Ruggiero Petraccaro, per tutti Fernando, un Altavillese trapiantato in pieno centro di Roccadaspide, sposo e compagno di Angela Capuano con la quale ha diviso l’esistenza, ha concluso la sua esistenza in vita il 9 dicembre del 2021.
Un po’ perché io stesso, da quando i miei suoceri, Maria Piecoro e Giuseppe Chiacchiaro, non ci sono più, mi aggiro poco per piazza XX settembre; un altro po’ perché Lui ed Angela si vedevano poco in giro, non ho avuto modo di incontrarlo e scambiare con lui pareri e impressioni sull’attualità della vita del nostro comune.
Un tempo, quando diedi vita all’avventura editoriale di “Qui Roccanotizie”, era naturale commentare i contenuti del giornale con lui che allora insegnava ancora alla scuola primaria Guglielmo Marconi ed eravamo colleghi. Ancora di più avevo piacere confrontarmi con lui quale componente, per lungo tempo del Cda della Bcc di Aquara. Infine, quando con Angela presero in carico la gestione della Farmacia Capuano, ero solito soffermarmi con Angela e Fernando in occasione della consegna dell’ormai settimanale UNICO.
A Fernando ed ad Angela piaceva viaggiare. Non c’è stato angolo di Europa, ed anche oltre, che non hanno raggiunto e visitato dopo una scrupolosa valutazione e preparazione fatta a monte. Per lungo tempo Fernando ha organizzato le gite sociali della Bcc di Aquara.
L’ultima volta che li ho visti insieme è stata in occasione della celebrazione dei 50 anni di sacerdozio di Don Cosimo e Don Luigi, affacciati alla finestra del loro appartamento nel palazzo situato nella piazza dove si erge il castello dei Giuliani ed posto di fronte al palazzo dove Angela è cresciuta e dove la vecchia farmacia Capuano ha tenuto banco nel secolo scorso. I due si godevano la gioiosa presenza del popolo rocchese riunito per festeggiare i due sacerdoti “fatti in casa” che a Roccadaspide esercitano da sempre il loro “ufficio” di cura delle anime. In qualche modo, bisogna riconoscere che Angela e Fernando avevano esercitato la loro funzione di “farmacisti”, curatori dei corpi, per gran parte dei cittadini rocchesi che dopo essere passati dai medici curanti facevano sosta in farmacia dove trovavano ascolto, comprensione, chiarimenti, agevolazioni e risposte ad ogni esigenza.
Ho vissuto tutto ciò grazie al fatto che mio suocero Giuseppe, è stato un assiduo frequentatore della farmacia e, soprattutto negli ultimi anni, un quotidiano andarevieni per prendere, restituire, implementare, anticipare … speranze di futura salute.
Come di consueto hanno risposto al mio saluto con gesti eloquenti di piacere e con il solito sorriso che precedeva lo scambio dei reciproci convenevoli di circostanza che non ho mai considerato banali.
Ora Angela potrà contare sulla vicinanza delle figlie, Immacolata ed Anna, che potranno renderle meno solitario il tempo che ha davanti a sé.
Ma i ricordi di una vita vissuta all’unisono con Fernando sapranno darle conforto e, rivivendoli, richiamarlo al suo fianco con tenero affetto.