“Sanza: il borgo dell’accoglienza”. Elemento centrale del progetto è un sistema di albergo diffuso situato nel borgo antico del comune di Sanza, in provincia di Salerno, con camere e servizi dislocati in diversi edifici, in modo da garantire gli assi portanti del progetto: accoglienza turistica; residenza e spazi laboratoriali; residenze d’artista; residenza e spazi per terza età. Un luogo pensato anche per il “creative social coworking”, con lo sviluppo di progetti imprenditoriali che ospitino professionisti in un ambiente che non è solo lavorativo ma anche comunitario. Nell’ottica della sostenibilità, specifiche linee guida renderanno il progetto a basso impatto ambientale, regolando il riciclo eco-compatibile dei rifiuti urbani e il recupero delle acque piovane.
Storia
Sanza, ancor prima della presenza lucana e romana, ha da sempre assunto un’importanza strategica e commerciale come passaggio obbligato lungo l’antica via carovaniera “del sale” che collegava la costa con la parte meridionale del Vallo di Diano.
Nel I sec. a.C. Plinio il Vecchio, nella Naturalis Historia, menzionava il popolo lucano dei Sontini come appartenenti alla confederazione dei popoli lucani. Ciò induce a credere che l’abitato arcaico si chiamasse Sontia e che sorgesse nell’area pianeggiante di contrada Agno dove sono venute alla luce significative testimonianze: vasellame lucano e pietre tombali romane.
Col tempo, l’antica carovaniera “del sale” dovette mutarsi in un ràmulus (diramazione) che collegava il centro abitato alla Via Popilia-Annia che, costruita da Roma verso la metà del II sec. a.C., da Capua attraverso il Vallo di Diano raggiungeva Reggio Calabria.
I Sontini non ebbero mai buoni rapporti con i romani! Infatti, presero parte alle Guerre pirriche e alla Seconda Guerra Punica del III sec. a.C., e presumibilmente, alla Guerra sociale del I sec. a.C., contro i Romani, mostrando una perenne insoddisfazione per la loro dominazione. Ecco perché Sontia venne rasa al suolo più volte. Gli abitanti abbandonarono l’antico insediamento per spostarsi verso l’area collinare dove sorge oggi Sanza.
Dal 1811 al 1860 è stato capoluogo dell’omonimo circondario appartenente al distretto di Sala del regno delle Due Sicilie.
Nel 1857 nei pressi di Sanza si consumò l’ultimo atto del tragico sbarco di Carlo Pisacane: i contadini del paese massacrarono gli 83 superstiti. Sul luogo c’è un ceppo messo a ricordo della spedizione.
Dal 1860 al 1927, durante il regno d’Italia è stato capoluogo dell’omonimo mandamento appartenente al circondario di Sala Consilina.
Il Progetto
“Sanza borgo dell’accoglienza”
La Regione Campania ha scelto il Comune di Sanza, in provincia di Salerno, come progetto pilota riservato ai borghi a rischio abbandono del Ministero della Cultura. L’obiettivo è la rigenerazione culturale, sociale ed economica.
La motivazione della scelta è stata fatta sulla base della collocazione geografica di Sanza: “un contesto di elevato interesse naturalistico e in posizione strategica per l’innesco di sinergie di sviluppo con importanti attrattori culturali e turistici della regione”.
Elemento centrale del progetto è un sistema di albergo diffuso situato nel borgo antico con camere e servizi dislocati in diversi edifici. L’obiettivo è garantire le infrastrutture sulle quali poggiare gli assi portanti del progetto: accoglienza turistica, residenza e spazi laboratoriali, residenze d’artista, residenza e spazi per terza età.
Il paese diventerà anche un posto pensato per il “creative social coworking”, con lo sviluppo di progetti imprenditoriali che ospitino professionisti in un ambiente che non è solo lavorativo ma anche comunitario. Nell’ottica della sostenibilità, specifiche linee guida renderanno il progetto a basso impatto ambientale, regolando il riciclo eco-compatibile dei rifiuti urbani e il recupero delle acque piovane.
È prevista anche la realizzazione di camere e servizi dislocati in diversi edifici tra loro però vicini, in modo da garantire ai vecchi e nuovi residenti di vivere in un contesto urbano di pregio storico creando le condizioni per interagire.
Gli obiettivi dichiarati sono di bloccare il fenomeno dello spopolamento e creare le condizioni ideali per vivere e lavorare nel piccolo borgo situato ai piedi del monte Cervati. Infatti, la montagna più alta della Campania (1899 m) sarà al centro delle azioni legate allo sviluppo del turismo naturalistico. Il progetto va ad innestarsi all’altra opera, già finanziata, che prevede la messa in sicurezza della strada che porta sulla cima del monte.
L‘investimento ha anche lo scopo di valorizzazione dell’insieme di beni culturali, di sentieri di montagna, di portali e vicoli nel centro storico; di chiese e cappelle che assecondano fede e tradizione. È un invito a vivere l’alternanza delle stagioni tra colori, profumi e suoni; tra tramonti e cieli stellati; tra canti popolari e processioni di fede; tra l’impeto delle acque del fiume e la serenità di una piazzetta del borgo …
L’amministrazione guidata da Vittorio Esposito guarda anche al futuro! E lo fa investendo parte delle risorse per migliorare il collegamento con la Stazione dell’Alta Velocità (SA-RC) che dovrebbe essere realizzata nei pressi dell’uscita autostradale Padula-Buonabitacolo con mezzi elettrici.
Una “Mini guida” racconterà la bellezza dei luoghi, le emozioni del tempo, le parole e le gesta degli uomini che hanno costruito e preservato nei secoli il borgo.
Il comune di Sanza è interamente compreso nel perimetro del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni destinatario di numerosi riconoscimenti internazionali …. Quattro siti riconosciuti patrimonio materiale UNESCO: Paestum, Velia, Certosa di S. Lorenzo, Paesaggio del Parco; Patrimonio immateriale: Dieta Mediterranea; Geoparks; Riserva di Biosfera; due Aree Marine Protette: Baia Infreschi e della Masseta e Punta Licosa a S. Maria di Castellabate! Pertanto, sarà determinante una integrazione con il sistema “parco”.
Inoltre, è evidente che solo con una forte collaborazione tra il Comune di Sanza e gli altri comuni che sono situati nel parco (82), dal più vicino al più distante, consentirà di andare oltre il modo frammentario che abitualmente contraddistingue l’agire delle istituzioni preposte al governo dell’area grande come una regione ma “prigioniera” in una provincia, quella di Salerno. Sarebbe importante e utile, oltre che opportuno, che Sanza si ponesse in testa al gruppo e, sotto l’egida dell’Ente Parco, favorisse la condivisione delle buone pratiche che non potranno che essere indicative anche per le altre decine di comuni dell’area parco e che contano meno di mille abitanti.
Ancora di più ora che il ministero ha già comunicato quali sono gli altri borghi destinatari di finanziamenti provenienti dal PNRR che sono Padula, Pollica, Serramezzana, San Mauro Cilento, Caselle in Pittari e Tororella.