Scuola, pioggia di 350 milioni per l’avvio in sicurezza
Mentre Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova, approccia alla questione Covid19, con argomentare di senno, distante dal diffuso blaterare salottiero, la scuola si avvia alla riapertura in sicurezza sotto la pioggia di ulterori 350 milioni di euro.
Col prossimo arrivo del nuovo anno scolastico e delle più fresche e fredde stagioni dobbiamo prepararci ad affrontare almeno tre importanti problemi, ritiene Crisanti: “Sono tre i problemi da considerare e riguardano la percentuale dei vaccinati, la durata della vaccinazione e la presenza di varianti resistenti al vaccino. Tutto dipenderà dalle misure che saremo in grado di mettere in campo per fronteggiare la situazione. Alcune possono ancora essere attuate, altre un pò meno”. Il primo fra i tre potrebbe essere approcciato con l’immunità di gregge che però non si potrà raggiungere, avverte, “dato che stiamo affrontando una variante che ha un R0 di 6”. La durata della vaccinazione è una questione che si può affrontare in considerazione allo studio di Israele che assicura una durata di protezione di 8-9 mesi. “Bisognerà pensare, avverte Crisanti, a come proteggere tutte le persone vulnerabili e quelle che si sono vaccinate a gennaio 2021″. La terza dose si rappresenta una opzione. Sulla stessa lo scienziato non si pronuncia poiché attende i riscontri di Israele. “Più persone si vaccinano, meglio è. Per quanto riguarda i ragazzi, il rapporto costi-benefici è molto limitato, ma ciononostante fanno bene a vaccinarsi per dare un contributo a livello sociale e compiere un atto di generosità nei confronti della collettività. Quello che sta accadendo, si riferisce alla situazione ferragostana, è abbastanza semplice: gli strumenti di contatto sono insufficienti, così il virus si sta diffondendo. Se siamo in questa situazione è perché abbiamo fallito nella gestione della pandemia e insieme a noi ci sono molti altri Paesi europei e anche gli Usa. La strategia di gestione della pandemia è stata sbagliata fin dall’inizio, quindi è chiaro che anche oggi siamo in corsa. Ci portiamo dietro ancora gli errori commessi dalla scorsa estate, ma anche dell’autunno o dall’inverno. Non è stata messa in campo nessuna azione che mirasse a bloccare la diffusione del virus. I lockdown sono stati sprecati. Dovevano servire per guadagnare tempo e nel frattempo trovare un modo per gestire la situazione, ma poi non è stato fatto nulla. Sarebbe stato il caso di dare un ‘liberi tutti’ quest’estate solo dopo aver messo in campo una serie di altri accorgimenti. Ci sono degli enzimi interessanti come le proteasi, che sono già stati utilizzati come bersaglio per farmaci molto efficaci, come nel caso dell’epatite C e dell’Hiv. Questi enzimi si sono dimostrati bersagli ideali, quindi sono moderatamente ottimista sull’efficacia di una cura per il Covid -19”.
Mentre Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova, approccia alla questione Covid19, con argomentare di senno, distante dal diffuso blaterare salottiero, la scuola si avvia alla riapertura in sicurezza sotto la pioggia di ulterori 350 milioni di euro. E’ stato firmato, dal Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il decreto di ripartizione della risorsa destinata alle diverse scuole del Paese. Si tratta di 350 milioni di euro stanziati dal decreto sostegni bis per garantire l’avvio dell’anno 2021/2022 in sicurezza. Con questi fondi i dirigenti scolastici potranno fare una nuova spesa per l’acquisto di dispositivi di protezione e di materiale per l’igiene individuale o degli ambienti. La somma ripartita servirà anche effettuare interventi a favore della didattica per le studentesse e gli studenti con disabilità, disturbi specifici di apprendimento e altri bisogni educativi speciali, per potenziare gli strumenti digitali, per favorire l’inclusione e contrastare la dispersione scolastica attraverso il potenziamento dell’offerta formativa. Ove necessario sarà possibile, col ricorso a questi fondi, effettuare modifiche alle strutture scolastiche col fine di adattare gli spazi per garantire lo svolgimento delle lezioni in sicurezza o per l’acquisto di servizi professionali, di formazione e di assistenza tecnica per la sicurezza sui luoghi di lavoro, per l’assistenza medico-sanitaria e psicologica. La somma destina alle scuole sarà utile, inoltre, per l’acquisto di strumenti d’aereazione e altro ancora purchè finalizzato a garantire la sicurezza degli alunni e del personale.
Emilio La Greca Romano