“Sacco è bella …” così una volta mi disse il mio collega insegnante, nonché attuale sindaco, Franco Latempa, parlando di paesi, origini, ricordi e legami con la nostra terra…
Per la verità, Sacco, lo conoscevo già e ne scrissi la bellezza e l’asprezza. Ho visitato le sorgenti del Sammaro, ho apprezzato i resti della Sacco Vecchia da lassù in alto, con una visione a strapiombo su quello spuntone roccioso, ho ammirato l’alto ponte costruito negli anni ’60 e che da allora ha messo in collegamento la Valle del Calore e quella degli Alburni. Ho camminato sulla vecchia passerella di legno che collegava Sacco e Roscigno …
Sacco si trova alla fine dell’alta Valle del Calore, ai confini col Vallo di Diano, ai piedi di monte Motola (1700m). Il borgo antico di Sacco Vecchia, Le sorgenti del Sammaro, il ponte che collega Sacco a Roscigno, il vecchio sentiero che collegava Roscigno a Sacco… sono solo alcuni dei punti di forza, di carattere culturale, artistico, turistico, ambientale di questo piccolo paese, che si trova nel P.N.C.D.A.
Vi vivono meno di 500 abitanti, il sindaco attuale Latempa, insegnante di scuola primaria, ama moltissimo il suo paese. Quest’anno nel borgo è Antonio ed è stata subito festa per un nuova vita che è sbocciata. I ragazzi in età scolare che lo abitano sono ………………, e vanno a scuola nel paese vicino di Piaggine, mentre quelli delle superiori si dividono tra Roccadaspide, Teggiano e Vallo della Lucania e gli universitari per l’Italia.
Le attività commerciali sono al minimo anche se sufficienti per i suoi abitanti per lo più anziani. Ci sono 3 negozi di generi alimentari, 1 pizzeria, 1 bar e 1 circolo ricreativo. Vi operano 2 fabbri, che portano avanti il lavoro artigiano, 1 officina meccanica e 1 importante rivenditore di auto usate. Il comune ha 5 dipendenti tra cui 2 operatori ecologici part-time, del bacino S2, un vigile e un impiegato.
Venendo da Piaggine, all’improvviso, guardando verso il mare, Sacco si presenta come un paese moderno. Le case, dopo il terremoto dell’80, sono state ricostruite e di vecchio c’è ben poco. Il vero tesoro è la chiesa barocca che è un vero scrigno di arte e cultura. Sacco si ripopola d’estate, come tutti i nostri paesi, ma con una piccola differenza… con orgoglio. L’orgoglio, infatti, è una grossa prerogativa dei “saccatari”, migranti sparsi un po’ in tutto il mondo. Amano in maniera incondizionata il loro paese, le loro origini. Ogni anno, ritornando per le vacanze, rafforzando lo stretto rapporto col paese. Il cordone ombelicale con le loro origini resta forte anche tra le giovani generazioni. E sì, tutto ciò si rafforza sempre di più ad ogni estate con attenzioni particolari al paese, agli abitanti, alle tradizioni e in pochi mesi si ricaricano al punto tale che per il resto dell’anno vivono di “rendita”. Fanno il pieno di feste, di incontri, di ricordi, di tradizioni e ne aggiungono di nuove.