Filomena, quando sei partita da Roccadaspide per venire in America?
Ho vissuto a Roccadaspide dove ho frequentato le scuole fino alla 3^ media. Poi sono partita per venire negli Stati Uniti nel 1968 dopo essermi sposata in Italia con Roland.
Ma lui è americano?
Si lui è venuto in Italia per sposarmi e, insieme siamo tornati in Massachusetts.
Come l’hai conosciuto?
Lui era parente a Sesella Mauro che abita vicino alla piazza del paese, all’ombra del Castello. Il padre si chiamava Pasquale Mauro e Sesella era sposata con Italo. La madre di mio marito era una Mauro sposata con un Verticchio … e veniva in Italia ogni anno perché aveva molti terreni.
Un anno prima Ronald era già venuto in paese a fare visita ai suoi parenti. In quella occasione ci siamo conosciuti. Quando è ripartito mi ha salutata dicendomi che sarebbe tornato in capo ad un anno e ci saremmo sposati.
E tu ci hai creduto?
Ci scambiammo qualche “promessa” ma non era realistico che sarebbe tornato per sposarmi. Abbiamo mantenuto la promessa di rimanere in contatto scrivendoci. La corrispondenza è durata un anno. Questo accadeva nel 1967. Dopo un anno è tornato per sposarmi e portami in America.
Intanto entra in casa Ronald reduce da una partita a golf. E gli chiedo se è andata veramente così e se la scelta tra le tre sorelle è dipesa da lui o combinata …
La prima sorella, Vittoria, era già fidanzata; la terza, Flavia, era troppo giovane! Per cui sono andato a colpo sicuro puntando su Filomena.
In quale chiesa vi siete sposati?
Nella chiesa di S. Sinforosa nel centro storico …
“Nella stessa chiesa dove ci siamo sposati io e Bartolo! Esclama Gina …
Da quel giorno siete partiti ed è cominciata la vostra avventura in America …
No, perché siamo dovuti andare al consolato americano a Napoli a formalizzare la nostra unione. Lui è partito e io ho dovuto aspettare che mi rilasciassero il passaporto americano con il cognome di mio marito! Lui è dovuto rientrare prima per motivi di lavoro.
Dopo quanto tempo sei partita?
Dopo 3 settimane ho messo piede, per la prima volta in America …
Racconta …
Era il 25 agosto del 1968. Ricordo che, oltre a Ronald, mio marito, c’era ad aspettarmi un caldo umido insopportabile.
Poi ci siamo messi in macchina e Ronald mi ha detto: “adesso andiamo sotto l’acqua”. Intendeva che saremmo passati in un tunnel che camminava sotto il mare … per me era una cosa incredibile! Poi siamo arrivati a casa dove c’erano tutti parenti ad aspettarmi.
È cominciata un’altra festa!
Non quella sera. Ma mia suocera aveva già organizzato tutto dopo due settimane. Così ebbi il tempo di ambientarmi e conoscere i parenti più stretti che aspettavano per conoscermi e familiarizzare.
Ronald, la vostra famiglia è di origini americana o anche voi discendete da genitori immigrati?
Mio padre è venuto dalla Lituania nel 1910 e aveva 5 anni quando toccò il suolo americano.
Ronald, che lavoro faceva tuo padre?
Lavorava in una tipografia dove si stampavano giornali. Lui componeva le parole e le frasi degli articoli con i singoli caratteri prima di andare in stampa. Ha lavorato in questa azienda per 52 anni!
Filomena, dove avete vissuto una volta sposati?
Siamo stati a casa dei suoi genitori per sei mesi. Intanto, già era in costruzione la casa dove siamo adesso.
Cosa hai fatto nella vita?
Ho lavorato nella stessa azienda dove lavorava mio marito … lui stava al piano di sopra in ufficio di contabilità; io ero al piano inferiore nella linea di produzione.
L’azienda cosa produceva?
Realizzava la parte che conteneva il “mercurio” dei termometri per misurare la febbre.
Dalla foto che vedo appesa al muro, deduco che avete avuto dei figli?
Sì! Tre figli: Daiana, Rony e Cinzia e hanno tre figli ciascuno, i primi due hanno tre maschi a testa e Cinzia ha tre femmine!
Tu torni spesso in Italia?
Si molte volte. Ho anche sistemato la casa paterna. Anche sei dei miei nipoti sono stati a Roccadaspide diverse volte.
E Ronald viene spesso in Italia?
No! Perché non c’è un campo da golf vicino …
Per la verità c’era il campo da Golf a 18 buche a Persano … purtroppo appena completato, è stato abbandonato ed è tornato ad essere “pascolo”.
Davvero! Allora è un vero peccato!