Il MIM pianifica il prossimo concorso autunnale. Complessivamente 19.032 i posti disponibili, così ripartiti: 13.247 su posto comune e 5.785 su posto di sostegno. “..
Come Anief, dichiara il Presidente, Marcello Pacifico, abbiamo ribadito la necessità di svuotare le vigenti graduatorie di merito con la copertura del 100% dei posti vacanti entro dicembre e il riconoscimento dell’idoneità ai partecipanti del primo concorso Pnrr per poter procedere anche alla loro assunzioni negli anni successivi: urge un doppio canale di reclutamento per assumere anche i precari storici da tutte le graduatorie GPS e la conferma dell’organico aggiuntivo del personale ATA PNRR e Agenda Sud assunto a novembre scorso”
Fra i più recenti concorsi utili per entrare nella scuola, in qualità di docente, ricordiamo l’ordinario 2023 scuola dell’infanzia e primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado (Decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 articolo 59, comma 11). La procedura concorsuale dell’infanzia e primaria fu indetta su base regionale, per la copertura di complessivi 9.641 posti comuni e di sostegno. L’articolazione del concorso si costituiva di prova scritta, orale e valutazione titoli. La prova scritta, computer-based, consisteva nella somministrazione di 50 quesiti a risposta multipla, da svolgere in 100 minuti ed era finalizzata all’accertamento delle conoscenze e delle competenze del candidato in ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico; la prova comprendeva, inoltre, quesiti volti ad accertare la conoscenza della lingua inglese e le competenze digitali. La prova orale era ed è ancora, per diversi candidati appartenenti ad alcune classi di concorso, volta all’accertamento delle conoscenze e delle competenze sulla disciplina per la quale si partecipa, delle competenze didattiche generali, della capacità di progettazione didattica – ivi compreso l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali. Nel corso della prova era ed è contemplato un test didattico specifico, consistente in una lezione simulata. La procedura concorsuale riservata alla scuola secondaria di primo e secondo grado, sempre indetta su base regionale, interessava la copertura di complessivi 20.575 posti comuni e di sostegno. L’articolazione del concorso si riconferma in una prova scritta, in una prova orale e nella valutazione dei titoli. La prova scritta richiama la tipologia dell’accennato grado di scuola, ovviamente con contenuti e finalità contenutistico accertative divergenti. Uguale il numero delle somministrazioni dei quesiti, uguale la tempistica. Oggi, nel mentre questi concorsi sono ancora in fase di svolgimento, il MIM già pianifica il concorso nel prossimo autunno. Al sostegno sono stati riservati 5.785 posti. Si potrà concorrere solo se in possesso della specializzazione. Le prove concorsuali previste per la prossima stagione sono parte integrante della fase transitoria dei concorsi PNRR, (parte da una base di circa 19mila posti disponibili, di cui 5.000 per il sostegno). Il MEF, a giugno scorso, ha autorizzato la nomina in ruolo in ogni ordine e grado di 45.124 docenti, così divisi: 33.639 su posto comune e 11.485 su posto di sostegno. Lo stesso Ministero dell’Istruzione e del Merito mette in rilievo, nella stessa comunicazione, il numero dei posti vacanti e disponibili per l’anno scolastico 2024/2025, questi sono pari, per tutti gli ordini e gradi, a 64.156 unità, di cui: 46.886 su posto comune e 17.270 su posto di sostegno. Per il 2024/25 i posti autorizzati sono 45.124 unità; i posti disponibili per il prossimo concorso, complessivamente, saranno 19.032 unità, così ripartiti: 13.247 su posto comune e 5.785 su posto di sostegno. “..Mentre sono ancora in corso le sedute delle prove orali, afferma l’ANIEF, l’attenzione di migliaia di aspiranti docenti è già rivolta al secondo concorso scuola 2024, il cui bando dovrebbe arrivare in autunno, al massimo entro ottobre. Il secondo Concorso a cattedra 2024 è, nello specifico, l’ultima procedura concorsuale nell’ambito della fase transitoria della Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti approvata con la legge n. 79 del 29 giugno 2022 (conversione in legge – con modificazioni – del decreto n. 36 del 30 aprile 2022). Inoltre, lo stesso contribuirà al raggiungimento dell’obiettivo delle 70.000 immissioni in ruolo fissato dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). E se in un primo momento lo stesso era previsto entro il 2024, a fine novembre 2023 il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha, invece, concordato con la Commissione europea una rimodulazione degli impegni precedentemente assunti. Come Anief, dichiara il Presidente, Marcello Pacifico, abbiamo ribadito la necessità di svuotare le vigenti graduatorie di merito con la copertura del 100% dei posti vacanti entro dicembre e il riconoscimento dell’idoneità ai partecipanti del primo concorso Pnrr per poter procedere anche alla loro assunzioni negli anni successivi: urge un doppio canale di reclutamento per assumere anche i precari storici da tutte le graduatorie GPS e la conferma dell’organico aggiuntivo del personale ATA PNRR e Agenda Sud assunto a novembre scorso”. Valditara, usando la sua calcolatrice, appare speranzoso: “La grande maggioranza degli insegnanti precari sul sostegno non è specializzata, dichiara Valditara. I precari “veri”, i supplenti fino al 30 giugno o fino al 31 agosto, non quelli con spezzoni di pochissime ore che dipendono dall’organizzazione della didattica nelle singole scuole, sono 165mila e scenderanno, grazie alle assunzioni che stiamo facendo, a 155mila entro dicembre. Di questi, ben 106mila sono insegnanti di sostegno e la grande maggioranza, come dicevo, non ha la specializzazione. La nuova legge prevede che un insegnante non possa entrare in ruolo sul sostegno se non è specializzato. E siccome le Università, in particolare del Nord, non hanno specializzato un numero adeguato di docenti di sostegno, per risolvere questa questione abbiamo affiancato Indire al percorso di formazione universitaria, prevedendo che l’Istituto, di intesa con l’Osservatorio per la disabilità, specializzi 85mila docenti precari che hanno già tre anni di insegnamento alle spalle sul sostegno, attraverso corsi di alto profilo e che terranno conto, per la prima volta, del fatto che occorre, al di là di una specializzazione di tipo generalista, anche una specializzazione particolare, legata cioè alle caratteristiche delle singole disabilità”.