Scuola, a fine anno il bilancio Valditara e i nuovi propositi per il 2024
Il nuovo anno porterà diverse novità alla scuola. Sarà, fra l’altro, l’anno dei concorsi. Seguiranno assunzioni, Gps, mobilità, stipendi e Carta docente. Comincerà il triennio dell’azione dimensionamento che prevede l’accorpamento di oltre settecento istituzioni scolastiche. Si avvierà, per via sperimentale, la riforma degli istituti tecnici e del liceo del Made in Italy, con i percorsi dei ragazzi che cambieranno (avvicinandosi alle esigenze delle aziende) e si ridurranno a 4 anni di corso.
Si conclude il 2023. È tempo di resa dei conti anche per il Ministro Valditara. È il momento del consuntivo. Aspetti positivi e negativi tracciano il bilancio di fine anno. Risultato favorevole si configura il rinnovo dei contratti con gli aumenti per docenti e dirigenti, i 124 euro medi e lordi in più per gli insegnanti nel contratto 2019-21 e le basi per il prossimo contratto 2022-24. Queste le considerazioni di Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, a chiosa del Consiglio dei ministri riunitosi a metà ottobre scorso: “La legge di bilancio di quest’anno stanzia 5 miliardi di euro a decorrere dal 2024 per rinnovare i contratti del pubblico impiego: una parte consistente di tali risorse andrà al comparto istruzione, che conta circa 1,2 milioni di lavoratori. Un risultato di cui, in un contesto finanziario complicato, siamo particolarmente orgogliosi, perché consente di tutelare e valorizzare i salari di tutto il personale scolastico con aumenti significativi, e di farlo in tempi rapidi, come avevamo chiesto. Il primo atto assunto all’inizio del mio mandato a ottobre scorso è stato proprio quello di rinnovare il contratto della scuola, che era scaduto nel 2021, con l’impegno a rinnovare in tempi celeri anche il successivo triennio. Grazie allo sforzo dell’intero governo, la legge di bilancio ha stanziato le risorse necessarie per raggiungere l’obiettivo. Dirigenti, docenti e personale Ata svolgono un ruolo decisivo per la crescita dei nostri giovani e per lo sviluppo del Paese. Le risorse stanziate per il rinnovo del contratto confermano la centralità che la scuola riviste per il governo nel sistema Italia. Autorevolezza e rispetto passano innanzitutto dal riconoscimento economico”. Altre cifre a vantaggio dell’operato Valditara sono quelle delle misure per orientatori e tutor (42 milioni in più nei prossimi due anni), per la formazione dei dirigenti scolastici (3 milioni), per la Scuola di alta formazione professionale (8 e 19,4 milioni), per l’Agenda Sud e per l’abbonamento a periodici e quotidiani. Si sta parlando tanto, inoltre, riforma degli istituti professionali. Si rappresenta sicuramento un altro aspetto significativo e di positiva azione politica scolastica. Una certa stonatura operativa interessa la cifra dei 3,3 miliardi tagliati in tre anni (da 52,249 del 2024 ai 48,902 del 2026) come da riferimento sintesi Legge di bilancio. Tale decrescita interessa i dicasteri in generale, riguarda la scuola per la denatalità. “La Repubblica” intorno a questo punto dettaglia: “E se c’è un contributo aggiuntivo per le scuole dell’infanzia paritarie, ci sono invece quattro tagli per la scuola pubblica (“Buona scuola”, offerta formativa, Piano nazionale di formazione e realizzazione delle attività formative dei docenti)”. I fattori negativi della politica scolastica si scorgono intorno all’ edilizia scolastica e sull’efficientamento energetico. I concorsi in partenza per dirigenti e insegnanti fanno ancora nota di favore, a dispetto dell’elevato numero dei precari e degli stipendi ancora non attribuiti. Precipitano poi le segreterie amministrative a causa dell’organizzazione del Pnrr. Anno nuovo, vita nuova. Sarà così anche per la scuola. Il 2024 per la scuola si svela l’anno delle novità. Si parte coi concorsi. Partiranno intanto due procedure concorsuali per l’assunzione di settantamila posti. Seguiranno corsi concorsi per la stabilizzazione dei precari e abilitanti per chi ha nel suo bagaglio almeno un triennio di servizio, si svolgeranno i concorsi per gli insegnanti di Religione Cattolica, saranno selezionali altri dirigenti scolastici, saliranno in cattedra, dopo il concorso, quasi duemila specializzati in attività motoria. “L’accesso alla professione docente nella scuola, precisa il MIM, avviene per le assunzioni a tempo indeterminato, attraverso due graduatorie: Graduatorie di merito dei concorsi per titoli ed esami e Graduatorie ad esaurimento, a ciascuna delle quali è destinato il 50% dei posti conferibili annualmente autorizzati; per il conferimento delle supplenze, attraverso le Graduatorie ad esaurimento (per i contratti a tempo determinato di durata annuale o fino al termine delle attività didattiche) e attraverso le graduatorie di istituto (per le supplenze brevi o per le supplenze che non è stato possibile conferire attraverso le Graduatorie ad esaurimento)”. Si alzerà il sipario poi su altra scena e ripartirà l’aggiornamento, integrato nella normativa, delle Gps. Fra l’altro seguirà per un triennio il già iniziato dimensionamento delle scuole voluto dal Governo Meloni a fine 2022. Saranno accorpate oltre settecento istituzioni scolastiche. “Sul fronte stipendi dei docenti e degli Ata, riferisce La tecnica della scuola, a fine dicembre, si prevede la conferma degli anticipi per il Ccnl 2022/24 ancora in alto mare, ma per la firma definitiva probabilmente bisognerà attendere il 2025. Il ministro Giuseppe Valditara si è preso l’impegno di avviare, per via sperimentale, la riforma degli istituti tecnici e del liceo del Made in Italy, con i percorsi dei ragazzi che cambieranno (avvicinandosi alle esigenze delle aziende) e si ridurranno a 4 anni di corso. Notizie poco confortanti arrivano sulla Carta del docente: la Legge di Bilancio 2023 prevede che dovrebbe ridursi e passare da 500 a circa 420 euro. L’anno prossimo dovremmo assistere, inoltre, ad una ulteriore “stretta” sui violenti che aggrediscono i docenti, sull’approvazione del voto di condotta, che farà media con le discipline e portando anche al debito formativo laddove negativo. Infine, prenderanno il via i corsi scolastici, tenuti dai docenti delle scuole, per sensibilizzare gli studenti sulla violenza di genere e sui femminicidi”. Il Ministro Valditara, a fine dicembre, ha trasmesso a tutte le scuole del Paese e alle Regioni le utili indicazioni per effettuare l’iscrizione al Liceo del Made in Italy, approvato dal Parlamento il 20 dicembre, per l’anno scolastico 2024-2025. Si sono spesi con distinti interventi i Ministri del MIM e delle Imprese e del Made in Italy. Così Valditara: “L’istituzione di questo Liceo è una parte qualificante del percorso di valorizzazione, promozione e tutela delle eccellenze italiane: fornirà agli studenti la possibilità di approfondire gli scenari storici, geografici, artistici e culturali dello sviluppo industriale e del tessuto produttivo del nostro Paese, ma anche di proiettarsi nel futuro con una solida formazione di base soprattutto nei campi economico, giuridico e tecnologico: questo mix virtuoso si inserisce nella grande riforma della scuola secondaria superiore, che si propone di avvicinare l’istruzione al mondo dell’imprenditoria nazionale e quindi del lavoro, riducendo la distanza fra le competenze richieste dai settori produttivi e quelle fornite dalla scuola”. Così Adolfo Urso: “Finalmente il Liceo del Made in Italy per il Paese dell’eccellenza globale che si fonda sull’arte creativa del lavoro italiano. Il nostro Paese si dota così di un innovativo percorso scolastico, che coniuga tradizione e innovazione, strettamente connesso al mondo imprenditoriale, per formare i talenti e i futuri motori della nostra economia, che saranno chiamati a valorizzare al meglio la qualità che caratterizza il nostro Made in Italy. La missione del Liceo sarà fornire una preparazione completa, abbracciando sia le discipline umanistiche che le materie STEM con l’obiettivo di sostenere e promuovere le eccellenze italiane, la creatività e l’imprenditorialità che hanno da sempre posizionato il nostro Paese al vertice della scena globale. La Fondazione “Imprese e Competenze per il Made in Italy”, prevista dal Ddl Made in Italy insieme al Liceo, agirà come il ponte essenziale tra il mondo scolastico e quello imprenditoriale, facilitando l’accesso al lavoro di giovani pronti ad affrontare le sfide globali con competenza e visione. Siamo certi che il Liceo del Made in Italy sarà un baluardo per la crescita sostenibile e la valorizzazione del talento italiano su scala internazionale”. elgr