20 aprile 2025
Festività ricca di significato, la Pasqua celebra la Risurrezione di Gesù, la vittoria della vita sulla morte.
Comprendere il significato della Risurrezione non è né scontato né banale. Non esclude smarrimento, perplessità nel tentativo di trovare risposte, di capire.
La pietra rimossa, la tomba trovata vuota, il corpo assente sono il mistero dell’evento salvifico su cui si fonda la fede e il culto di noi cristiani, evento che si rinnova durante la Celebrazione Eucaristica con la certezza di Gesù vivo in mezzo a noi, speranza di salvezza per tutti, certezza che ci conduce ad una nuova realtà: la morte non ha l’ultima parola. Gesù è Risorto, come aveva più volte detto durante la sua vita terrena!
La Pasqua è un’occasione per riflettere sull’amore incondizionato di Dio, che ha sacrificato Suo Figlio per salvare l’umanità dal peccato, e per riflettere sulla nostra capacità di scegliere tra il bene e il male.

Nella Risurrezione inizia una nuova condizione dell’essere uomini, che illumina e trasforma il nostro cammino quotidiano e apre un futuro qualitativamente diverso. In un momento in cui non è facile trovare risposte sul senso di precarietà esistenziale, sul vero significato di libertà, sulla povertà e sulla sofferenza, possa perciò questa Pasqua essere occasione di meditazione, possa toccare il cuore di tutti perché, illuminati da Cristo Risorto, possiamo risorgere nella speranza, rafforzare la fede e costruire una vera pace per le nostre famiglie, le nostre comunità, il mondo intero, una pace protesa a mettere fine ad ogni genere di conflitti, una pace di riconquistata fraternità.
Buona Pasqua! Auguri! A tutti pace! Auguri perché la gioia pasquale dia il vero senso alla nostra vita!
“Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi” è un detto popolare con radici profonde nella cultura italiana e in molte altre culture europee.
La Pasqua, cadendo nella stagione primaverile, preludio dell’estate e della spensieratezza, della rinascita della natura tutta, è infatti un’occasione di connessione sociale, di apertura verso nuove esperienze e relazioni; si presta quindi alle uscite fuori città, fuori regione o addirittura all’estero. Per molti però la Pasqua viene vissuta in famiglia, rispettando tradizioni e vivendo quell’atmosfera magica di calore, valori, colori e sapori.
Questo è il mio caso.
Quanti ricordi nella mia mente legati alla Pasqua! Ricordi recenti e lontani nel tempo che si rifanno soprattutto alla mia infanzia.
Essendo mio padre di religione ortodossa abbiamo sempre festeggiato anche la Pasqua ortodossa, partecipando ai riti pasquali nella chiesa greca a Napoli e rispettando le tradizioni greche, che tuttora continuano nella mia famiglia.
La Pasqua cattolica e la Pasqua ortodossa cadono infatti quasi sempre in date diverse. Questo perchè noi cattolici seguiamo il calendario gregoriano mentre la chiesa ortodossa quello giuliano.
Fra le abitudini greche, con gioia condivise anche dai miei nipoti, si tramanda la colorazione delle uova ottenuta con coloranti naturali come faceva mia nonna bollendo cipolle rosse, barbabietole, camomilla, sambuco; uova che, decorate poi con scritte varie, all’inizio del pranzo pasquale vengono urtate l’una contro l’altra. La “battaglia” dichiara vincitore chi rompe l’uovo dell’avversario senza che il proprio venga danneggiato.
Il riso con il brodo, con l’uovo e con il limone e il piatto a base di pesce, nella grafia greca ichthys un acronimo che indica “Gesù, Figlio di Dio, Salvatore”, usato dai primi cristiani per indicare Gesù Cristo tanto da ritrovarlo comunemente nelle Catacombe di Roma, sono pietanze che non possono mancare sulla mia tavola pasquale insieme con quelle della tradizione napoletana.
Quest’anno, dopo ben 11 anni, cattolici e ortodossi celebrano la Pasqua nello stesso giorno. A tal proposito ho letto che nella Chiesa si sta facendo avanti la proposta di unificare le due date.
Come sarebbe stata felice mia nonna, molto devota e praticante, se avessimo potuto celebrare sempre la Pasqua nello stesso giorno, essendo lei, mia madre e noi nipoti cattolici, mentre i suoi figli, mio padre e mia zia, ortodossi. Si rifiutava di comprendere la differenza fra calendario gregoriano e giuliano. ”E’ troppo difficile per me capire queste cose, Gesù è Risorto per tutti gli uomini il terzo giorno dopo la sua morte ” esclamava con quel sorriso dolce che non ho mai dimenticato!
Buona Pasqua! Χριστός ανέστη!