Scuola, 515 milioni per le mense scolastiche
Il Ministero dell’Istruzione ha recentemente stanziato altri 515,4 milioni di euro per la costruzione e ristrutturazione di mense scolastiche, con l’obiettivo di ampliare l’offerta. Tuttavia, il tempo pieno resta un miraggio per molti studenti, con solo il 28,1% delle scuole primarie e secondarie che lo offrono. Le regioni del Sud, come Sicilia, Puglia e Molise, registrano le percentuali più basse di tempo pieno, mentre Lazio, Lombardia e Toscana sono ai vertici. “Gli interventi finanziati, ritiene Valditara, contribuiranno a incentivare il tempo pieno a favore degli studenti ma anche delle famiglie e delle donne lavoratrici. Questi risultati sono stati possibili anche grazie all’importante servizio di supporto agli enti locali messo in campo, per la prima volta, dal Ministero”.
Il MIM informa che è stata pubblicata la graduatoria degli interventi finanziati a seguito del bando da 515 milioni pubblicato il 29 luglio 2024. Si tratta di una somma messa a disposizione per la realizzazione e messa in sicurezza delle mense scolastiche nell’ambito del PNRR per favorire il tempo pieno, rispondendo alle esigenze dei Comuni, per le scuole del primo ciclo, e delle Province e le Città metropolitane, per i convitti. Con 515 milioni verranno finanziati 890 interventi. Una percentuale molto elevata interesserà il Sud; con una percentuale molto elevata, pari al 63,11%, si sosterranno le scuole nelle regioni del Mezzogiorno. La Regione, precisa il MIM, con il numero più elevato di progetti finanziati è la Calabria con oltre 91,3 milioni, seguita dalla Campania con 78,2 milioni e poi da Lazio con 56,8 milioni, Lombardia con 56,3 milioni e Puglia con 55,9 milioni. La graduatoria degli interventi ammessi al finanziamento è pubblicata sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito, nella sezione dedicata al PNRR. Il Ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ritiene che la priorità riservata al Sud è un atto dovuto, necessario per offrire a tutti le medesime opportunità di successo formativo. “Registriamo un dato molto positivo di partecipazione e di finanziamento degli enti locali delle regioni del Mezzogiorno, dove è fondamentale continuare a investire per dare a tutti, al di là delle condizioni di partenza e del territorio di residenza, le stesse opportunità di successo formativo. Gli interventi finanziati contribuiranno a incentivare il tempo pieno a favore degli studenti ma anche delle famiglie e delle donne lavoratrici. Questi risultati sono stati possibili anche grazie all’importante servizio di supporto agli enti locali messo in campo, per la prima volta, dal Ministero”.
Nelle scorse settimane l’allarme ristorazione scolastica è stato lanciato da Save the Children: al Sud poche mense a scuola e il PNNR non basta. In Ristorando, una testata che si afferma immediatamente come imprescindibile punto di riferimento per gli operatori della ristorazione organizzata, rileviamo: In Italia, i servizi educativi non sono accessibili in modo equo per tutti i bambini: le differenze tra Nord e Sud sono sempre più evidenti, con il Sud che soffre maggiormente la mancanza di mense scolastiche, palestre e il tempo pieno. Questa disparità compromette le opportunità di crescita e sviluppo dei bambini, soprattutto nelle aree economicamente più svantaggiate. E’ uno studio di Save the Children a lanciare l’allarme: in molte regioni del Sud e delle Isole, la dispersione scolastica resta tra le più alte in Europa. Sardegna, Sicilia e Campania sono tra le peggiori con tassi che superano il 16%. Sebbene il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prometta investimenti significativi, c’è il rischio che le disuguaglianze non vengano colmate. Solo due bambini su cinque nella scuola primaria accedono al tempo pieno e meno della metà degli alunni delle scuole primarie e secondarie hanno accesso a una palestra o a una mensa. Le risorse del PNRR, destinate all’istruzione, non sono distribuite in modo uniforme tra le province, aggravando le difficoltà per le famiglie in condizioni di disagio socioeconomico. L’analisi di Save the Children evidenzia che, nonostante gli investimenti del PNRR, molte province del Sud restano indietro. Le province più svantaggiate, come Agrigento, Foggia, Catania, Palermo, Siracusa e Ragusa, ricevono risorse insufficienti rispetto alle necessità, e questo si riflette anche nella scarsa accessibilità alla mensa scolastica e al tempo pieno. In queste zone, il 26,4% degli studenti proviene da famiglie a basso reddito, rispetto al 17,2% delle province più ricche. Anche tra le province svantaggiate esistono discrepanze. Palermo, ad esempio, ha ricevuto circa 2 milioni di euro per sei interventi di miglioramento delle mense scolastiche, mentre Foggia ha ottenuto quasi 6 milioni per 18 progetti. Queste differenze accentuano ulteriormente le disuguaglianze territoriali e penalizzano i bambini delle aree più povere. Il Ministero dell’Istruzione ha recentemente stanziato altri 515,4 milioni di euro per la costruzione e ristrutturazione di mense scolastiche, con l’obiettivo di ampliare l’offerta. Tuttavia, il tempo pieno resta un miraggio per molti studenti, con solo il 28,1% delle scuole primarie e secondarie che lo offrono. Le regioni del Sud, come Sicilia, Puglia e Molise, registrano le percentuali più basse di tempo pieno, mentre Lazio, Lombardia e Toscana sono ai vertici. Le province dove l’accesso al tempo pieno è inferiore al 10% coincidono spesso con quelle dove la mensa scolastica è meno presente, creando un doppio svantaggio per gli studenti provenienti da famiglie povere. Al contrario, le province del Nord, come Trento e Milano, offrono servizi educativi più completi, rafforzando ulteriormente il divario territoriale. In definitiva, le risorse stanziate finora non bastano. Serve un intervento più incisivo da parte del governo per garantire uguali opportunità educative, soprattutto nelle aree dove la scuola rappresenta l’unica speranza per il futuro dei bambini e delle loro famiglie.