Fabio Battagliese, un uomo che fa onore al suo paese, con la “Zeppola dell’Aspide” e “la Pizza fritta”!
Ho conosciuto la sua famiglia fin da quando sono approdato a Roccadaspide, proveniente da Piaggine il paese dove sono nato. L’amicizia che legava il padre di Fabio, Francesco; a mio suocero, Giuseppe Chiacchiaro, è stata la base sulla quale anche Gina e poi io ci siamo avvicinati ai figli Marilena, Fabio, Tonino e Michele.
Con Fabio il rapporto si è consolidato grazia anche al fatto che, ritornato nella terra dei padri, l’ho scelto come manutentore e istallatore degli impianti idraulici delle abitazioni in cui ho vissuto e vivo tutt’ora.
Mi ha ancora più interessato il suo impegno nel campo dell’informazione con la gestione di una radio e poi del sito multimediale che ha un seguito importante nelle comunità di Roccadaspide e dell’intera Valle del Calore … è stato il primo a tramettere in diretta le sedute del Consiglio Comunale di Roccadaspide!
In questa occasione, però, voglio testimoniare l’amore di Fabio per la buona tavola …
Sedersi a tavola con Fabio non è un semplice momento conviviale, ma un’esperienza che resta impressa perché il cibo assume un valore di “eccezione” che va al di là del bere e del mangiare. Lui la trasforma in una esperienza umana indimenticabile.
Ecco perché in questo scritto voglio parlarvi dell’ennesima volta che ho visto Fabio scendere in campo per esprimersi come “il re della zeppola” in occasione della Vesta della castagna svoltasi a Roccadaspide dal 31 ottobre al 3 novembre del 2024.
Come tante altre famiglie, anche la mia ha risalito il colle di Serra di Roccadaspide, percorrendo al SS 166 fino a fonte e poi inerpicandoci per gli 8 tornanti fino a Serra e poi inoltrandoci fino al “Paese della Castagna” con tutta la mia famiglia.
La scelta di “celebrare” l’evento nel centro storico consente ai residenti e a chi arriva da fuori di raggiungere facilmente il centro e parcheggiare con una relativa facilità. La parte della via XX settembre che fa un tutt’uno con il castello Filomarino è chiusa al traffico e consente ai visitatori di fermarsi ad ammirare l’impotente bastione illuminato e assaporare l’effetto che fa.
La festa si svolge tutta intorno al dedalo di vicoli che avvolgono il “castello” che, almeno in questa occasione, tornano a vivere da protagonisti l’essere parte di Roccadaspide.
Noi scegliamo di entrare nel centro storico per via San Giuliano dove è situata la casa di Peppino e Maria Chiacchiaro. Ed è qui che facciamo la nostra prima sosta … seduti sulla panchina situata tra l’ingresso dell’abitazione ereditata da Gina e Antonella e quella di Antonio e Antonietta Rubano che troviamo seduti a godersi il passare e ripassare di grandi e piccini.
Dopo una foto ricordo e un parlare dei tempi andati … avanziamo sul percorso costellato di molti stand enogastronomici. Vale la pena ricordare che l’offerta culinaria è ricca, variegata e di buona qualità come testimoniano le file di gente che sono in attesa di poterli degustare. Davanti alla chiesetta del Rosario, un tempo fu sede del nostro giornale, allora si chiamava Il Valcalore”, che esprimeva i primi “vagiti”. Di fianco, c’è la chiesa di Santa Sinforosa, una volta “chiesa madre” intitolata alla Santa patrona della città, con annessa casa canonica … tra le due chiese troneggia una mega griglia dove vengono riversate chili di castagne che vengono offerte agli avventori calde e pronte ad essere gustate.
Con Gina e Tonino, continuiamo il nostro tour risalendo verso la piazza … sulla sinistra non si può non notare lo stand della “zeppola” dove è frenetico il lavoro dello staff coordinato da Fabio Battagliese che agisce all’unisono in una “catena” umana per rifornire senza soluzione di continuità del dolce che sbaraglia la concorrenza. Sono dieci più Fabio gli addetti chiamati dal “comandante in capo” a combattere la “battaglia” ingaggiata per non lasciare a nessuno l’amaro in bocca per non aver potuto affondare i denti nel prelibato dolce che Fabio ha elevato a “mito”: la zeppola!
È stata l’Associazione “La zeppola dell’Aspide” che ha tenuto banco dentro e fuori della “Taverna” dove si sono consumate oltre 2700 zeppole con 150 Km di farina; mentre sono stati impastati 75 Kg di farina trasformate in 1600 pizze fritte.
“Siamo stati graziati dal tempo meraviglioso! Ma siamo stati bravi a reggere il ritmo imposto dall’apertura a pranzo e cena. Penso che, per la prossima edizione, si debba tenere aperti gli stand sia a pranzo del venerdì sia a cena della domenica perché è stata molto forte la richiesta.” afferma Battagliese che ricorda di aver avuto come ospite l’attore Diego Verdegiglio che ha molto apprezzato l’operato dell’associazione Forum organizzatrice dell’evento.
Insomma, ancora una volta, Battagliese ha messo a dura prova la tenuta dei suoi collaboratori che non si sono risparmiati per tenere alto il “prestigio” del nome che oramai è indissolubilmente con la Zeppola e con Roccadaspide.
Arrivati in piazza XX Settembre, Gina ha tirato fuori dal sacchetto le tre zeppole di Fabio e vi abbiamo “affondato” i morsi necessari a concludere degnamente la serata spesa nel centro storico di Roccadaspide. Lo stesso centro che, finita la festa, tornerà a sonnecchiare e a riporre nel cassetto i sogni di una vitalità definitivamente perduta.
Infatti, da domani, il centro storico dovrà aspettare la processione che porterà in trionfo Santa Sinforosa, San Getulio e i loro sette figli il 18 luglio di ogni anno che farà vivere di nuovo l’illusione di tornare ad essere protagonista a “casa propria”.