Come ho fatto a non capire per tempo che gli ingredienti c’erano tutti!
- Masse enormi di esseri umani che dal Sud del mondo premevano alle frontiere dell’Europa.
- Reazione xenofoba da parte del ceto medio che vedeva messo in pericolo il suo status.
- Politici senza scrupoli che, pur di raggiungere o mantenere il potere, cavalcavano l’idrovora razzista.
- La “chiesa” che a parole condannava i singoli episodi di prevaricazione ma nel concreto, come consolidata e secolare prassi, ne coglieva frutti, avvelenati.
Allora ero giovane, rampante, mi arricchivo con un giochino chiamato Borsa: non c’era niente di male, era il mercato. Oggi è facile capire, vedere, rovistando tra le macerie di un’epoca: la società è divisa in due, la classe A e la classe B; c’è stato il ripristino delle classi sociali. Le classi inferiori si organizzano, premono, pretendono, fanno paura. Il loro obiettivo e la dittatura dei ghettizzati. Certo ci difendiamo, non vogliamo fare la fine di Nicola Il a dei nobili della Russia all’inizio del ‘900. Ma senza la forza della polizia che presidia tutti i terminali e gli scambi d’informazione e controlla tutti i punti di produzione, avremo poco da stare allegri. L’unica speranza è che l’Università Unica di Genetica trovi velocemente Il modo di effettuare la “clonazione evirata” su larga scala: praticamente ognuno della classe A potrà farsi clonare e ottenere 10 o 20 soggetti da destinare alla policiozia” (polizia fatta di cloni umani evirati di alcune parti del cervello) che saranno addetti alla sicurezza della classe e personale. Infatti, ora, che la polizia è composta da soli soggetti di classe B, si notano strani movimenti anche al suo interno. Ho visto di tutto nel corso di questo Inizio secolo del nuovo millennio. Ricordo con nostalgia l’epoca, dal 1945 al 2000, in cui, anche se solo formalmente, tutti gli esseri umani erano considerati uguali: si poteva circolare liberamente in tutte le pani del mondo e tutti potevano andare a scuola. Poi la paura di essere contaminati, di perdere la nostra identità fece il resto. Alti recinti intorno alle frontiere esterne dell’Europa, picchetti e torri di avvistamento con mitragliette sullo spiagge, leggi che impedivano ai non Cristiani di entrare in Europa, ecc.… Risultato: l’America, dove già allora l’integrazione degli immigrati era prettamente regolata (nella sola Los Angeles già nel 2000 i ladinos e i neri superavano di tra volle la popolazione bianca), ha continuato a progredire; in Europa asserragliata nella difesa della sua identità, ci fu un impoverimento economico e una grande tensione sociale che ci ha portato allo stato attuale: una nazione chiusa in se stessa dove, non avendo più gli immigrati su cui scansare le colpe della delinquenza, si è alla continua cerca di “differenti” su cui scaricare le responsabilità: pensate che gli Austriaci accusano i Sudtirolesi di essere ubriaconi e fannulloni!.
Alla mia età, 75 anni, con il senno del poi, penso che sia stato un errore non occuparsi di queste faccende a suo tempo o girare la faccia dall’altra parte. Ora posso solo cullarmi nei ricordi di un’epoca in cui, anche tra tante difficoltà e paure, si poteva guardare negli occhi una persona senza dover prima chiedergli il passaporto!
Da Roma, Via Umberto Bossi, 33.
Giovedì 16 Settembre 2025