Di Rosario Catarozzi Riceviamo e pubblichiamo L’avvicinarsi delle prossime elezioni amministrative del 2017 induce i politologi locali, le imprese, i professionisti, l’insieme della società civile a discussioni pubbliche, private, da bar, nei circoli, nei vari (in verità rari) dibattiti politici. Provo a fare un ragionamento generale distaccato dalle vicende locali relative alle candidature a sindaco e consigliere comunale per le quali in verità ho le idee molto chiare, che ho riferito a chi dovevo per l’amicizia e la stima che mi legano . È una tendenza culturale moderna, accentuata a Capaccio Paestum visto il declino irreversibile dei partiti e delle loro strutture comunali che formavano e selezionavano la futura classe dirigente, quella di dare giudizi e di fare valutazioni estetiche e/o caratteriali piuttosto che valutare le qualità di chi si propone a guida della nostra comunità o anche a consigliere comunale (aspirante tale o aspirante assessore). Questo è una brava persona, quello è simpatico, l’altro ha un buon carattere, l’altro ancora è antipatico, si ma è di sinistra, di destra, moderato, riformista, accentratore, delegante etc. etc. Di quali Amministratori ha bisogno Capaccio Paestum? Di quelli popolari, simpatici o di persone competenti? La parola competente infatti sembra quasi abiurata dal nostro contesto, eppure Capaccio Paestum se vuole davvero sperare nel suo futuro deve scegliere un sindaco competente (ed onesto). L’assenza di una valutazione di tal genere, favorisce le oligarchie locali ed i blocchi sociali negativi della nostra città. Vi chiedo, ma voi affidereste la vostra azienda, il progetto della vostra casa, le vostre malattie alle cura di un professionista, popolare, simpatico, fattivo ma incompetente? Che un medico sia simpatico o antipatico riguarda lui, io voglio che curi bene le mie malattie; così come voglio che l’ingegnere, l’architetto o il geometra siano bravi nel fare il progetto della mia casa o che l’avvocato o il commercialista abbiano competenze professionali e morali per essere consulenti o manager della mia azienda. Non devo andarci a pranzo o in vacanza o dividere i momenti della mia vita privata, voglio che facciano al meglio il loro mestiere e li ho scelti perché sono bravi, cioè competenti. A questa assenza di dibattito generale sulla competenza bisogna quindi reagire perché reagire diventa un dovere per evitare che gli scarsi (ma popolari, buoni guaglioni, simpatici) possano essere confermati o scalzati da altri scarsi (sempre popolari e simpatici) ed il declino della nostra comunità civile ed economica continui sino al prosciugamento totale . Rivendico quindi a voce alta il diritto ed il dovere di votare per un candidato Sindaco che non è populistico (scusate popolare) magari è anche antipatico (meglio sarebbe dire invidiato che è un tipico sentimento di noi capacciopestani) ma che è competente, è leale, che non tradisce, che mantiene le sue promesse, che persegue i suoi obiettivi con tenacia. Va anche bene (e ci mancherebbe) un sindaco che sa valorizzare le competenze e mettere gli assessori, i consiglieri, i dirigenti delle partecipate nei posti giusti. Con la condizione irrinunciabile però che ami alla follia la giustizia sociale, la voglia di far crescere il paese, che sia capace di non sottrarsi alle responsabilità, che sia coraggioso, che voglia sfidare la noia e la palude del nostro comune, le note clientele organizzate, la burocrazia comunale ingessata e sorda. Essere competente significa: che sa fare il sindaco, che conosce il funzionamento della macchina amministrativa e sa intervenire contro l’assillante e paralizzante burocrazia, che sa fare di conto (bilancio etc), che conosce le norme che regolano i procedimenti, che sa difendere i buoni consiglieri, assessori e le persone del suo Staff serie e competenti, che nei posti di responsabilità sceglie con evidenze pubbliche (secondo merito che viene valutato da commissioni esperte), che valorizza le donne competenti (non appartenenti) nei ruoli chiave dell’amministrazione e delle partecipate, che ha idee e progetti, che vuole valorizzare i giovani, le donne e famiglie, le imprese ed i professionisti (al palo da anni senza che nessuno sappia trovare una soluzione), che vuole tutelare i deboli, che vuole investire nella spesa sociale. Parlo cioè di competenze tecniche, morali, caratteriali, sociali. Parlo della capacità di essere guida, leader, ispiratore della nostra comunità (tutta intera), della capacità di dare l’agenda all’amministrazione, di guidare una Giunta ed un Consiglio, che abbia il coraggio di mettere nell’angolo i consiglieri comunali fannulloni o incapaci e sia invece convinto di valorizzare i buoni, i capaci anche se fossero invidiati (scusate antipatici), che sia umile nel delegare gli affari specialistici a chi conosce la materia, che voglia immaginare una riorganizzazione della nostra burocrazia comunale orientata al merito ed all’amore ed alla passione verso il nostro paese ed i suoi cittadini. A scalare queste qualità si dovranno anche trovare nei candidati consiglieri anche qui non votate il parente, l’amico, chi organizza la sagra, la festa, il carnevale; votate chi ritenete competente facendovi sempre la stessa domanda (gli affiderei la mia azienda, il progetto della mia casa, la cura delle mie malattie, una mia causa civile o penale, la conduzione del mio fondo agricolo o delle mie bufale?) Sotto alle critiche (respingo sin da ora quelle orientate da un pregiudizio ostentato ed ostinato) ma voglio esprimere liberamente il mio pensiero. Io voterò per un candidato Sindaco capace e competente fosse anche antipatico (scusate invidiato) e così farò anche per i candidati al consiglio, valuterò cioè le loro capacità ed il loro programma!
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