Rosanna Di Stasi, parla di te?
Mi chiamo Rosaria Di Stasi ma tutti mi chiamano Rosy. Amo profondamente Felitto dove vivo stabilmente da 8 anni, dopo aver vissuto 43 anni in Germania.
Durante la mia permanenza all’estero, in Germania, ho sempre mantenuto saldo il legame con le mie radici, sognando, insieme a mio marito, Pasquale Oristano, una volta in pensione, di tornare a Felitto.
Ecco perché abbiamo investito tutti i nostri risparmi per costruire una casa a Felitto in località Remolino.
Purtroppo, però non appena in pensione mio marito, a causa di un brutto male, è venuto a mancare nel 2010.
Insieme ai miei figli e ad altri amici nel 2012 ho deciso perciò di dare vita ad un APS in suo onore, l’Associazione di Promozione Sociale Pasquale Oristano, di cui sono Presidente, con sede a Felitto. Ha voluto essere un tributo a lui ma anche un modo di promuovere Felitto, le sue bellezze, i suoi prodotti e le sue tradizioni a livello regionale e nazionale.
Dal 2012 infatti svolgo un’intensa attività di promozione del territorio organizzando convegni sul vivere sano e sulle bontà del nostro territorio, in particolare il fusillo felittese.
Tante sono state anche le iniziative organizzate con la scuola elementare e media di Felitto per tramandare le tradizioni alle giovani generazioni.
Nel 2018 per salvare un palazzo storico di Felitto in decadenza ho deciso di fare un investimento altrettanto importante, rilevando il Palazzo Migliacci, meglio noto come ‘A casa re’ cientu stanz‘, diventato luogo di ritrovo per artisti e scrittori. Questo sito è adatto per l’organizzazione di mostre e convegni, nonché di workshop per la conoscenza delle erbe officinali e delle nostre tradizioni.
Cosa ha significato per te far parte della delegazione arrivata a Old Forge?
Visitare questa cittadina di Old Forge è sempre stato nei miei pensieri. In quei luoghi hanno vissuto i nostri antenati che partirono da Felitto senza sapere dove andavano e cosa trovavano. Lì è arrivato anche qualcuno anche della mia famiglia.
Sei riuscita ad incontrare qualcuno dei tuoi parenti?
Avere avuto l’opportunità di calpestare le strade di Old Forge e incontrare nipoti e pronipoti dei nostri amati antenati, mi rende la persona più felice che ci possa essere. La gioia riscontrata negli occhi di queste persone è pari alla mia trovandomi in questo posto. Grazie al Sindaco e a tutti coloro che mi hanno designata come componente della delegazione e a rappresentare Felitto in America.
Quali sono i possibili sviluppi futuri che ti aspetti dall’incontro tra queste due culture così diverse ma al tempo stesso così vicine?
Trovo che il gemellaggio sia un modo per aprirci al mondo e conoscere come, in un continente diverso dal nostro, siano state tramandate le tradizioni felittesi. Poterci confrontare con chi ha vissuto in America è stato un’occasione importante sia per Felitto che per Old Forge. Ho avuto modo di far conoscere, in una dimensione internazionale, il fusillo di Felitto, mostrandone la manualità. Ringrazio il Comune per questa opportunità.
Spero che questo sia l’inizio di una lunga serie di incontri e scambi culturali per riprendere questa unione che ci accomuna. Negli anni passati sono venute a Felitto numerose famiglie americane che avevano le loro origini nel nostro paese che erano passate o che vivevano ancora in Old Forge.
La gioia di ospitarle e dare loro ogni tipo di informazione è stata sempre la mia priorità come quella di tanti altri felittesi. Queste visite sono sempre più frequenti ed ogni volta che incontro un americano per le vie di Felitto sono emozionata nel potergli rivolgere la parola anche senza conoscere la lingua.
A volte i gesti, l’ospitalità ed il calore familiare valgono più di ogni parola.
Cosa ti aspetti da questo gemellaggio?
Mi auguro che la nostra visita sia l’inizio di un lungo scambio di culturale con visite reciproche soprattutto tra le giovani generazioni coinvolgendo gli studenti di Felitto e Old Forge.
Cosa ti resta di questo viaggio?
Non vi sono parole per descrivere la sensazione provata nel mettere piede in America e, soprattutto, in Old Forge. Tutto è di grandi dimensioni, dalle strade alle abitazioni; dalle auto a tutto quanto ti circonda. Visitare la scuola di Old Forge, camminare lungo le strade cittadine, visitare il cimitero di Old Forge mi ha fortemente impressionata nel riscontrare la prevalenza dei cognomi di origini felittesi. Posso dire certamente che la stragrande maggioranza degli abitanti di Old Forge ha sangue felittese. Tale riscontro è stato rilavato anche dall’afflusso incredibile presso il nostro stand durante i tre giorni che è durato l’evento. Lo spazio è stato preso letteralmente d’assalto da tutti i visitatori che volevano ogni tipo di informazione e, soprattutto, di volersi cimentare nello stendere il nostro amato “fusillo” per poi degustarlo.
Il viaggio ha superato le mie aspettative per quanto riguarda l’accoglienza ricevuta ed il calore umano mostrato dai discendenti felittesi che ci hanno fatto sentire come se fossimo a casa nostra.
Mi auguro che questa sia solo la prima pagina di una lunga storia tutta da scrivere
Grazie Rosanna per l’energia costante ed instancabile che hai profusa durante tutto il viaggio.