Il Cilento, storicamente crocevia di popoli e tradizioni, è caratterizzato da uno splendido paesaggio costellato da piccoli paesi incastonati tra colline e montagne, da affascinanti località adagiate sui margini costieri e da un rigoglioso Parco Nazionale protetto dall’Unesco.
In questo variegato scenario spicca Sapri, cittadina situata in un lembo di terra che si affaccia sull’omonima baia del golfo di Policastro, da sempre capace di incantare per la bellezza dei suoi scorci marini e per il fascino dei suoi miti.
Per immergerci in questa località, lasciamoci trasportare dal tempo, in modo da allontanarci dal nostro presente, caratterizzato dalle alterne vicende del piano vaccinale e dalle costanti indicazioni sulle riaperture del Paese.
Scivoliamo così tra le antiche vestigia di Sapri di cui permangono tracce della presenza di una villa marittima romana del I-II secolo a.C. nella località di Santa Croce; cogliamo nello sciabordio del mare un’eco dei versi che il poeta Luigi Mercantili, attraverso l’immaginaria figura della spigolatrice, dedicò al ricordo della tragica impresa di Carlo Pisacane, il patriota italiano che, invano, nel 1857 tentò di favorire una rivolta nel Regno delle Due Sicilie; passeggiamo tra i vicoli del suo centro storico, l’antico borgo “Marinella”, dove vivevano i pescatori la cui attività rappresentava la prima fonte di sostentamento dei sapresi; indugiamo poi sul sentiero “Apprezzami l’asino”, per godere del suggestivo panorama e magari volgere il pensiero a quei malcapitati asini gettati in mare. Il nome del sentiero, in origine un’antica strada mulattiera utilizzata da viandanti e mercanti, è ascrivibile, infatti, alla difficoltà di questi animali, provenienti da direzioni opposte, di retrocedere nei punti in cui il percorso diventava stretto; di conseguenza era necessario attribuire un risarcimento al proprietario dell’asino meno costoso che sarebbe stato sacrificato in mare.
Il fascino di Sapri, dunque, risiede nella sua identità culturale che oggi continua a essere preservata e coniugata con la sua vocazione turistica.
Sapri, infatti, oggi è una delle località balneari più rinomate del Cilento e della Campania: dal 1995, la cittadina saprese si è potuta fregiare della Bandiera Blu, il prestigioso riconoscimento attribuito dalla Foundation for Environmental Education (FEE) sulla base di criteri specifici volti ad attestare la qualità delle acque per la balneazione e i servizi offerti ai turisti.
Sapri, però, può vantare anche un altro importante vessillo: quest’anno, così come è avvenuto nell’ultimo decennio, potrà vedere sventolare sulle sue spiagge la Bandiera Verde dei pediatri italiani. Si tratta di un riconoscimento attribuito a quei tratti di litorale considerati a misura di bambini e famiglie per la presenza di acqua limpida e bassa vicino alla riva, di sabbia pulita e di locali e ristoranti a pochi passi dal mare. I requisiti sono stati valutati da un gruppo di più di 2500 pediatri italiani ed europei il cui contributo iniziale risale al 2008.
Non a caso il turismo balneare rappresenta la forza trainante delle attività economiche di Sapri, incentivata fin dalla metà del Novecento.
La cittadina, pertanto, si è affermata col tempo come meta suggestiva per turisti e vacanzieri grazie alle sue incantevoli spiagge, tra cui quella delle Camerelle, alle attività subacquee promosse nella baia, al suo lungomare, che si estende tra i due estremi del centro abitato, e al suo porto ben attrezzato e placido come un lago. Inoltre la città è attenta ai temi ambientali: per tutelare le acque del mare, la Pro Loco di Sapri ha recentemente lanciato l’iniziativa “Pesci mangia plastica” con l’intento di sensibilizzare cittadini e turisti sul corretto smaltimento dei rifiuti plastici. Il progetto, patrocinato dall’Amministrazione Comunale, ha coinvolto imprenditori e associazioni locali con l’obiettivo di installare delle strutture metalliche a forma di pesce nelle aree libere del litorale della città, in modo da essere utilizzate per la raccolta dei rifiuti, evitando così la loro dannosa dispersione.
Sapri, dunque, con il suo radicato attaccamento al passato e il suo sguardo attento al presente, si conferma la piccola gemma del Mare del Sud.
Ilaria Lembo