Angelo Mastrandrea è l’autore del libro L’ultimo miglio presentato giovedì scorso presso la libreria Mondadori di Sala Consilina di Antonio Lullo. L’evento è stato promosso dall’associazione culturale Valloaleggere. “Un libro di grande attualità. Avevo pensato in realtà di scrivere prima che scoppiasse il Covid – ha esordito il giornalista salese da anni trapiantato a Roma – perché la logistica, vale a dire il trasporto delle merci mi sembra un settore molto poco esplorato che comunque era in grande espansione, poi con il Covid, è diventato un fenomeno molto più grosso. Immaginiamo che la logistica copre circa il 9% del prodotto interno lordo italiano. La regione logistica milanese è la terza d’Europa, quindi, in termini anche di posti di lavoro, è una cosa molto importante. Ho girato l’Italia sostanzialmente durante il lockdown e dunque è stata un’esperienza abbastanza particolare. Anche perché il Covid ha fatto emergere, ha fatto vedere questi lavoratori che fino al giorno prima erano invisibili. Anzi sono anche cresciuti di numero perché sono aumentate le consegne a domicilio perché non si poteva mangiare al ristorante, non si poteva uscire, e le nostre città sono state riempite dai rider in bici o in motorino, portavano le pizze a domicilio o altri tipi di cibo. C’erano i driver che trasportavano i prodotti ordinati su Amazon e così via. Sono andato perciò a vedere per tentare di raccontare questo mondo anche per dargli una dignità perché è un lavoro molto poco riconosciuto e che è diventato essenziale”. Angelo Mastrandrea confronta le realtà che ha vissuto e che vive ogni giorno. “Racconto anche dei fenomeni diversi – continua – Amazon è diventata una realtà globale molto importante, oggi tutti ordinano su Amazon che è il punto internazionale più importante al mondo, insieme ad Apple. Mentre le consegne a domicilio sono state un fenomeno soprattutto cittadino e quindi sono andato a vedere nelle città chi sono, come lavorano, quanto guadagnano. Ho cercato di raccontarne le storie. Quelle che a me sembravano più emblematiche e che rappresentavano meglio di tutte questo fenomeno. Ho lavorato allora da giornalista in parte perché è il mio lavoro e poi ho lavorato sul modo di raccontare come le raccontiamo quindi non con uno stile esclusivamente da giornalista ma usando uno stile più narrativo in modo da rendere il fenomeno e di raccontare le storie e di far capire bene cosa ci sta dietro, questo è stato un po’ il mio lavoro”. Un libro che è stato accolto favorevolmente dal pubblico salese che non ha voluto perdere questo appuntamento culturale che sigla ancora una volta la voglia di ripartire e di riprendere le proprie abitudini.
Trending
- Scuola, 267 milioni per tutor e orientatori
- Vallo della Lucania, Teatro “Leo de Berardinis”: “Il calamaro gigante” con una straordinaria Angela Finocchiaro
- “Fiumi, Briganti e Montagne”: Il Salernitano tra storie e storia, coraggio, mistero e resilienza
- Orientamento scolastico, Valditara scrive ai genitori
- Un Re venuto a servire
- Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati chiede al MIM di garantire i diritti dei docenti precari: presentata diffida formale
- OMEOPATIA E DOLORE AI DENTINI DEI LATTANTI
- Scuola: emendamenti ANIEF alla Manovra Finanziaria 2025