“Giorgio Perlasca, un eroe italiano. Il falso diplomatico che salvò la vita di oltre cinquemila ebrei dalla deportazione e dalla Shoah” è il titolo dell’incontro che si è tenuto il 7 febbraio presso l’auditorium dell’istituto tecnico “Marco Tullio Cicerone” di Sala Consilina. L’evento si incastra nel Tour della memoria che ha visto protagonista la storia di un uomo straordinario, esempio indiscusso della generosità e del coraggio che non conosce tempo. Dopo i saluti di Domenico Paladino presidente Rotary Club Sala Consilina – Vallo di Diano, di Antonella Vairo dirigente scolastico IIS “Marco Tullio Cicerone” e del sindaco Francesco Cavallone che hanno confermato come questi incontri siano importanti per la formazione dei giovani sottolineando l’alto valore di divulgazione storica che li caratterizza, è intervenuto Francesco Perlasca figlio di Giorgio un funzionario, filantropo e commerciante italiano che nel corso del secondo conflitto mondiale, si è finto console spagnolo e ha salvato oltre 5mila ebrei dalla abominevole Shoah. Tuttavia prima di quel momento fu un fascista impegnato nella lotta civile spagnola di Francisco Franco. Quando Giorgio in Ungheria assiste sconvolto alla persecuzione degli Ebrei, l’animo di Giorgio mutò e presentandosi come “falso” diplomatico spagnolo ai nazisti riuscì a salvare dai campi di concentramento oltre 5000 Ebrei. Perlasca tenne per sé questo episodio della sua vita fino a quando nel 1988 due donne ungheresi da lui portate in salvo hanno iniziato a cercarlo. Erano trascorsi tantissimi anni da quel giorno. E Francesco Perlasca, suo figlio, lascia un vero e proprio testamento alle giovani generazioni. «Ricordare è molto importante soprattutto per impedire che certe cose possano ancora accadere – dice Francesco Perlasca – vorrei che i giovani conoscessero questa storia per opporsi a violenze del genere semmai dovessero ripetersi. E se dovessero ripresentarsi, possono anche opporsi. L’antisemitismo adesso è essere contro lo Stato d’Israele. Servono delle figure come Giorgio Perlasca e tanti altri perché ognuno di noi può far qualcosa per opporsi al male». Una storia che rimanda ad una brutta pagina di storia dell’umanità, una pagina che ancora crea commozione e solleva una forte emozione. Francesco Perlasca ha basato il suo intervento puntando sul fatto che sono trascorsi 45 anni da quell’azione così eroica di suo padre, un’azione che relativamente di recente è venuta fuori e lo consacra definitivamente ad eroe assoluto dei nostri tempi. E proprio in questa occasione i ragazzi del liceo classico, partecipando numerosi, hanno alimentato quella sete di conoscenza su un momento assai delicato per l’uomo. «Si tratta di un momento che va affrontato con particolare attenzione perché è un argomento molto delicato che come sappiamo ha visto protagoniste milioni di persone – dicono i giovani – si tratta di qualcosa che si deve raccontare ai propri figli per sconfiggere la paura di non sapere».
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