Scuola: il “Doppio canale”, a garanzia di una larga stabilizzazione e della continuità didattica
Per superare il precariato cronico dei docenti e agevolare le assunzioni, invertendo la deriva delle supplenze, sostiene Mario Pittoni, Responsabile Dipartimento Istruzione Lega e Già Presidente Commissione Cultura Senato, si sta lavorando a un progetto ispirato al mio ddl S. 1920/20 che rilancia il cosiddetto “doppio canale” di reclutamento. Secondo un principio più volte ribadito dalla Suprema Corte, si può, cioè, affiancare (nel limite del 50 per cento) alla classica procedura per titoli ed esami una più snella, attivata in tale settore per la prima volta nel 1989 dall’allora ministro dell’Istruzione Sergio Mattarella, che selezioni in base alla professionalità acquisita.
Ormai i Proff. vengono trattati come lavoratori stagionali. Giorno dopo giorno cresce il numero del precariato. Da più tempo si grida contro un sistema sordo, persino indifferente ai dettati dell’Europa. È ben chiara la richiesta che echeggia in viale Trastevere e proviene da ogni dove. Si chiede di fermare la crescita e abolire il fenomeno dei proff. precari; si chiede di porre fine alla mercificazione dell’istruzione. Bianchi si è rivelato fallimentare con la sua riforma, avviata con il sostentamento dei fondi PNRR; inefficace si è mostrata la politica finalizzata alla formazione e al reclutamento del personale scolastico. Intanto, come ormai diffusamente noto, l’UE ha deferito il nostro Paese alla Corte di Giustizia proprio per l’abuso continuato dei contratti a termine e ha sollecitato i responsabili della politica scolastica ad attivarsi nell’azione di una riforma strutturale. Valditara, al momento, si è ridotto alla esclusiva richiesta di flessibilità all’UE. Sfuggono alla politica scolastica, purtroppo, ancora seri e concreti interventi circa la stabilizzazione dei precari. Resta disattesa la richiesta dei docenti finalizzata al blocco del nuovo concorso pnrr e, al momento, malgrado la corale domanda a più voci, passa sotto silenzio la proposta del doppio canale. Eppure, bisogna riconoscere, questa bella idea di reclutamento volta a garantire il 50% da concorsi e il 50% da graduatorie di merito, è bene accolta dai sindacati, dai precari storici, da una buona parte dei rappresentanti politici, dalla scuola e dall’Europa. Quest’ultima soluzione permane sospesa e coinvolge direttamente chi governa. Barbacci della Cisl Scuola, in occasione dell’incontro Valditara-Sindacati dello scorso 8 ottobre, ha rilanciato la richiesta del doppio canale di reclutamento, insieme alla necessità e urgenza di assumere gli idonei ai concorsi 2020 e 2023. È stata fatta esplicita richiesta di maggiore flessibilità nel reclutamento dei docenti, col proposito di portare a compimento le assunzioni entro la prossima estate 2025, in prossimità dell’anno scolastico 2025/26. Il Ministro del MIM assicura in merito al suo contatto con l’UE, con la Commissione europea. Lo scopo dell’intesa è quello della flessibilità del reclutamento. Si vogliono assumere 70mila proff. entro la fine di dicembre 2026. Si è poi speso per assicurare l’assunzione a 6.000 idonei del concorso 2020. Valditara è speranzoso di portare a compimento le assunzioni in ruolo entro l’estate per l’anno scolastico 2025/26. Attualmente il personale docente che opera a tempo determinato nella scuola è pari a 140.342 unità, si tratta di supplenze annuali o fino a giugno; i prof di sostegno fra questi sono 102.180. Valditara, avanti alla urgenza sostegno, si è detto fattivamente impegnato col fine di aumentare i posti in organico di diritto. In verità a Valditara non sembra passi sotto silenzio la questione disabilità nella scuola. Il Ministro Valditara anche in occasione della cerimonia di inaugurazione di Fiera Didacta Italia edizione Puglia, a Bari, mentre ha speso parole intorno al valore di Didacta e alla centralità del ruolo docente, in sintesi, ha poi richiamato l’attenzione sull’azione politica scolastica e sulla urgenza “di specializzare i docenti di sostegno dando loro strumenti adeguati per assicurare una didattica inclusiva e focalizzata sulle esigenze degli studenti”. Così il capo del dicastero di viale Trastevere: “Didacta è una occasione importante per valorizzare la centralità del docente, che svolge un ruolo strategico per la nostra scuola e in generale per il nostro Paese. La Fiera deve e può contribuire a un aggiornamento costante delle competenze degli insegnanti in modo mirato ed efficace. In questa logica, come ministero abbiamo investito molto sulla formazione dei docenti a vario livello; a partire dal tema dell’orientamento e del docente tutor per passare alle figure di sistema. Un’altra sfida che ci attende riguarda l’inclusione, in particolare degli alunni con disabilità. Oggi è sempre più evidente la necessità di specializzare i docenti di sostegno dando loro strumenti adeguati ad assicurare una didattica inclusiva e focalizzata sulle esigenze degli studenti. Mettere al centro della scuola il docente vuole dire insomma lavorare per sostenere e potenziare i talenti di ogni studente”. Il Ministro ha visitato gli spazi del quartiere fieristico incontrando docenti, studenti, personale scolastico”. Concludendo, ribadiamo con fermezza il bisogno di ricorrere a esaustive strategie politiche in merito al reclutamento dei docenti col fine di porre freno al fenomeno del precariato. Buona l’idea del doppio canale di reclutamento, a cuore dello stesso Mario Pittoni, Responsabile Dipartimento Istruzione Lega e Già Presidente Commissione Cultura Senato, la procedura concorsuale classica, in Italia, per l’accesso ai posti di insegnante a tempo indeterminato consiste nella selezione dei più preparati teoricamente. Secondo un principio più volte ribadito dalla Suprema Corte, ad essa si può affiancare, nel limite del 50 per cento, una procedura riservata che selezioni in base alla professionalità acquisita. È il cosiddetto “doppio canale”. Questa proposta, non innovativa, consentirebbe ai docenti precari storici di vedere riconosciuto il percorso professionale, senza bloccare la carriera dei nuovi arrivati. I neolaureati infatti potrebbero, in tal modo, considerare l’opportunità di un ingresso stabile nel mondo scuola senza contese con docenti esperti per lungo servizio reso. Il pensiero di Mario Pittoni: “A livello nazionale negli ultimi anni invece di agevolare le assunzioni a tempo indeterminato si è preferito disperdere energie alla ricerca di centinaia di migliaia di supplenti, mettendo pesantemente a rischio la qualità del servizio offerto ai nostri ragazzi “, prosegue. È vero che con la crisi demografica tra un decennio potremmo avere un milione di studenti in meno. Ma oggi la situazione è opposta: a mancare sono i docenti. E agendo sul turnover pure un eventuale surplus di insegnanti è assorbibile al ritmo di 25/30mila unità l’anno. Non sarebbe quindi un problema. Per superare il precariato cronico dei docenti e agevolare le assunzioni invertendo la deriva delle supplenze, si sta lavorando a un progetto ispirato al mio ddl S. 1920/20 che rilancia il cosiddetto “doppio canale” di reclutamento. Secondo un principio più volte ribadito dalla Suprema Corte, si può, cioè, affiancare (nel limite del 50 per cento) alla classica procedura per titoli ed esami una più snella – attivata in tale settore per la prima volta nel 1989 dall’allora ministro dell’Istruzione Sergio Mattarella – che selezioni in base alla professionalità acquisita. Dovrà ovviamente riguardare tutti i livelli – infanzia, primaria, secondaria – tenendo conto, in primo luogo, del merito degli idonei e poi dell’esperienza di chi è parcheggiato nelle varie liste d’attesa, così da evitare scontri fra categorie che potrebbero far arenare l’intera operazione. A occuparsene sarà per forza di cose il ministero, dovendo gestire direttamente – conclude Pittoni – il passaggio più delicato: l’interlocuzione con Bruxelles “. Confidiamo venga tempestivamente attuata questa procedura di reclutamento, a garanzia di una larga stabilizzazione e della stessa continuità didattica.