Di Adriana Coralluzzo Per completare la formazione ci serve un centrocampista. Ed eccolo qua, vi presento Gianmaria Guadagno, giovane rocchese prelevato dalla Lazio: Come si chiama la società di Roccadaspide in cui sei cresciuto? Ed il coach che ti ha seguito in questo percorso di crescita? “La società in cui sono cresciuto è la Scuola Calcio Roccadaspide, ed il Coach che mi ha tirato su dall’età di quasi 5 anni è Mister Vincenzo Brenca, che ringrazio di cuore. Non posso però non menzionare gli altri educatori a seguire nel mio percorso calcistico e che sono stati i pionieri della Scuola Calcio Roccadspide: Mister Mario Chiacchiaro, Mister Tonino Gorga, Mister Aldo Rossomando e Mister Cosimo Vona. A loro devo tutto il mio amore per il calcio”. Considerando il poco fair play del calcio italiano, le società giovanili hanno una responsabilità in questo secondo te?Alla crescita tecnica credi sia corrisposta una crescita morale di te come uomo, prima che come giocatore? “Le Scuole Calcio hanno una responsabilità morale enorme ed importantissima per un calciatore, in quanto oltre ad insegnare educazione, rispetto e tolleranza nei confronti degli altri, devono fare in modo che si conservi l’umiltà e lo scopo unico del calcio, che rimane il divertimento puro”. Quali altri ragazzi cilentani possono essere futuribili secondo te? “I ragazzi che come me stanno facendo un percorso calcistico importante fuori da Rocca, sono già tanti: Gabriele Antico, Emiddio Torre, Marco Zunno, Gaetano Oristanio, Samuele D’agosto ed altri ragazzi seguiranno la scia. Ma ci sono anche tanti ragazzi, tra cui i miei amici del cuore, che sono altrettanto bravi, ma che per un motivo o l’altro, sono rimasti nella mia Scuola Calcio”. Qual è il giocatore che ti ha messo più in difficoltà nel campionato locale? “Nelle giovanili della Lazio mi trovo bene, ormai mi sono ambientato, anche se all’inizio ho avuto tante difficoltà. I miei nuovi compagni di classe ormai sono parte di me”. Come ti trovi nella tua nuova squadra, città e scuola? “Non so come andrà la mia vita calcistica futura, ma il sapore del ricordo della Scuola Calcio Roccadaspide non lo dimenticherò mai, così come non potrò mai dimenticare il mio paese, Roccadaspide. Questa è l’unica mia spina nel cuore: non riesco a stare lontano da Rocca per tanto tempo”.
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