di Oreste Mottola
Ospedale, davvero si va verso il “the end”? Quando le storie delle mobilitazioni collettive dei deboli contro i forti si “balcanizzano” (orrendo neologismo per dire che siamo ormai al tutti contro tutti, il disastro è vicino. Basta un deciso affondo, un cavallo di Troia qualsiasi, ed è fatta. Ospedale di Roccadaspide: gli storytelling dei vari attori non tengono più. Parliamo dell’arte del raccontare storie impiegata come strategia di comunicazione persuasiva. E’ la cosiddetta democrazia recitativa, quella che ormai – soprattutto dalle nostre parti – ha preso il posto di quella realmente partecipativa. Il gruppetto che si è auto investito di essere il “Comitato” (pezzi di ceto politico locale in cerca di rivincite) ha alternato momenti di euforia per l’insperato successo del corteo popolare e poi l’avvio della trattativa salernitana con la dirigenza dell’Asl, tranne poi, dopo aver ammesso di “essere stati presi con i fondelli”, l’aver accettato il dolcetto offerto dai tecnici del nemico, ecco il ritirarsi in un’afasia intervallata dall’emissione di gutturali insulti contro il mondo e dintorni.
SERVE UN CAMBIO DI PASSO. Forse, e qualcuno prova a dirlo, c’è bisogno di una strategia nuova, basata sull’uso intelligente delle poche forze a disposizione e del milione di sacrosante ragioni di un paio di decine di migliaia di persone a cui non può essere tolto il servizio salute.
“Resettare tutti e ripartire uniti”. L’averlo accennato mi è personalmente costato ragli e nitriti sparati nelle mie orecchie (di dimensioni normali) a tutto volume.
IL SINDACO IULIANO CANDIDATO DI SERVIZIO ALLA PROVINCIA PER DARE UN SEGNALE A DE LUCA. Poco da registrare dall’altro fronte, quello egemonizzato dall’amministrazione comunale di Roccadaspide. “Dagli ambienti vicini a De Luca c’è stata chiesta disponibilità a collaborare per la buona riuscita delle elezioni provinciali. Gliel’abbiamo data, facendo sacrificare il primo cittadino. Sapevamo bene – racconta una fonte interna molto autorevole – quanto ci sarebbe costato. Anche qui – continua – potete vedere che l’abbiamo fatto per salvare l’ospedale. Noi ci teniamo più dei vari ragazzotti pseudogrillini che mentre volevano candidarsi con noi e contemporaneamente applaudivano Paolo”. Altro fiele, i veleni dell’ultima campagna elettorale rocchese. “Abbiamo ancora dato, adesso dobbiamo cominciare a ricevere”, ribadisce il mio interlocutore.
TENTATIVI DI PROCASTINARE LA DECISIONE DEL TAR. Quando questo giornale uscirà si saprà qualcosa in più. Oggi che scrivo, 23 gennaio, c’è chi scommette che Asl e Regione nell’udienza che si dovrà tenere il 25 chiederanno il rinvio. Così da prendere tempo e decidere loro, con calma, alternando ancora il bastone dell’evocata chiusura e la carota di un’apertura parziale. Esperti della materia amministrativa dicono che i magistrati del Tar potrebbero accordare proprio perché la materia è in evoluzione e non ferma. Anche la dialettica che si è appena aperta tra il presidente De Luca, che vorrebbe diventare commissario governativo, e il ministro della sanità Beatrice Lorenzin decisamente contraria aiuta a pensare che una soluzione politica e diplomatica, ovvero il rinvio, è preferibile I giudici amministrativi potrebbero anche decidere per la sospensiva -in parte fermando così l’attuazione del cosiddetto “atto aziendale” che andrebbe immediatamente a ridurre reparti e posti letto dell’ospedale di Roccadaspide per poi occuparsi del Pronto Soccorso che è in via di ristrutturazione. La questione non farebbe altro che trascinarsi a lungo e nel frattempo Asl e Regione potrebbero cambiare le loro “decisioni” e adattarle di più verso la regolarità formale da una parte mentre dall’altra la “sostanza” non muterebbe.
GUERRA TRA DE LUCA E MINISTRO DELLA SANITA’. Delle difficoltà di De Luca di accedere alla nomina a commissario governativo alla sanità regionale si è detto e quindi è interesse di tutti “tenere in mano” campane anche la questione dell’ospedale di Roccadaspide. Sullo scenario più vasto ora si legge delle nuove difficoltà nei rapporti tra il sindaco di Agropoli Alfieri e il Governatore. Falso o vero che sia si tratta di tutte vicende ancora in fieri, per la verità, ma che potrebbero dare speranze e fiato a una reazione popolare della gente della Valle del Calore – Alburni che però deve tenere al centro: a) ritrovata unità sindaci – popolazione – comitato b)completo “lavaggio” e presa di distanza dei tentativi di strumentalizzazione politica; c) “democratizzazione” del comitato popolare che deve pubblicamente riconoscere di aver fatto una cazzata con la presunta trattativa con la dirigenza Asl c) Il sindaco di Roccadaspide deve cospargersi il capo di sale e deve convocare tutte le parti in assemblea pubblica per rimettere la vicenda LOTTA PER L’OSPEDALE nei giusti binari.
LA PROPOSTA DEI SAGGI COSTITUENTI. Sul tavolo c’è già una proposta. che solo apparentemente appare singolare. Il comitato diventi di saggi con pieni poteri costituenti. Con Paolo Antico e Girolamo Auricchio, Giusy Sabatella e Giovanni Francione, Maurizio Caronna e Geppino Parente, Franco Martino e Vito Roberto Gerardo. Siano loro ad “azzerare” le incomprensioni precedenti e ad avviare la lotta al più alto livello possibile. Per ricondurla su binari unitari. Comunque vada il 25 gennaio. Soprattutto se il Tar produrrà una decisione interlocutoria.