È di queste ultime ore la decisione del Governo di rivalutare la possibilità di riaprire il carcere di Sala Consilina, una eventualità che sembra così tanto remota che però fa riflettere l’avvocato Angelo Paladino, presidente della Unione Giuristi Cattolici Italiani. “Dal Senato c’è stato questo voto a favore della riapertura del carcere di Sala Consilina – dice- purtroppo non viene dal Governo il segnale e che ci sia un voto da parte del Senato per la riapertura di Sala, mi sta bene. Mi sta bene che tutto venga condizionato però alla realizzazione di un nuovo carcere, questo significa che porterà le cose molto lontano perché bisognerà trovare prima i fondi poi bisogna realizzarlo. Io credo che ci siano le condizioni per riaprire l’attuale carcere aumentando il numero dei posti, certamente, se il Ministro ogni volta che risponde a una interrogazione da 50 posti letto lo porta a 100 e poi da 150 a 200 perché ascolta solo la voce del Dap, credo che non andiamo da nessuna parte. Gli amici Cinque Stelle, il senatore Castiello deve intervenire sul Ministro perché il Ministro deve bloccare le azioni del Dap che è un organo di consulenza e se vuole può riaprire autorizzando il Comune ad adeguare il carcere. Il carcere salese non è meno adeguato di quello di Vallo della Lucania che continua ad essere aperto al centro della città in uno stabile fatiscente e antico e che andrebbe pure ristrutturato, quel carcere resta aperto, il nostro è stato chiuso. Il problema è che non si vuole riaprire il carcere di Sala, si trovano mille scuse per non farlo riaprire. Chi ha la responsabilità di governo, il partito che esprime il Ministro, il senatore Castiello deve avere la capacità politica di intervenire sul Ministro e far riaprire Sala seppure dopo i lavori di ristrutturazione. Non saranno cinquanta, ma magari sessanta o settanta ma con questi numeri si può riaprire. Anche perché vi è in atto una emergenza carceraria dovuta anche al Covid per cui bisogna svuotare i carceri sovraffollati e c’è la necessità di abilitare quelli seppure piccoli come quello di Sala Consilina che possono accogliere cinquanta, sessanta detenuti una volta fatti questi lavori per cui il Comune ha dato la disponibilità e dare ossigeno e una certa sicurezza per la vita non solo dei detenuti ma anche delle guardie che vivono lo stesso pericolo”. Paladino prosegue: “Se il Ministro vuole, può riabilitare Sala, può farlo proprio perché c’è l’emergenza, ci sono motivi in più. Non basta soltanto in campagna elettorale fare il voto del Senato che è fine a se stesso anche se, ripeto, è condizionato alla costruzione di un nuovo carcere che è tutto da verificare perché non so quali risorse ci sono per costruire un nuovo carcere, ma comunque seppure partisse oggi, il nuovo carcere, si avrà tra cinque, sei, sette anni. Allora cerchiamo di non fare campagna elettorale, torniamo alla realtà. Il senatore Castiello del partito Cinque Stelle del Ministro deve imporre al Ministro di riabilitare Sala Consilina perché è l’unico carcere del tribunale di Lagonegro e non credo sia scandaloso riabilitarlo dal momento che altri carceri come a Vallo della Lucania sono fatiscenti e non adeguati e continuano a lavorare. A questo punto il tribunale di Lagonegro deve avere il suo carcere come ha detto il presidente della Corte d’Appello e ci sono tutte le condizioni perché il Ministro lo faccia. Il voto del Senato può servire solo a questo. Se poi deve servire in campagna elettorale a dire faremo un nuovo carcere, è una perdita di tempo quindi invito Castiello e i candidati al consiglio regionale della provincia di Salerno di dimostrare nei fatti l’attenzione concreta per la riabilitazione del carcere salese; dobbiamo riproporre la riapertura del tribunale di Sala Consilina nel momento in cui il virus sta aumentando la sua presenza e gli spazi di Lagonegro sono inadeguati e non consentono di lavorare in sicurezza. Questo vale sia per i magistrati che per gli avvocati che per gli utenti e i cittadini. Si deve e si può riabilitare una parte del tribunale di Sala Consilina portandoci, come già ho proposto qualche mese fa, la sezione civile e gli uffici che possono sgravare e consentire di poter lavorare in sicurezza a Lagonegro e a Sala Consilina spostando gli uffici. Questi sono gli impegni che i candidati devono assumersi eliminando completamente l’ipotesi del tribunale del Parco avanzata dai candidati che oggi si presentano a Sala solo per chiedere il voto. I cittadini debbono capire cosa sta succedendo anche quando votano”.
Antonella Citro