Scuola, Italia e Polonia rendono più solida la collaborazione bilaterale sul fronte solidale ucraino
Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha incontrato il Ministro dell’Educazione e della Scienza della Polonia, Przemysław Czarnek . I Ministri dei due Paesi hanno deciso di rendere più solida la collaborazione bilaterale Italia-Polonia sul fronte solidale ucraino avvalendosi anche del programma europeo Erasmus plus. Il Ministero dell’Istruzione e IDEArium sono al fianco della popolazione colpita dal conflitto, con il progetto “Un ponte per l’Ucraina – Lontani ma vicini”.
Torna al centro dell’interesse del mondo scuola il conflitto Russia-Ucraina. lDEArium è il portale del Ministero dell’Istruzione per il finanziamento collettivo (in inglese “crowdfunding”) dedicato alle scuole. Chiunque (Privato o Azienda) può scegliere un progetto ed aiutarlo a realizzarsi, anche con un piccolo contributo. Oggi ancora la scuola rivolge la sua attenzione verso chi soffre. Il Ministero dell’Istruzione e IDEArium affiancano la popolazione ucraina colpita dal conflitto, con il progetto “Un ponte per l’Ucraina – Lontani ma vicini”. Attualmente gli studenti ucraini in Italia superano le 16.000 unità. A settembre, annuncia il Ministro Bianchi, saranno oltre 30 mila. “Pochi profughi, dice, hanno chiesto asilo politico in Italia, l’intenzione è quella poi di tornare in patria. Il governo ucraino è stato chiaro su questo, vogliano che i ragazzi tornino prossimamente in patria. C’è anche una piattaforma dedicata, il Ministro dell’Istruzione ucraino ha insistito molto. La dislocazione dei profughi è varia sul territorio nazionale, il 22% in Lombardia, il 18% in Emilia-Romagna, l’8% in Piemonte fino all’1% in Sardegna”. Quindi più del 90% ha tra i 3 e i 13 anni. La concentrazione è ancora più evidente se si analizza la distribuzione per province: in Abruzzo sono principalmente a Pescara, in Campania a Napoli, in Calabria a Vibo Valentia, nel Lazio, Roma ospita il 66% di studenti”. Se la crisi ucraina perdura, la scuola italiana ha bisogno di risorse. Nella nuova legge di bilancio bisogna mettere più risorse per la scuola lo dico in maniera chiara. A settembre non ci sarà più il personale Covid con il quale abbiamo finora affrontato l’emergenza Ucraina. Serve personale straordinario con competenze mirate. I genitori ucraini, tenendo presente che la maggior parte delle persone arrivate in Italia sono donne e bambini, stanno soffrendo di fortissime divisioni, continua Patrizio Bianchi, noi dobbiamo dare continuità rispetto al percorso scolastico intrapreso dai ragazzi in Ucraina perché è necessario che ritornino. La permanenza lunga è un tema che si stanno ponendo le autorità ucraine e quelle europee anche perché la ricostruzione delle scuole sarà un processo lungo. Altro problema è considerare che l’obbligo scolastico in Ucraina è a 14 anni, da noi a 16”. IDEArium, è il portale gratuito di crowdfunding del Ministero. Sul portale è posto a disposizione delle istituzioni scolastiche un progetto facilmente personalizzabile volto ad offrire alcuni indirizzi solidali che possono essere considerati da scuole e comunità a favore della popolazione ucraina. Principio fondamentale del crowdfunding è “l’unione fa la forza”. Bianchi ha già invitato tutte le scuole a riflettere sull’articolo 11 della Costituzione italiana. Sulla base di questa riflessione e riconoscendo il valore dell’articolo citato il progetto formula il tentativo di restituire un nuovo senso di normalità a chi si trova lontano da casa. Ecco in elenco alcune idee/iniziative che le varie istituzioni scolastiche possono individuare a sostegno dei discenti costretti dalla guerra ad abbandonare il loro Paese e le loro famiglie: “Una nota di speranza: l’Ucraina è una nazione molto attiva nel campo dell’educazione musicale ed è consuetudine per i giovani studiare uno strumento. Vengono proposti corsi di educazione musicale e vengono messi spazi e strumenti a disposizione per chi vuole continuare a esercitarsi. Condividi una parola: corso di lingua tenuto dagli stessi ragazzi che, con il supporto di un insegnante, condividono tra di loro parole ed espressioni delle due lingue. Una passeggiata tra l’Italia e l’Ucraina: varie giornate di condivisione degli usi e costumi tra le due Nazioni (cucina, abbigliamento tradizionale, festività). Educazione civica: la gestione del conflitto, attraverso i gesti quotidiani, la scelta delle parole. Parla con me: sportello di supporto psicologico per i ragazzi e le famiglie. A Scuola di ospitalità: la Scuola si fa tramite per mettere in contatto le famiglie e fornire ospitalità. Nella sezione “Documenti” di “Area Scuola” è disponibile il poster di ringraziamento che le scuole possono scaricare, riempire con i nomi dei sostenitori, stampare e affiggere nei propri locali”.
Di recente, il 7 giugno u.s., sempre in relazione al bisogno dell’azione di solidarietà nei confronti dell’Ucraina, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha incontrato, presso il Ministero dell’Istruzione, il Ministro dell’Educazione e della Scienza della Polonia, Przemysław Czarnek. I Ministri dell’Istruzione dei due Paesi hanno deciso di rendere più solida la collaborazione bilaterale Italia-Polonia sul fronte solidale ucraino avvalendosi anche del programma europeo Erasmus plus. Restano di peculiare interesse politico-sociale le questioni accoglienza, l’inclusione scolastica e l’assistenza alle studentesse e agli studenti ucraini rifugiati in Italia e in Polonia, costretti a trovare riparo a causa del conflitto. Patrizio Bianchi e Przemysław Czarnek hanno concordato sull’importanza e l’urgenza di intervenire in sinergia sul tema dell’assistenza agli studenti ucraini rifugiati sia a livello bilaterale che in ambito europeo. Trova collocazione la questione inclusione degli studenti coinvolti in situazioni di crisi, ha sostenuto Bianchi, anche il prossimo settembre nell’agenda del Vertice Mondiale sull’Istruzione convocato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite. Anche la Polonia, sin dall’inizio del conflitto, ha accolto e offerto continuità didattica agli studenti ucraini. “La cosa più importante è offrire loro una parvenza di normalità e tranquillità”, ha dichiarato all’AFP il preside della scuola Andrzej Wyrozembski. “Non si tratta di mantenere i loro livelli di conoscenza, ma di assicurarsi che abbiano supporto psicologico e amici, che sappiano che tutti vogliono aiutare”, ha detto. Attualmente risultano iscritti più di 50.000 ragazzi e ragazze ucraini, che vedranno associati a loro anche un locale polacco per lo svolgimento delle attività extracurricolari e del doposcuola. Anche la Polonia dunque si profila in prima linea per l’accoglienza agli ucraini. Coralità di voci a sostegno del popolo che fugge. I vescovi polacchi, tra l’altro, fanno sentire la loro voce con rinnovati appelli alle autorità governative affinché ai migranti alla frontiera bielorussa venga riconosciuto il diritto internazionale d’asilo e venga prestato loro l’aiuto e sostegno necessario.
Emilio La Greca Romano