Oggi ha appena 19 anni e potrebbe sembrare una semplice studentessa universitaria alle prese con esami, corsi e pullman in ritardo, ma alle spalle ha già un libro ed un’importante esperienza di studio nel Regno Unito. Lei è Rosa “Rosi” Sansevieri. È cilentana, di Castellabate e più precisamente di Santa Maria come lei stessa con orgoglio tiene a sottolineare. “La mia luce in fondo al tunnel”, questo il titolo del libro, è uscito nel 2016 e finora ha mietuto un discreto successo e la scrittrice è stata protagonista anche di interviste in una delle più apprezzate tv locali cilentane, un traguardo non da poco vista la situazione in cui versa oggi l’editoria. Una situazione resa più difficile dalla giovane età dell’artista e, purtroppo, anche nel contesto cilentano forse un po’ restio a valorizzare i propri giovani talenti. Proprio su questo aspetto si è focalizzata l’intervista alla giovane Rosi che ha dimostrato ancora una volta la voglia di reagire e non di arrendersi.
Quando nasce la passione per la scrittura?
Non c’è una vera e propria risposta. Ho iniziato a scrivere, per un concorso di scrittura online, all’età di 17 anni, così per scherzo, ma non appena la mie dita hanno toccato i tasti del computer e man mano che le scene del mio ipotetico libro si visualizzavano nella mia mente o meglio nella mia immaginazione, mi sono innamorata totalmente ed incondizionatamente della scrittura. Riuscire a trasmettere le mie emozioni attraverso la carta, è una delle sensazioni più belle che io abbia mai provato.
Quali sono le difficoltà che hai incontrato?
Scrivere un libro, non è una cosa da tutti i giorni, bisogna fare davvero un sacco di cose. La prima stesura non sarà mai quella definitiva ma soltanto una pagina bianca dove butterai di getto tutte le idee che ti verranno in mente in quell‘esatto momento. Bisogna trovare un editore, che ti promuova il libro, capire le sue idee, discuterne, modificare il tuo libro un centinaio di volte, fin quando ad entrambe le parti non sembrerà perfetto. Con questa premessa iniziale, voglio dirvi che le difficoltà non mancano ma una volta arrivati in cima, la vista è meravigliosa.
Secondo te, vivendo al nord sarebbe stato più facile pubblicare un libro?
Tutti elogiano il Nord per moltissimi aspetti dal lavoro, alla qualità della vita, ma non credo che lì sarebbe stato più facile pubblicare il mio libro. Ormai il mondo della lettura è sempre più in discesa, abbandonato dai giovani di tutte le età, pochi sono i ragazzi che vedo entrare il libreria e comprare effettivamente un libro; forse avrei avuto un pubblico più vasto a cui riferirmi, anche perché non c’è paragone tra il mio piccolo paesino e una metropoli come Milano o altre città. La mia idea è quella di trattenere i giovani al Sud, e io ho cercato di metterlo in pratica, restando nel mio paese, e cercando di trasmettere la mia passione ad altri miei coetanei.
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Di cosa parla il tuo romanzo?
Leggendo le pagine del mio romanzo i lettori scorgeranno l’insicurezza che si cela dietro la durezza e l’impetuosità di Skyler, la protagonista, e il suo bisogno d’affetto che cerca di combattere letteralmente Jason, un ragazzo problematico: entrambi nascondo la loro natura per difendersi dal dolore e fino all’ultima pagina ci saranno tantissimi colpi di scena. Due anime, due mondi diversi, due vite segnate da eventi dolorosi, ma che subiranno, anche se quasi inconsapevolmente, una crescita interiore aiutandosi l’un l’altro.
“La mia luce in fondo al tunnel” avrà un seguito?
Durante la mia permanenza a Londra, aveva abbozzato un seguito, ma poi a causa di una serie di impegni, l’ho lasciata li in balia di se stessa, ma ho intenzione di riprenderla e creare quella che per me è pura è vera magia.
Come ti vedi nel futuro? Vedi la scrittura come un percorso da seguire?
Bella domanda! Sinceramente non lo so, adesso il mio obiettivo è quello di conquistare quella laurea tanto amata, ma nel contempo tanto odiata. La scrittura rimarrà sempre parte di me, anche perché devo ringraziare un po’ lei per la mia rinascita come persona, mi ha aiutato davvero moltissimo, e se ci sarà la possibilità di fare della scrittura il mio lavoro nella vita, non potrei essere più felice.
Tanti i temi trattati e le problematiche sollevate ma, possiamo affermarlo con certezza, persone come Rosi e come tanti altri giovani cilentani che “vogliono farcela” possono davvero regalare a questo nostro territorio una luce in fondo al tunnel!