Scuola di merito e libertà
“La libertà di informazione nel processo di crescita dei giovani”, un concorso voluto dal Ministero dell’istruzione e del merito, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti.
Trattasi di un concorso destinato agli studenti e alle studentesse. Vengono tutti chiamati a riflettere sulla libertà dell’informazione e sulla possibilità che hanno i media di influenzare la formazione delle opinioni e sul fenomeno delle fake news. Tutti hanno diritto alla libertà di espressione. La libertà di espressione include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera. Così recita l’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, sporgere denuncia all’Autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni”. L’Ordine dei Giornalisti quest’anno compie sessant’anni. E’ costituito da professionisti rispettosi delle regole e dei principi deontologici. Tanto necessita a garanzia della tutela della qualità e della veridicità dei contenuti prodotti. Oggi, bisogna riconoscere, la multimedialità e il digitale hanno aperto nuovi spazi di comunicazione e informazione. A questi spazi è consentito a tutti l’accesso. Una vera rivoluzione epocale. Tanti possono esprimersi. Tanti hanno la fattiva possibilità di produrre e ricevere informazione. In tanti, purtroppo, però possono incappare in notizie non veritiere. Alla scuola viene, dunque, offerta l’opportunità di ragionare a mezzo la produzione utile sulla rilevanza del giornalismo attivo e professionale nella costruzione delle idee e dei valori collettivi e individuali, nonché sull’importanza di guidare le nuove generazioni, anche e soprattutto attraverso l’istruzione, nell’acquisizione di una capacità di analisi critica che consenta loro di orientarsi nel flusso di notizie continuo cui ogni cittadino è sottoposto. Non si può porre un limite alla libertà di espressione di ognuno, se pure si rischia di ferire convinzioni religiose, morali e politiche altrui. Tale diritto dev’essere senza limitazioni, fatte salve le leggi a tutela della dignità della persona. Diversamente si rischierebbe di legittimare forme di censura. La scuola è chiamata a educare i giovani al valore della libertà, a sollecitare i giovani, nel corso del loro processo di crescita, ad agire nella giusta misura come fruitori e autori dell’informazione. Trova fertile terreno nel nostro paese il processo pedagogico educativo alla libertà. L’Italia, infatti, anche come paese integrante dell’Unione europea, è protesa al rispetto del principio della libertà di stampa come sancito nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione, che riconosce la “libertà di espressione e d’informazione” (art. I-11).
Emilio La Greca Romano