L’11 Giugno sarà un giorno importantissimo per la città di Agropoli perché finirà ufficialmente l’era Alfieri durata dieci anni. Periodo nel quale Agropoli ha senza dubbio consolidato la status di città con tante nuove infrastrutture considerate utopia prima dell’avvento del sindaco di Torchiara. Ma se da un lato c’è lo sviluppo dall’altro non sono mancate le polemiche, il sindaco amato da tutti (eletto con l’89% di preferenze) è stato anche aspramente criticato. L’escamotage della multa per decadere da sindaco nel Marzo 2015 e le polemiche sul clientelismo con tanto di ammissione tramite intercettazione del governatore della Campania Vincenzo De Luca sono solo gli esempi più lampanti. Insomma un impero rimasto saldo ma che ha dovuto fare i conti anche con il malcontento di una buona parte della cittadinanza. Malcontento nato non solo per i due già citati casi ma per tante altre questioni. In primis l’acquisto del castello per tre milioni di euro con la Banca del credito cooperativo di cui è presidente il fratello a far da tramite. Stessa banca che inoltre è tesoriere del Municipio. Proprio su questo non sono mai mancati i commenti dell’ex sindaco Domini. Ma parlare di Alfieri ormai sembra quasi storia vecchia perché Agropoli è chiamata a voltare pagina, e così sarà anche se sarà il suo designato successore a vincere. Semplicemente perché Adamo Coppola non è Franco Alfieri, per mille motivi quasi futili da elencare. Proprio Coppola sta preparando le cose in grande: il 6 Aprile si terrà una cerimonia pubblica che aprirà ufficialmente la sua campagna elettorale. Un simbolico passaggio di consegne tra sindaco e vicesindaco, in barba ai verdetti delle urne. Il PD, diciamocelo, è quasi sicuro di continuare il dominio sulla capitale del Cilento o, quanto meno, questa sicurezza è la strategia elettorale che vuole percorrere da qui all’11 Giugno 2017. Dall’altro lato come già noto saranno due le coalizioni: la civica di Agostino Abate e il Movimento Cinque Stelle. Quest’ultimi inoltre aspettano ancora la certificazione da Roma. Fin ora hanno ottenuto la certificazione in Campania soltanto sei liste: Arzano, Portici, Pozzuoli e Sant’Antimo nel napoletano, Atripalda nell’avellinese e Castel San Giorgio nel salernitano. Molto probabilmente Agropoli non avrà questo privilegio considerato il numero elevato di candidati in altri partiti nelle elezioni passate compreso Consolato Caccamo, molto probabilmente l’uomo candidato a sindaco dei grillini. All’appello manca ancora Abate con le sue tre liste civiche. L’unico fino ad adesso ad aver annunciato pubblicamente la sua candidatura. L’ex componente della giunta Alfieri ha iniziato presto la sua compagna elettorale con la presentazione del suo comitato di via Carmine Rossi e con gli incontri pubblici. Inoltre Abate continua la sua lotta quasi personale contro Alfieri e ha più volte invitato la gente a non cadere alle celebrazioni che arriveranno da qui all’11 Giugno come la riapertura del Pronto Soccorso, l’attuazione del nuovo PUC e l’inaugurazione della fornace. Tutte opere e cantieri, secondo Abate, scientificamente tenuti nella naftalina per essere usati all’occorrenza. Aprile, infine, è ormai iniziato e con lui il countdown per le prossime elezioni. Due mesi nei quali nulla sarà più scontato.
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