Scuola di merito e memoria. La rete italiana della memoria per non dimenticare la Shoah
Il Civico Museo della Risiera di San Sabba, la Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, la Fondazione Fossoli, Ferramonti di Tarsia, ex Campo del Duce (1940-1943) e poi Displaced Persons Camp, sono i luoghi della Memoria in Italia. La rete vuole creare un percorso scolastico nei vari posti della memoria nel nostro Paese. Occorre preservare il ricordo, prevenire i crimini contro l’umanità, approfondire i temi legati ai diritti umani e riflettere sui rischi di intolleranza, razzismo e antisemitismo ancora presenti.
Una ulteriore iniziativa legata al 27 gennaio, alla ricorrenza del “Giorno della Memoria”, di rilevante spessore educativo, è “La rete italiana della Memoria”. E’ cosa di peculiare importanza educativa. Tramite la conoscenza di ulteriori luoghi, gli studenti, potranno ancora meglio promuovere il valore fondante della dignità umana. “La rete italiana della Memoria”, dunque, per non dimenticare la Shoah. “La conoscenza della storia della Shoah, scrive Stefano Versari, a capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, a sostegno della riflessione dei nostri giovani, è obiettivo dell’iniziativa la “Rete italiana della Memoria”. Si tratta di una Rete fra Musei e Memoriali della Shoah, fra “luoghi” che da Trieste a Milano, da Ferrara a Carpi, da Roma a Tarsia impongono di riflettere sul valore irrinunciabile del rispetto dei diritti umani, contro ogni forma di intolleranza e violenza. Il Civico Museo della Risiera di San Sabba – Monumento Nazionale nel Comune di Trieste, la Fondazione Memoriale della Shoah di Milano ONLUS, la Fondazione Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS, la Fondazione per il recupero e la valorizzazione della memoria storica del Campo di Fossoli, la Fondazione Museo della Shoah e Museo Internazionale della Memoria Ferramonti di Tarsia, in collaborazione con il Ministero dell’istruzione e del merito, promuovono l’apertura dei luoghi italiani della memoria ad alunni ed insegnanti delle scuole del primo e del secondo ciclo di istruzione che, con il sostegno di Trenitalia – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, potranno essere raggiunti in treno a costi agevolati”.
Una rete di Musei e Memoriali per testimoniare la Shoah in Italia non poteva mancare. Far conoscere la storia della Shoah, è sicuramente una sfida per le società del XXI secolo. La conoscenza della Shoah passa attraverso i luoghi della Memoria che diventano gli strumenti fondamentali per trasmettere alle nuove generazioni ciò che è stato. I posti servono per riflettere sulle responsabilità del male. Ci si adopera didatticamernte per scoprire cosa è stata la Shoah in Italia. Uno spaccato oscuro della staria umana. Si tratta di una pagina che interessa tutti noi. Testimoni sono i luoghi della memoria diffusi nella nostra penisola. Quali e quanti sono? Gli ex binari da cui partirono gli ebrei diretti ai campi di sterminio, ex penitenziari e i campi di internamento ora diventati musei, memoriali, spazi polivalenti destinati alla didattica e alla formazione. Per questo si è costituita una rete di istituzioni con lo scopo di creare un percorso scolastico nei vari posti della memoria italiani. “Occorre preservare il ricordo prevenire i crimini contro l’umanità, approfondire i temi legati ai diritti umani e riflettere sui rischi di intolleranza, razzismo e antisemitismo ancora presenti.
Ecco i luoghi indicati nella brochure: Civico Museo della Risiera di San Sabba – Monumento Nazionale. La Risiera di San Sabba, ex fabbrica per la pilatura del Riso, fu usata dai nazisti tra la fine del 1943 e l’aprile 1945 come campo di prigionia. Fu destinata alla detenzione, tortura e uccisione di ostaggi, antifascisti e partigiani e allo smistamento di deportati, fra cui molti ebrei, destinati ad altri campi. Unico Lager in Italia dotato di crematorio, dal 1965 è Monumento Nazionale e dal 1975, dopo un’importante ristrutturazione, Civico Museo della Risiera di San Sabba. Raggiunta da circa 130.000 visitatori l’anno, offre un servizio didattico per le scuole di ogni ordine e grado. Fondazione Memoriale della Shoah di Milano: Il Memoriale della Shoah di Milano nasce nei sotterranei della Stazione Centrale da cui, tra il 1943 e il 1945, partirono i treni della deportazione verso i campi di concentramento e sterminio nazifascisti. Dalla sua apertura nel 2013 il Memoriale è divenuto luogo di conoscenza storica e formazione ai diritti umani, in particolare per le scuole italiane. Qui, anche attraverso materiali video e laboratori, gli studenti possono scoprire il meccanismo della deportazione, approfondire la memoria storica e riflettere sulla parola “indifferenza” che Liliana Segre ha voluto fosse scolpita all’ingresso. Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS nasce grazie ad una legge del Parlamento votata all’unanimità e sorge nella ex prigione di via Piangipane, dove nel 1943 vennero incarcerati ebrei e antifascisti. Due sono i principali obiettivi della sua missione: raccontare duemila anni di storia degli ebrei in Italia e l’esperienza della Shoah. Oltre al percorso permanente e alle mostre temporanee, il museo ospita un giardino, una biblioteca, un bookshop e un’aula didattica. Il MEIS offre una ricca offerta didattica per le scuole, corsi di didattica della Shoah, eventi in presenza e online, e ogni anno propone il festival letterario la “Festa del Libro Ebraico”. Fondazione Fossoli La Fondazione Fossoli gestisce dal 1996 un sistema memoriale di importanza internazionale che comprende il sito storico del Campo di Fossoli, l’opera d’arte del Museo Monumento al Deportato e dal 2010 il complesso delle ex Sinagoghe carpigiane, dove ha la sua sede. La Fondazione riserva una particolare attenzione al rapporto con le scuole, sviluppando per studenti e docenti progetti e percorsi pedagogici, visite organizzate ai propri siti memoriali e a quelli europei.Museo Internazionale della Memoria Ferramonti di Tarsia. Ferramonti di Tarsia, ex Campo del Duce (1940-1943) e poi Displaced Persons Camp (1943-1945) è oggi, col suo Museo, Luogo della Memoria – Spazio culturale europeo ed internazionale di ricerca: nelle sale espositive del Museo è possibile fruire di opere d’arte, foto storiche e documenti vari, testimonianze sugli anni di attività del Campo. Le varie attività promosse sono legate al rispetto dei Diritti Umani e orientate al raggiungimento del seguente obiettivo: proiettare e promuovere la conoscenza di Ferramonti come luogo storicamente ed antropologicamente interessante.
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