L’occasione di questa intervista ce la dà l’invito ricevuto da Valerio De Molli Managing Partner dello Studio Ambrosetti che ogni anno organizza l’omonimo forum Cernobbio.
Dal tuo annuncio su FB si capisce che ne sei stato sorpreso e, allo stesso tempo, gratificato. Perché?
Ti confesso che quando ho visto l’intestazione del mittente sulla busta ho immediatamente sperato che si trattasse di invito a partecipare al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Ho aperto la busta e sbirciato lentamente all’interno. Mi sono emozionato fino alle lacrime … Ho già preso visione dell’elenco di alcuni relatori e tra questi c’è Nouriel Roubini, un economista di livello mondiale.
Il tema del Forum 2017 è “Lo Scenario di oggi e di domani per le strategie competitive”. Il futuro che c’è dietro l’angolo ci riserva ancora più competitività?
Sono ottimista! Credo che stiamo entrando in una nuova “età dell’oro” come è successo dopo i grandi cambiamenti nei secoli addietro. Stiamo entrando in un‘era del “riciclo” delle risorse e non la loro usura ci potrà dare una crescita senza inflazione che produrrà posti di lavoro e benessere generalizzato. L’agenda 4.0 che ha messo in essere il governo è una proiezione dell’Italia verso un futuro di grandi prospettive ricco di innovazione che metterà le imprese al passo con la realtà che, già ora, in molti campi è oltre quello che siamo e che percepiamo. L’incognita, in Italia, è la politica: saprà essere all’altezza della sfida globale garantendo al paese una guida stabile?
Come si fa a conciliare la ricerca della velocità e la necessità di non lasciare nessuno indietro?
Ci vuole equilibrio! Non si può vivere bene in un mondo che ti circonda dove non c’è il diritto e la possibilità di vivere in modo dignitoso per tutti. “Mors tua” non è mai “vita mea”. Anzi, chi specula crea il deserto intorno a sé sia a livello sociale sia in ambito imprenditoriale. La qualità si raggiunge con gli investimenti. Aggiungo che anche nella realtà di Capaccio Paestum sta emergendo un sostanziale cambio di passo: più qualità e meno speculazione. Da tre anni la crescita sta qualificandosi e contagiando ogni settore economico e sociale. Manca ancora un elemento determinante per fare grande la nostra area: la cooperazione tra chi veramente ha qualcosa di valido da mettere in gioco!
Cosa ti aspetti da questa esperienza?
Una forte crescita personale per il confronto come imprenditore con una platea di 200 invitati selezionati tra chi già dialoga con il mondo che è di là venire.
Tra gli invitati ci sarà anche la possibilità di rappresentare la tua esperienza in poche parole. Quale potrebbe essere la frase per lasciare il segno di Convergenze?
Convergenze è un sogno diventato realtà. Ci siamo riusciti grazie alla fiducia del territorio, perché siamo stati fortunati e abbiamo creato condizioni di lavoro buone e coinvolgenti per chi è impegnato nell’azienda.
Convergenze Spa, tre anni fa, dopo internet, Phone e TV è entrata anche nel mercato delle energie: Gas e Luce. A quanto ammonta il fatturato del 2016, con che percentuali i vari settori concorrono e che previsioni avete per il 2017?
Abbiamo intrapreso questa diversificazione perché abbiamo ritenuto di poter dare un servizio più ampio ai nostri clienti a prezzi competitivi potendo spalmare i costi fissi su più piani. Questo ci ha portato ad un aumento di fatturato dal 2015 al 2016 del 37% fino a oltre 10 mln di Euro in termini assoluti. Anche per il 2017, se non ci saranno imprevisti, vedrà la conferma del trend: puntiamo a superare i 14 mln ed a pareggiare il settore energia con quella di internet, phone e TV. Ovviamente i margini relativi alle energie è molto basso (poco più del 2%).
Fin da subito, hai puntato molto sui giovani, anche se adesso i primi che cominciarono con te cominciano ad avere i capelli bianchi. Quanti sono i dipendenti in totale e qual è l’età media?
Oggi abbiamo 47 dipendenti con un’età media tra i 35 e i 45 anni. L’investimento più grande, lo voglio ricordare, è quello che abbiamo fatto sulle persone che lavorano con noi. Gran parte del nostro successo lo dobbiamo alla scelta di rendere l’ambiente di lavoro e alla creazione di un clima di partecipazione attiva e motivata alle scelte che abbatte lo stress ed eleva la qualità della vita.
Da un po’ di tempo, ci vediamo sulle strade del circuito Cilento di Corsa (Convergenze è sponsor della manifestazione) per tentare di tenerci in forma e coccolare un po’ il nostro corpo correndo e sudando per raggiungere un traguardo. Quando e perché hai deciso dedicare tempo al podismo?
Mi sono avvicinato all’attività podistica con umiltà e per migliorare al mia condizione fisica. Sono stato ricambiato con tante emozioni. Con il tempo ho intensificato e qualificato il mio impegno partecipando a gareagonistiche. Questo mi ha fatto prendere coscienza dell’importanza della competizione: una gara vale più di tre allenamenti!
In merito a Cilento di corsa, come Convergenze abbiamo tentato di immettere un po’ di risorse per dare la dignità che merita una manifestazione che si svolge in un territorio bellissimo e molto attrattivo.
Molti ritengono che chi fa podismo ottiene risultati migliori anche nell’ambito lavorativo. Il tempo dedicato agli allenamenti lo recuperi in efficienza?
La partecipazione ad una maratona consente di connetterti con il tuo corpo e, soprattutto, ti allena a parlare a te stesso senza mediazioni. Certamente, stare bene con se stessi aiuta ad essere più razionali ed anche la gestione del tempo a disposizione e delle risorse fisiche diventa un elemento non secondario della propria vita affettiva e lavorativa.
Recentemente a Capaccio Paestum si è svolta una campagna elettorale lunga ed estremamente combattuta. Come giudichi i protagonisti e come commenti i risultati?
È stata una campagna elettorale accesa e con toni, molto spesso, sopra le righe. Italo Voza ha sottovalutato gli avversari e, in particolare, non ha compreso il potenziale di innovazione che, a torto o a ragione, incarnava la candidatura di Franco Palumbo. Quando se ne è reso conto, ha tentato il recupero anche in termini di comunicazione, ma il tentativo è fallito. Di Palumbo ho fiducia perché è stato già all’opera a Giungano nello stesso ruolo di sindaco. Spero che sappia costruire una squadra all’altezza degli obiettivo che si è dato per Capaccio Paestum.
Tu sei anche presidente della Bcc di Capaccio Paestum. Il Cda ha scelto di collocarsi nel campo ICCREA e l’assemblea ha confermato la decisione. A che punto siete del percorso di aggregazione e quale sarà la prossima tappa?
Ormai le scelte relative alle due capogruppo, ICCREA e Cassa Centrale, si è cristallizzata. Nella 1^ fase si sentirà poco il peso della capofila nelle realtà locali. La 2^ fase sarà caratterizzata dalle scelte che a livello centrale si dovranno fare per dare risposte all’esigenza di semplificazione e ammodernamento del settore bancario. La 3^ fase dovrà fare chiarezza su come abbattere i costi ed aumentare la redditività.
Con quali credenziali La Bcc di Capaccio si presenta a questo appuntamento?
Il processo di risanamento avviato nel 2010 si può dire completato. La nostra Bcc ha le carte in regola e si può collocare tra il gruppo delle Banche sane. Da studi fatti sembra che la dimensione territoriale che le Bcc dovranno darsi sarà di livello regionale con circa 100 mln di Euro di capitale sociale: la Bcc di Battipaglia e La Bcc Monte Pruno si sono già incamminate in questa direzione. I tassi bassi e i margini ristretti di redditività non consentono un fughe in avanti e solitarie. Pertanto, ci stiamo confrontando con altre realtà al fine di trovare un equilibrio territoriale, valutando le sovrapposizioni e territoriali e cercando un equilibrio nella rappresentanza che vada oltre la frammentazione attuale. Fermo restando il fatto che le varie realtà coinvolte vedranno salvaguardata la loro storia e il loro nome.