Oltre il 50% dei residenti nel comune di Roccadaspide, pari al oltre 7000 abitanti, vivono nelle contrade. Eppure, sono quasi del tutto fuori dal dibattito amministrativo e le meno menzionate quando si parla dei vari progetti e ancora meno salgono agli onori della cronaca se non per fatti eclatanti o per le varie feste o sagre che si alternano nel corso dell’anno.
Altri momenti che ci fanno ricordare che esistono come comunità è in occasione delle feste patronali di borgata. Serra, Doglie, Carretiello, Terzerie, Tempalta, Fonte, Seude, Rovitelle, Sant’Antonio … sono nomi che dicono ben poco alla maggioranza dei cittadini che pure condividono il fatto di essere accomunati nello stesso comune, appunto!
Il sindaco, Gabriele Iuliano, in una recente intervista ad UNICO dichiarò che “Nelle contrade e soprattutto a Fonte sono cresciute o nate diverse aziende con un numero di dipendenti in crescita. Con il nuovo PUC si apriranno una serie di possibilità di ulteriori insediamenti produttivi e si potranno aprire altre attività commerciali. Questo aiuterà la crescita economica dell’area. Inoltre, il comune a completare la rete fognaria e si interverrà per migliorare anche la rete idrica.”
È pur vero che la situazione emergenziale forse non ha permesso la realizzazione di tutti i lavori che si erano detti di compiere, ma le problematiche restano.
Gli edifici scolastici sono tutti ristrutturati e tutti messi, anche se il numero degli alunni diminuisce sempre di più! C’è necessità di dare loro una nuova missione al fine di mettere a reddito gli investimenti fatti e, allo stesso tempo, favorire l’aggregazione degli abitanti delle contrade creando occasioni conviviali e culturali.
Nonostante ciò, sono innumerevoli le iniziative promosse al fine di promuovere il turismo e valorizzare i prodotti agricoli delle aree di campagna del di Roccadaspide: da decenni operano i frantoi, si selezionano le castagne, si raccoglie l’uva, si inforna pane, si producono ortaggi, si aprono agriturismi, si costruiscono case… insomma c’è vita oltre il recinto della “città” dove sono insediati uffici, scuole, un bellissimo campo sportivo e una grande palestra, i servizi sanitari e l’ospedale e si amministra il comune.
Gli agriturismi e B&B attirano ospiti che orbitano sull’area di Paestum, sia per la stagione balneare sia per visitare l’area archeologica; le aziende agricole, invece, scoprono nuovi mercati facendosi apprezzare da alberghi e ristoranti della piana del Sele.
Nelle contrade c’è vita! È una vita attiva dove giovani e anziani hanno sempre qualcosa da fare; quando ci si incontra davanti all’unico bar o si entra insieme nel negozio che vende ogni genere di necessità si ha ancora la voglia di parlare; o nelle occasioni di necessità si pratica la solidarietà in modo spontaneo e senza retropensieri… molto più di quando probabilmente, di questo tempo ci sia per il paese.
Certo, quando chi viene da “fuori” si aggira per il capoluogo dà sempre l’impressione di sentirsi spaesato. Come accade spesso anche quando i ragazzi cominciano a frequentare le scuole medie e superiori che si trovano in paese.
Ma sono cose normali e simili a quello che accade a quanti arrivano da altri comuni limitrofi. Niente a che fare con quello che succedeva alla metà del secolo scorso… quando ci fu una rivolta delle campagne contro la città!
È ancora vivo il ricordo di quando le contrade si strinsero intorno al simbolo della “5 spighe”, candidarono a sindaco Giovanni D’Angelo e conquistarono il governo del comune.
Fabiola Scorziello