Se pure i numeri sulle infezioni da Covid sono in netto miglioramento, non sono affatto rassicuranti. Ad oggi, tra i 12 e i 16 anni gli immunizzati sono appena 136mila (il 2,94%), mentre quelli che hanno fatto la prima dose sono 746.702 (il 16,14%). Il Ministro Speranza: “Non dobbiamo assolutamente considerare vinta questa sfida, la partita è ancora tutta da giocare e l’epidemia non è chiusa”. Roberto Burioni:”Se la variante Delta ha un R0 tra 8 e 10 bisogna che la politica prenda seriamente e velocemente in considerazione l’obbligo vaccinale per tutti o si rischia grosso. Il virus non è più quello che abbiamo conosciuto. è diventato molto più pericoloso”.
Sono ancora pochi gli immunizzati tra i giovani. Sono 12 le vittime e 808 i positivi nelle ultime 24, a fronte dei 22 morti e dei 932 contagiati del giorno precedente. Flettono i ricoveri in terapia intensiva, scendono sotto quota 200. In Umbria, Basilicata, Molise, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia azzerato il numero di pazienti in rianimazione per Covid. I dati sono entusiasmanti, di vero sollievo, se pure il Ministro della Salute Speranza, così ammonisce: “Non dobbiamo assolutamente considerare vinta questa sfida, la partita è ancora tutta da giocare e l’epidemia non è chiusa”, mentre la campagna vaccinazione “procede regolarmente secondo programma”,almeno così riferiscono dal governo. “Se l’estate sarà un tana libera tutti come l’anno scorso, accoppiata al rallentamento della campagna vaccinale e a un’espansione della Delta, mi aspetto che in autunno avremo una recrudescenza di infezione”. Dichiarazione quest’ultima del virologo Carlo Federico Perno, direttore dell’Unità di microbiologia dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Se questa prospettiva lascia intravedere un certo ritorno alla normalità, d’altra parte, a ragione, si rinnovano ansie e preoccupazioni in prossimità dell’inizio del nuovo anno scolastico. La rigida e profonda dicotomia, rispetto ai dati attuali e soggetti, molto probabilmente, a causa del fenomeno variante Delta, a una molto probabile mutazione, sta in altri fattori. In realtà, secondo alcuni, il quadro realizzato un bimestre prima del trillo della campanella non sarà, in linea di massima probabilità, stabile a metà settembre. Tecnica della scuola richiama a queste valutazioni: “..Il problema è che le ultime indicazioni farmacologiche sconsigliano Astrazeneca e Johnson&Johnson per tutti gli under 60, quindi pure per i giovanissimi. E questo sta rallentando non poco le vaccinazioni delle altre categorie: basta dire che sono ancora da vaccinare con la prima dose oltre due milioni e mezzo di over 60. Tra no vax, eterni indecisi e impossibilitati a recarsi presso gli hub, non hanno fatto nemmeno una vaccinazione il 2,87% degli over 90, il 6,7% della fascia 80-89 anni, il 12% di quella 70-79 e il 17,79% di quella tra i 60 ed i 69 anni. In queste condizioni, anche se il commissario per l’emergenza, il generale Francesco Figliuolo, ha detto che si farà di tutto per arrivare alla conclusione della campagna entro settembre ed il raggiungimento dell’immunità di gregge, con la copertura dell’80% della popolazione vaccinabile, la tempistica per la vaccinazione dei più giovani subirà inevitabili rallentamenti”. E se da un lato i numeri sulle infezioni da Covid sono in netto miglioramento, dall’altro non sono affatto rassicuranti. Ad oggi, tra i 12 e i 16 anni gli immunizzati sono appena 136mila (il 2,94%), mentre quelli che hanno fatto la prima dose sono 746.702 (il 16,14%). Coloro che hanno ricevuto la doppia dose, nella fascia 18-19 anni, ormai, dopo l’esame di stato, stanno fuori la scuola secondaria di secondo grado. Sono tutti usciti fuori dal sistema scolastico. Sulla base di queste valutazioni cala il gelo in piena estate. Si tornerà il una scuola di restrizioni, le stesse dello scorso anno. Si parla di mascherina, di distanza e, considerato il numero considerevole di alunni per classe, si riconfermerà un molto probabile ritorno alla didattica a distanza e alle entrate scaglionate. La variante Delta va crescendo, si rappresenta seria preoccupazione. “Abbiamo chiaramente la massima attenzione su tutte le varianti, afferma Speranza. Riteniamo che ci sia bisogno di fare un lavoro coordinato a livello internazionale per seguire con grandissima attenzione l’evoluzione della variante Delta e di tutte le altre varianti. L’Italia sta investendo il più possibile sul sequenziamento, sul tracciamento e continuerà a farlo”. Avanti a questa ascesa Delta non si potrà arretrare, né ora, né in occasione della scuola con i sistemi protettivi. Teresa Palamara, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, dichiara che arriveranno tante varianti del Covid19 e raccomanda intanto di mantenere la mascherina al chiuso, evitare assembramenti all’aperto, prestare attenzione a situazioni che potrebbero essere rischiose. “Questa è una gara tra noi e il virus. Vince chi ha più intelligenza. Vinceremo noi lascia intendere, a patto di riuscire a impedirgli di circolare vaccinandoci e rispettando le regole”. Palamara al momento addita a una condizione di allerta, non siamo ancora in allarme. Restano intanto proprio i giovani, i nostri studenti del prossimo settembre, nostri principali vettori delta. Non mancano i buoni propositi del Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in prossimità dell’inizio del nuovo anno scolastico, ma purtroppo non bastano, alla luce della diffusione della variante. “Stiamo lavorando per una cosa nuova, un ritorno a scuola in presenza, una presenza che però sia molto ‘strumentata’, cioè che abbia saputo apprendere quello che è successo in questi due anni. Lavoriamo per il ritorno in classe in piena sicurezza, ma servono anche trasporti adeguati”. E soprattutto, aggiungiamo, si riduca drasticamente o si annulli il potere di contagio della variante Delta. Roberto Burioni virologo dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano: “Se come pare la variante Delta ha un R0 tra 8 e 10 bisogna che la politica prenda seriamente e velocemente in considerazione l’obbligo vaccinale per tutti o si rischia grosso. Il virus non è più quello che abbiamo conosciuto, è diventato molto più pericoloso. Sars-Cov2 è qui ed è diventato molto più pericoloso, se non vi vaccinate vi fotte e sono cavoli amari”.
Emilio La Greca Romano