di Vito Gerardo Roberto [email protected]
Chiunque decida di visitare il comune di Sant’Angelo a Fasanella, man mano che si avventurerà per il paese e per le sue campagne, rimarrà sempre più affascinato dalle tante tracce storiche presenti sul suo territorio.
Il ponte romano, la chiesa di Santa Maria Maggiore, la sorgente dell’Auso, l’Antece e la grotta santuario di San Michele Arcangelo sono alcuni esempi delle tante ricchezze culturali presenti nel comune alburnino.
Non a caso, negli ultimi anni, tanti finanziamenti pubblici sono stati erogati dalle istituzioni sovracomunali per rendere maggiormente fruibili moltissimi luoghi e moltissimi monumenti presenti sul territorio del comune che fu custode dell’antico “Castrum Palumbus”.
La riqualificazione dell’aerea vicina alla sorgente dell’Auso e gli investimenti fatti per rendere più agevole il percorso che guida il turista all’Antece (una scultura rupestre alta 160 cm, scolpita tra il IV° – II° secolo a. C., che rappresenta la figura del dio guerriero Alburno) rappresentano alcuni dei luoghi interessati da investimenti pubblici per il rilancio turistico del territorio del comune alburnino.
Gli investimenti privati (strutture agrituristiche, hotels, ecc.), effettuati da parte degli imprenditori turistici locali di Sant’Angelo a Fasanella, poi, hanno permesso di poter mettere a disposizione dei potenziali turisti moltissimi posti letto di pregio e di rafforzare l’offerta delle strutture turistiche locali di qualità.
Quella che negli ultimi anni, invece, è stata carente ed insufficiente per lo sviluppo del turismo nel comune di Sant’Angelo a Fasanella e per lo sviluppo economico di questa zona degli Alburni è stata l’opera di promozione del territorio da parte delle istituzioni e degli enti sovracomunali.
I monumenti e le bellezze del comune di Sant’Angelo a Fasanella e di molte altre zone degli Alburni, infatti, sono state scarsamente pubblicizzate e valorizzate sul mercato del turismo provinciale, nazionale ed internazionale da parte delle istituzioni sovracomunali e da parte degli enti preposti.
Il turista, che giunge nel comune di Sant’Angelo a Fasanella e che visita le sue bellezze, è, ancora, un viaggiatore “mordi e fuggi” e non è il frutto della vendita di viaggi organizzati strutturati.
I soggiorni nelle zone degli Alburni nonostante le tante bellezze culturali, monumentali e naturalistiche presenti in zona, durano pochissimo.
Tutto questo dipende dalla mancanza di operatori turistici locali e zonali capaci di realizzare e di presentare nelle maggiori fiere turistiche specializzate italiane ed estere pacchetti turistici attraenti da commercializzare presso agenzie e tour operators provinciali, nazionali ed internazionali.
Il risultato di anni di sprechi di risorse nel campo della promozione turistica dei comuni alburnini è sotto gli occhi di tutti i cittadini e di tutti gli operatori turistici.
Gli scarsi risultati delle strutture volute dalla politica per la promozione del turismo negli Alburni si possono quantificare guardando alla scarsa occupazione di posti letto nelle strutture alberghiere e nel settore dei bed & breakfast in periodi diversi dal periodo estivo.
In futuro per uscire da questo “non sistema” della promozione turistica alburnina occorrerebbe una classe dirigente locale e sovracomunale più lungimirante che guardasse maggiormente ai risultati, che investisse maggiori risorse per la promozione delle bellezze del territorio nei mercati turistici che contano con personale maggiormente qualificato e che abbandonasse l’idea del finanziamento pubblico fine a se stesso.