alto Adige, in Lombardia, in Emilia Romagna, nel Lazio, in Sardegna. Nino Cartabellotta, medico, presidente della Fondazione GIMBE, che dal 1996 promuove l’integrazione delle migliori scientifiche in tutte le decisioni politiche, manageriali, professionali che riguardano la salute delle persone, è convinto che “ il rischio zero a scuola non esiste, serve un approccio multisistema ”. Viene rigettata quindi anche l’idea “ di abbandono delle mascherine, anche se tutti sono vaccinati in classe non poggia su alcuna evidenza scientifica ”. Le dinamiche propedeutiche all’apertura delle scuole sono sempre state accompagnate da preoccupazione e paura. La politica del fare in Campania ha fatto passi mirati per evitare classi divise, metà in didattica a distanza e metà in presenza. Nel cuore dell’estate serviva il 70% per attestare la cosiddetta immunità di gregge: “Dopo agosto vedremo quando far partire l’anno scolastico, dichiarava il Governatore della Regione, Vincenzo De Luca, in base al livello di vaccinazione che avremo della popolazione studentesca . Arriveremo all’immunità di gregge del 70% anche a costo di ritardare l’apertura dell’anno scolastico”. Era questa la sostanza della dichiarazione del Governatore nella sua fervente diretta nella calura di quel venerdì. Il Presidente De Luca si adoperò a non avere classi divise fra presenza e didattica a distanza e per non avere proprio la didattica a distanza; dichiarava: “dipende solo da noi avere il 70% della popolazione studentesca vaccinata, usiamo per riuscirci queste giornate di luglio e l’ultima settimana di agosto, poi vedremo. Intanto devo ringraziare il personale scolastico che in Campania è ormai immunizzato al 100%, dando prova di grande responsabilità”. doppia dose. Dopo gli sforzi, pur vicini fecero registrare inoculate 7 milioni di dosi e il 58% della popolazione si attestato con doppia dose. Dopo gli sforzi, pur vicini fecero registrare inoculate 7 milioni di dosi e il 58% della popolazione si attestato con doppia dose. Dopo gli sforzi, pur vicini all’effetto immunità di comunità, l’effetto delta ne ha ridotto il beneficio complessivo; la campagna di vaccinazione si rappresenta oggi, purtroppo, non pienamente risolutiva a causa della mutabilità del virus. Per le classi pollaio e il rischio didattica a distanza docenti e genitori, la scorsa settimana, sono tornati in piazza a Napoli. Il Comitato “Priorità alla scuola” ha denunciato la mancanza di adeguata proposte da parte del governo centrale in carica, “Il Governo non ha proposto una soluzione concreta alle carenze strutturali che affliggono la scuola da decenni, ma che sono state e saranno le principali responsabili nell’impedire un’adeguata gestione dell’ “emergenza sanitaria”. Nella stessa Salerno, con la ripresa dell’attività didattica, è ritornata anche la didattica a distanza per una trentina di studenti. Gli alunni sono stati costretti a sottoporsi a quarantena a seguito del contagio da Covid. I ragazzi interessati sono alcuni alunni del “Tasso”, del Comprensivo di “San Tommaso d’Aquino” di Fratte e Matier, del Convitto “Trani”. Sottotono la valutazione di De Luca a fine estate, in relazione alla situazione emergenziale. A qualche giorno dall’inizio dell’ attività didattica in presenza nelle aule si ritiene non vi siano, contrariamente agli episodi conclamati, gravi e diffuse criticità in Campania.Osserva con occhio benevolo, con indulgenza misurata. Rimanda, infatti, a un’analisi prossima più attenta.“Ad oggi è passata già una settimana dall’apertura delle scuole e non abbiamo avuto segnalazioni di particolari emergenze. La valutazione definitiva la faremo a metà ottobre, ma già il fatto che dopo una prima settimana non abbiamo segnalazioni particolari ci dà un elemento di tranquillità anche perché abbiamo vaccinato il 100% del personale scolastico. Adesso andiamo avanti, ma Dio non voglia che questi imbecilli che vanno parlando a vanvera possono ottenere abbassamenti nella soglia di vaccinazione dei bambini. In Campania cinque anni fa eravamo scesi quasi all’ 80% della vaccinazione nei bambini e abbiamo dovuto fare una campagna arrivare straordinaria di vaccinazione per al 92-95 percento. Quando in una scuola c’è un bimbo immunodepresso o in cura per leucemia e al suo fianco trova un bambino non vaccinato, quel bambino muore”. Resta intanto preoccupazione, malgrado la momentanea interpretazione pastello di De Luca. Qualcuno interpreta, al momento, il Covid ancora con possanza cromatica, con distanza dai toni chiari sfumati. Si tratta, in verità, degli amministratori del Gruppo Fb “Genitori Salerno SÌ DAD” Avv. Mary Buono e Ing. Antonio Ilardi; a fine agosto hanno destinato una missiva a Lucia Fortini, Assessore Scuola presso la regione Campania. L’ansia e la preoccupazione dei genitori, ha indotto il Gruppo, favorevole alla campagna vaccinale in corso e consapevole del limite della stessa, a formulare precise richieste all’Amministrazione regionale. I genitori salernitani hanno domandato, in sostanza, di invitare tutti i Dirigenti scolastici campani a verificare e ad accettare la completa funzionalità di tutte le superfici di aerazione naturale delle aule scolastiche, attivabili in assenza di precipitazioni piovose o condizioni meteoriche; di volere monitorare la sollecitazione effettuazione nelle scuole campane degli interventi finanziati ai sensi dell’art. 58, comma 4, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, istitutivo del “Fondo per l’emergenza epidemiologica da COVID-19 per l’anno scolastico 2021/2022”, dotato della disponibilità nazionale di 350 milioni di euro; di volere raccomandare l’utilizzo degli anzidetti fondi per l’effettuazione di interventi che assicurino la salubrità dell’ aria delle aule scolastiche; si sono detti favorevoli , ove necessario, all’utilizzo di specifiche risorse economiche complementari per l’acquisto d’urgenza di apparecchi di estrazione/immissione in corrispondenza delle superfici, atti a garantire un adeguato ricambio d’aria nelle aule anche in condizioni metereologiche che non consente l’apertura delle finestre, ove non ne sia stata prevista l’acquisizione con le citate risorse nazionali; favorevole alla definizione di un protocollo obbligatorio ed univoco di pulizia e sanificazione degli istituti scolastici. atti a garantire un adeguato ricambio d’aria nelle aule anche in condizioni metereologiche che non consente l’apertura delle finestre, ove non ne sia stata prevista l’acquisizione con le citate risorse nazionali; favorevole alla definizione di un protocollo obbligatorio ed univoco di pulizia e sanificazione degli istituti scolastici. atti a garantire un adeguato ricambio d’aria nelle aule anche in condizioni metereologiche che non consente l’apertura delle finestre, ove non ne sia stata prevista l’acquisizione con le citate risorse nazionali; favorevole alla definizione di un protocollo obbligatorio ed univoco di pulizia e sanificazione degli istituti scolastici.
Questi i dati fuori regione di ieri: in Veneto sono 100 le classi in quarantena con il ritorno della didattica a distanza; in Lombardia 80; oltre 50 in Piemonte con almeno 4 focolai; più di 25 in Liguria; oltre 20 in Basilicata. Ulteriori classi in quarantena risultano, al momento, anche a Bolzano e nel barese e foggiano. Scuole chiuse in diverse parti d’Italia, dunque, nonostante il misurato ottimismo momentaneo di Bianchi e De Luca, per i primi casi di positività al Covid con il ritorno alla didattica a distanza. Si rappresenta rischioso, considerato i primi casi di quarantena, il proposito del governo di garantire la scuola in presenza al 100%.“A fronte delle evidenze scientifiche, dichiara il Presidente di Gimbe, il mondo reale della scuola si ritrova all’inizio del nuovo anno scolastico senza una strategia di screening sistematico di personale e studenti, con regole sul distanziamento derogabili in presenza di limiti logistici e senza interventi sistematici su aerazione e ventilazione delle aule, né sulla gestione dei trasporti. E la vaccinazione di personale e studenti, seppur indispensabile, non è sufficiente per arginare la diffusione del virus e scongiurare la DAD, in particolare nelle scuole primarie”.
Emilio La Greca Romano