Di Chiara Sabia Lo scorso 20 ottobre sono ricominciati gli scavi nella Zona Archeologica di Paestum, i primi, dopo diverso tempo all’interno della cinta muraria, infatti i lavori eseguiti negli ultimi anni, si limitavano alla zona circostante le mura, riguardavano la necropoli ed erano stati effettuati per certificare i danni fatti dai cosiddetti tombaroli. La campagna di scavo è stata sostenuta dai fondi del bilancio autonomo e dalla sponsorizzazione di Pasta Antonio Amato che finanzierà due borse di ricerca per tre anni. I primi borsisti, selezionati con un bando nazionale, sono Francesca Luongo e Francesco Uliano Scelza, entrambi giovani e con esperienze di scavo in Italia e in Grecia. A Paestum i segni più evidenti della civiltà greca sono i tre templi, l’agorà con l’ekklesiasterion (struttura circolare per le assemblee) e la tomba dell’eroe fondatore. Durante l’epoca romana si costruirono nuove strutture come il foro, l’anfiteatro, il campus e il quartiere abitativo. È proprio quest’ultimo ad essere sottoposto agli studi di stratigrafia. Ci si aspetta di ritrovare, al di sotto della pavimentazione delle case romane, le fondamenta di quelle greche. Lo scopo è quello di riuscire a ricostruire le abitudini sociali, economiche e culturali, di quegli stessi uomini che costruirono i templi 2500 anni fa. La grande novità è l’entità degli scavi, on site e on line. Ispirandosi al modello dell’Archeologia Pubblica, il Direttore del Parco Archeologico Nazionale di Paestum, Gabriel Zuchtriegel, ha voluto che gli scavi fossero sotto gli occhi di tutti, sia dal vivo che sui social network. Come molti, non ho mai assistito a degli scavi archeologici, dunque non ho perso tempo, ho approfittato di una gradevole giornata di sole e sono andata in loco. Mi sono diretta nel quartiere abitativo, le case romane, alle spalle del tempio di Nettuno. La zona è opportunamente recintata, ben visibile il cartello che invita ad assistere agli scavi e a condividere foto e video sulle piazze on-line, utilizzando un hashtag molto in linea con i lavori: #ilgustodellascoperta. Sono entrata ed effettivamente ho avuto la possibilità di assistere agli scavi, da vicino, senza avere l’impressione di recare disturbo alcuno agli scavisti. Di tanto in tanto è passato qualche gruppo di visitatori, fermandosi per un po’ ad osservare in silenzio gli archeologi a lavoro. Lo scavo si accorda perfettamente con l’ambiente circostante, nonostante la polvere, i secchi, gli strumenti da lavoro. Ho colto con piacere l’ordine, la linearità, la messa in sicurezza, finanche il cartello dei lavori mi è sembrato corrispondere ai canoni estetici della civiltà greca. La ricerca è una cosa bella e sì, c’è tanto gusto a scavare nel passato, col compromesso di essere moderni nel modo giusto, mostrando, postando e taggando il “bello” che forse un po’ troppe volte ci si dimentica di contemplare. I visitatori possono assistere agli scavi dalle ore 8:30 alle ore 16 fino al 15 Dicembre, data prevista per la chiusura dei lavori.
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